Taieddhra per l’MTC

Ve lo dico subito:  confesso una certa intolleranza verso la polemica gratuita e da sempre adotto un metodo, ignoro. Che poi in realtà mi è capitato di fare come le pentole a pressione e di esplodere all’improvviso e anche nel momento sbagliato (con relativa figura “barbina”!) ma almeno ci provo. Questo per dire alle amiche dell’MTC che amo questo gioco, stimo le ragazze/i che come me partecipano, imparo, mi diverto da morire, il resto può farsi abbondantemente benedire.

Preferisco raccontarvi della mia prima esperienza con le cozze, decisamente impegnative con tutte quelle conchigliette attaccate. Lavate, grattate, rilavate, rigrattate… E soprattutto preferisco raccontarvi della prova assaggio a cui ho sottoposto i miei genitori, autoinvitandomi a casa loro insieme al marito. Confesso: è andata così così, non è stata colpa della ricetta che Cristian ha spiegato benissimo ma della scarsa dimestichezza che avevo con questa preparazione. Ho cotto la mia taieddhra troppo poco (un’ora), avrebbe dovuto stare in forno almeno altri 15/20 minuti. Mi sono fidata dell’assaggio del riso lungo i bordi della teglia senza considerarne il cuore. E poi sono stata scarsa di olio e questo è un difetto che mi porto dietro ogni volta… Per il resto è bastato il tocco materno a correggere questi errori: mamma ha preso in mano la situazione, ha infornato la teieddhra dopo averla generosamente cosparsa con dell’olio extra vergine e ha affettato un po’di mortadella per tamponare l’attesa :)

Proprio perché non ho mai assaggiato una taieddhra (anche se ne ho sempre sentito parlare) ho scelto di non stravolgere la ricetta che Cristian ci ha regalato. Ho eliminato le zucchine sostituendole con dei pomodori datterini, ho usato metà acqua di cottura delle cozze e metà brodo vegetale nel quale ho sciolto dello zafferano. Mi dispiace solo non aver seguito il procedimento corretto per le cozze cioè l’apertura a crudo, non mi sentivo sicura ed ho desistito.

Mi è piaciuta e anche tanto, a parte le cozze è uno di quei piatti facili in cui non vengono richieste particolari abilità ma solo buoni ingredienti e tempi di cottura adeguati. La rifarò ne sono certa imparando dai miei errori, e magari mi farò aiutare per le   aprire le cozze.

Taieddhra per l’MTC

  • 300 g di riso Originario
  • 400 g di patate (circa due patate di media grandezza)
  • 1 chilo di cozze
  • 100 g di cipolla (circa una cipolla di media grandezza)
  • 350 g di pomodori datterini
  • 50 g di Parmigiano Reggiano
  • 1 g di zafferano in pistilli
  • 200 g circa di brodo vegetale

Pulire i gusci delle cozze con un raschietto o con un coltello, eliminare il bisso tirando la barbetta verso la parte appuntita del mollusco. Sciacquare abbondantemente le cozze e metterle in una grande padella sul fuoco. Basteranno un paio di minuti a fuoco vivace per farle aprire tutte. Sgusciarle e filtrare il liquido usando dei dischetti di cotone idrofilo (io uso quelli per struccarsi) posizionati all’interno di un colino medio. Tenere il liquido da parte.

Pulire tutte le verdure, sbucciare le patate e le cipolle, lavare i pomodorini e tagliarli a metà nel senso della lunghezza. Tagliare le patate e le cipolle a rondelle molto sottili, dello spessore di circa uno o due millimetri, aiutandovi con una mandolina o un robot da cucina e mescolatele tutte insieme condendole con un po’ d’olio. Preriscaldate il forno a 160°. Ungere il fondo della teglia con un po’ d’olio e fate uno strato con metà delle verdure. Sciacquare velocemente il riso in una scodella piena d’acqua, scolarlo e metterlo nella teglia sopra lo strato di verdure livellandolo bene, dovrà formare uno strato molto sottile giusto a ricoprire leggermente le verdure, perché durante la cottura gonfierà abbastanza.

Mettere sopra al riso i pomodorini tagliati e quindi le cozze e poi tutta l’acqua delle cozze miscelata con il brodo vegetale nel quale si sarà sciolto lo zafferano in pistilli. Il liquido deve arrivare a coprire l’ultimo strato di verdure. Spolverare con metà del formaggio grattugiato e fare un altro strato sopra le cozze con le verdure rimaste (mi raccomando non mettete sale perché l’acqua delle cozze è salatissima).
A questo punto spolverare con il formaggio rimasto e versate ancora un po’ d’olio.

Infornate la teglia e fate cuocere a 160° per un’ora e mezza fino a che si sarà formata una bella crosticina dorata in superficie.

Con questa ricetta partecipo all’MTC di maggio con grande piacere.

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23 thoughts on “Taieddhra per l’MTC”

  1. Favolosa! E queste mamme se non ci fossero loro, bisognerebbe inventarle. Anche io sulla cottura ho avuto timori ma l’ora e mezza di Cristian serve tutta e io mi sono fidata. Alla fine era perfetta. Un piatto che rifarò quest’estate, magari proprio a casa di mio suocero per rendergli omaggio. Così poi mi dirà se è buona.
    Complimenti per la tua prima volta (che era anche la mia!;)
    Bacione, Pat

  2. Un gran piatto nonostante le polemiche, io l’ho stravolta completamente la ricetta, ma mi sto rifacendo, con pochi gesti porti a tavola un piatto ricco e allora sto provando le ricette degli sfidanti…questo mese sarà dura :)

    1. Ma sai che anch’io sono rimasta stupita da questa ricetta che credevo fosse elaboratissima, una gran bella sorpresa :)

  3. E’ un metodo di cottura che non avevamo mai utilizzato e le prime volte non è facile. L’importante è riuscire sempre a mettere una pezza e l’esperienza in questo aiuta sempre. Il risultato mi sembra comunque molto interessante.

    1. Giulietta la devi provare, una bontà e una facilità da non credere. basta solo rispettare i tempi di cottura e non avere fretta ;)

  4. c’è poco da fare: la mamma è sempre la mamma :)
    più vedo le tielle che proponete, più mi vien voglia di farla e le tue foto hanno fatto aumentare ulteriormente il desiderio di provare questo piatto!

  5. Esatto sono d’accordo con te la polemiche, sopratutto se sterili e non costruttive vanno ignorate. Anch’io ho desistito dal pulire le cozze come aveva descritto Cristian. Sono partita con le migliori intenzioni, ma dopo un po’ son dovuta ricorrere al metodo classico..
    buon inizio settimana
    Chiara

  6. Questo piatto lo mangiavo spesso in Puglia, in cui ho passato due bellissime estati… vederlo sulla tua tavola mi fa tornare alla mente la prima volta che lo assaggiai e fui stupita di quanto fosse buono! Devo provare a farlo… più vedo ricette e più sono invogliata. Ma, te lo confesso a bassa voce, la tua per me è speciale perchè amo tutto quello che fai e le foto come sempre mi conquistano… :-)

  7. Le tue foto trasportano sempre in un’atmosfera fantastica e sognante.. sono bellissime come la tua taieddhra. Penso che la cottura dipenda da tanti fattori: il tipo di riso, il forno, la teglia, quello che ci metti sopra ecc.. per cui bisogna prenderci la mano. Mi è piaciuto molto il tocco di zafferano e del “nostro” Parmigiano!
    Un bacione!!

  8. Ciao Marina!
    Quando ho letto che avete cominciato ad affettare la mortadella mi è venuto un colpo, ma poi ho capito che non l’avevate aggiunta alla taieddhra ma che serviva per ingannare l’attesa :-)
    A parte gli scherzi, non è facile cimentarsi con ricette mai preparate prima, soprattutto quando prevedono metodi di cottura non utilizzati frequentemente. Ma devo dire che il risultato è stato comunque ottimo. Perfetta l’aggiunta dello zafferano e l’utilizzo del riso originario.
    Grazie mille!
    Cristian

  9. ahahah mi sarebbe piaciuto vedere la’espressione di Cristian per la faccenda della mortadella, tenuto anche conto che io ti avevo già messo tra i partecipanti in gara :-)))))))!!!
    I tuoi genitori, nonostante l’auto invito, saranno stati contenti di avere pronto un piatto così ben preparato e gustoso … le mamme però si sa, ne sanno sempre una più del diavolo!!!! ;-)
    Baci e buona giornata
    Dani

    1. In effetti mi sono immaginata la sua faccia anch’io ahahahah! A Cristian dovremo fare un bel regalo, se lo è meritato tutto ;)

  10. Mah, a me sembra perfetta, aspetto veramente invitante. Le tue foto sono superlative come sempre Marina bella. Conosco il lato mite e dolce del tuo carattere e sai che te lo invidio parecchio, visto che sono il tuo esatto opposto. Sai cosa mi lascia perplessa dell’apertura a crudo delle cozze? Il fatto che non si possa vedere se una cozza con il calore si apra o resti chiusa. Io ho il terrore di sentirmi male con le cozze, terrore atavico…la tiella non riesco a farla con le cozze aperte a crudo. Vedi che ognuno ci mette del suo nelle ricette ed il bello è proprio questo.
    E la mortadella spezzafame com’era? Ti confesso che per un attimo ho pensato che la mamma volesse aggiungerla alla tiella. Visto che in Puglia la parmigiana prevede l’aggiunta di mortadella e uova, pensavo che anche la tiella prevedesse questa variante….ahahahahaha!!!
    Baci grandi

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