Piadina della tradizione: salsiccia e cipolla

piadina salsiccia e cipolla La tarte maison

 

In fondo la piadina è una bella testimonianza di quello che erano e sono i sapori principali che teniamo in bocca. Ho trovato piade orrende in giro. Orrende perché mi baso su quello che ho mangiato nell’infanzia. E siccome ho sempre mangiato la piadina di mia mamma, dico che quella di mia mamma è la migliore del mondo.
Ognuno, se tiene presente questo, si accorge che, dopo aver mangiato la piadina di casa propria per trent’anni, viene drogato dalla piada casalinga… Ho sempre e solo sentito parlare di farina, acqua, sale e un pizzico di bicarbonato. La piada è il mio pane, quello che arriva ad alimentare i miei pensieri. (Tonino Guerra – intervista di S.Zavoli)

La piada è così. Difficile da codificare, sulla quale la gente romagnola si divide ancora: ho assistito a discussioni forti e intense intorno alla “vera” ricetta della piadina. In verità la vera ricetta non esiste, la vera ricetta è quella che ti ha nutrito per trent’anni.

La ricetta della piada in ogni famiglia è come una preghiera che si ripete a memoria, recitata come una filastrocca. E col tempo ho imparato che anche la mia ricetta è una preghiera, che devo e voglio salvare nella memoria, immutata. Ma è diversa da quella della mia vicina, da quella dell’amica di Ravenna o di Cesena, mille piccole varianti che girano intorno a tre ingredienti: farina, strutto e acqua. E come ogni preghiera ognuno ha il diritto di conservare gelosamente la propria e di rispettare le altre.

piada salsiccia e cipolla
E’ con questo spirito che mi sono avvicinata alla sfida proposta da Tiziana per questo 40esimo MTC, felice di giocare su un piano (e un piatto)  che mi è familiare, felice di parlare di un prodotto che ha reso famosa la Romagna in tutto il mondo, felice di raccontare ancora una volta un po’ della storia gastronomica del mio territorio.
Per la sfida ho scelto una farcitura tradizionale che associo da sempre a Santarcangelo di Romagna. E’ una farcitura invernale, ricca e golosa che meritava di salire nell’olimpo dell’MTC.
Piadina salsiccia e cipolla
è un classico, si mangia durante la fiera di S. Martino a novembre. L’odore di cipolla cotta sulle piastre insieme alla salsiccia invade le scalinate del paese e ogni volta che sento quel profumo immediata si accende nella mia testa l’immagine di una Santarcangelo che brulica di gente a spasso nelle vie del paese con l’inverno che comincia ad affacciarsi.

La piada della tradizione romagnola è semplice, cotta al momento e mangiata subito, ancora bollente. Sulle tavole di cinquant’anni fa era presente dal mattino alla sera perché se avanzava era inzuppata nel latte o nel vino per dare energia nei campi oppure finiva nelle zuppe, bastava darle il tempo di sfaldarsi. In linea generale oggi la piadina divide la Romagna in due zone: a sud, nella provincia di Rimini, la piadina è sottile, larga e un po’ più unta; da Cesena fino a Ravenna la piada è alta, quasi biscottata esternamente e soffice all’interno. Ma come dicevo all’inizio in questa macro divisione esistono migliaia di micro realtà, tante quante sono le famiglie che abitano questi territori.

Vi lascio la ricetta della piadina che ci ha regalato Tiziana, non è la mia ricetta di casa ma sono sicura che anche questa vi piacerà!

Piadina di Tiziana

  • 500 g di farina 00
  • 125 g di acqua
  • 125 g di latte parzialmente scremato fresco
  • 100 g di strutto
  • 15 g di lievito per torte salate
  • 10 g di sale fine
  • 1 pizzico di bicarbonato di sodio

Fate scaldare al microonde il latte e l’acqua per pochi secondi in modo che siano tiepidi. Lasciate ammorbidire lo strutto mezz’ora circa fuori dal frigorifero. Su di un tagliere disponete la farina e fate un buco al centro con la mano. All’interno mettete lo strutto a pezzetti con il lievito, il bicarbonato e il sale, schiacciatelo con la forchetta per ammorbidirlo, aggiungete l’acqua e il latte. La consistenza inizialmente potrebbe essere un pochino appiccicosa e la pasta si attaccherà al tagliere ma impastando per una decina di minuti, cambierà staccandosi e diventando molto morbida e liscia. Se il liquido è troppo poco si sfalda e risulta un po’ dura. Mettete l’impasto in una ciotola e coprite con la pellicola per alimenti. Lasciate riposare 48 ore al fresco, massimo 20°C, se fosse più caldo potete lasciare riposare la pasta in frigorifero e metterla a temperatura ambiente 2 ore prima dell’uso. La pasta ottenuta sarà circa 850 grammi, dividetela in 6 pezzi da 140 grammi circa e formate delle palline, lasciatele riposare almeno mezz’ora. Infarinate appena il tagliere e disponetevi una pallina d’impasto, schiacciatela con la punta delle dita, stendete la piadina con il mattarello girandola spesso in modo che rimanga rotonda. Avrà un diametro di circa 20 centimetri e uno spessore di 0,5 centimetri. Scaldate il testo o l’apposita teglia di terracotta, su un fornello a doppia fiamma, con sotto uno spargifiamma. Se non avete nessuna di queste teglie utilizzate una padella antiaderente piuttosto larga. La temperatura non dovrà essere troppo alta altrimenti la piadina si brucia fuori e rimane cruda all’interno, ma nemmeno troppo bassa. Potete fare una prova con un piccolo pezzetto di pasta per regolare la giusta temperatura. Cuocete pochi minuti per lato, controllate sempre alzando la piadina con una paletta. Disponete le piadine una sull’altra in modo che rimangano calde mentre le cuocete.

Per la farcitura di due piadine

  • 4 salsicce fresche
  • 2 cipolle medio/grandi
  • 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
  • sale e pepe q.b.

Pulire le cipolle e affettarle sottilmente. Prendere una padella antiaderente, scaldare l’olio evo e aggiungere la cipolla. Far cuocere per qualche minuto mescolando continuamente con una spatola facendo in modo che non attacchino (non aggiungere acqua!). Mettere la cipolla su di un lato della padella, salare e pepare e unire le salsicce tagliare per il senso della lunghezza nell’altra metà. Continuare la cottura per 5/8 minuti, dipende dalla grandezza della salsicce. Continuare a mescolare la cipolla e a farla cuocere con la salsiccia facendo in modo che si insaporiscano reciprocamente. Una volta cotta la salsiccia farcire immediatamente la piadina e servire.

 

 

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35 thoughts on “Piadina della tradizione: salsiccia e cipolla”

  1. Bellissimo pst, anche io ho la mia ricetta di famiglia, esattamente della piadina di Riccione e come dici, sono migliaia di versioni, perchè ognuno ha nel cuore e nei sapori quella che ha mangiato per 30 anni (nel mio caso di più ahahahahhaah), ma cosa c’è di più bello in cucina della condivisione e dell’imparare cose nuove??? solo il poterle gustare e confrontare!! Buona giornata, Flavia

    1. Infatti, ti assicuro che non avrei mai fatto un’altra ricetta di piadina se non fosse stato per l’MTC e in questa ricetta ho ritrovato i sapori delle piade cesenati che mangiavo quasi vent’anni fa… Un viaggio a ritroso nel tempo e nei sapori! Meraviglioso. Grazie per essere passata, a presto

  2. Ma questa è una perfetta ricetta di casa! :D Ogni riferimento a contest è puramente casuale!

    Io ho la ricetta della piadina e in casa mia è uguale che a casa tua… me l’hai data tu! ahahah

    1. Ale, come sempre mi prendi in contropiede… Non ci avevo pensato ma provvedo subito! Questa è proprio una ricetta di casa :)
      E per la ricetta della piadina, beh sono molto fiera di averla esportata fino a Verona, ahahaha!

      Un abbraccio grande

  3. Evviva la sfida della piada, l’MTC offre sempre spunti di crescita o di sviluppo della tradizione fantastici.
    Mi piace questa ricetta, salsiccia e cipolla si sposano alla perfezione, con profumi deliziosi ben equilibrati dall’involucro.
    Come sempre, dalla tua cucina escono bellissime proposte, buona fortuna!

  4. Sono così felice per questo post!!!
    Sono giorni che vorrei farla, che cerco e ricerco, che penso di aver trovato ma non ne sono certa, che la vorrei, come dire, da un’amica, di quelle che si scambiano al telefono dopo averle assaggiate di persona, ed eccola eccola qui…!
    <3

  5. ah! la piadina con la salsiccia, la mia preferita, alla fine è sempre lei, anche se non ti lascia proprio profumata ma non c’è nulla di meglio :-D
    Grande!!!

  6. Ciao Marina. Pensa che la prima idea che ho avuto quando ho scoperto il tema dell’Mtc di giugno è stata proprio la salsiccia, ed in particolare la salsiccia di Bra, un prodotto della mia regione secondo me veramente eccezionale, tanto che qui si usa spesso consumarla cruda per godere appieno del suo sapore. Puoi quindi immaginare quanto mi piaccia la tua piadina, così verace e godereccia!
    A presto
    Giulia

  7. Grazie Marina per questo bel post e per aver condiviso con noi le tradizioni della tua regione. Mi piace il suo ripieno semplice ma dai sapori decisi e il fatto che tu abbia deciso di fare una versione tradizionale. un bacio

  8. E’ sempre bellissimo trovare la mail che annuncia un tuo nuovo post…ne seguo altri, ma tu parli della mia terra, della mia città, delle mie tradizioni e mi diverte tanto!! La mia ricetta della piada è come la tua, sono di Viserba ma come hai detto tu non è una questione di confini, la mia vicina già usa dosi diverse! Mi ha stuzzicato la voglia di commentare questa ricetta la descrizione degli odori e dei rumori della festa di S.Martino…chi nella nostra zona non è mai andato a Santarcangelo?!? Mi sono sentita proprio come se fossi lì…buon lavoro!!!

    1. Grazie per esserti fermata qui Roberta, mi emoziona sapere di essere seguita così da vicino ;) La piada non ha confini o forse, ne ha di piccolissimi (le mura di una casa?!) e facilmente attraversabili. Un abbraccio e a presto

  9. ehhh le ricette familiari hanno proprio una marcia in +, c’è poco da fare. Adoro i gusti decisi come quelli che hai scelto per il ripieno della tua piadina! Complimenti ed in bocca al lupo per la tua partecipazione all’MTC. Ciauuu

  10. salsiccia e cipolla..la mia farcitura preferita sulla pizza! :)
    penso che questi due ingredienti si sposino SEMPRE bene!!
    fantastica la tua piada!! :)
    penso proprio che presto replicherò ;)

  11. Beh.. qui tu giochi in casa, da romagnola come me sai benissimo cosa significa piadina anche se ti trovi dalla parte dove viene fatta piuttosto sottile, che a dirla tutta, qui tra me e te, a me piace moltissimo!!! E poi non posso che darti ragione sul profumo meraviglioso che fa la cipolla quando cuoce sulle piastre, la piada salsiccia cipolla e a volte anche peperoni, è quella del classico godurioso, quella di cui ogni romagnolo conosce il sapore, rustico e strepitosamente buono!!!!! grazie per aver provato la mia ricetta!!!!

    1. Grazie a te Tiziana per avermi dato la possibilità di scoprire i segreti della piadina del nord (che detto tra noi a me piace moltissimo!) e credo che la prossima volta che la farò con la mia ricetta adotterò comunque il trucco del riposo prolungato… sono curiosa di vedere come viene! Un abbraccio e a presto

  12. Ciao io amo la piadina, l’unica cosa che non ho mai provato è lasciarla riposare 48 ore. Scusa la mia ignoranza ma è veramente necessario? Proverò, anche se l’attesa sarà lunghissima.:O:O..

  13. Ho scoperto questo fantastico foodblog per caso: devo farti i miei complimenti. Curato in tutti i dettagli e le ricette sono meravigliose, in particolare questa della piadina romagnola (anche io sono della mitica riviera!)
    Piacere di averti trovata, ti seguirò con piacere!Un bacio

    Azzurra
    (Azzuchef.blogspot.it)

  14. Beh certo Marina…la tua piadina non poteva che essere speciale! Io da residente a Faenza (anche se da qualche mese passo più tempo nelle mie Marche) non posso non confermare che ogni famiglia e zona ha la sua ricetta…e noi finiamo per affezionarci a quella che più ci lega alle nostre famiglie o ai nostri amici

    Con il tempo matto di questi giorni il tuo ripieno è poi perfetto…

    Un abbraccio

  15. Che buona la piadina! Ho provato così tante ricette che ormai vado ad occhio, ma è sempre una festa…per un cibo da fare almeno una volta a settimana. Bella la tua versione, me la segno e la prossima settimana…;)

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