Monfettini squacquerone, pere e cannella, dall’Osteria dei Frati con amore

monfettini squacquerone, pere e cannella

Per raccontare questo piatto devo partire da lontano. Devo raccontare la storia di una donna, io, che era innamorata di un’osteria e dei suoi formaggi. Con gli anni si era affezionata ai proprietari che erano ormai diventati degli amici. Renato Brancaleoni e sua figlia Anna mi hanno insegnato moltissimo mentre mi trovavo al tavolo del loro ristorante, in particolare a capire e a saper degustare un formaggio.
Poi è arrivato il momento in cui Renato e Anna hanno deciso di dedicarsi ad altro, nuovi progetti importanti, e hanno deciso di lasciare il loro locale in gestione ad altri. Sorvolo sulla mia reazione alla notizia perché ho pudore di me stessa ma quando l’ho saputo ero sicura che difficilmente sarei tornata all’Osteria dei Frati.
E invece a prendere in mano questo posto del cuore sono arrivate tre persone assolutamente all’altezza dei precedenti, che mi hanno rapita con la loro cucina, con la loro competenza e soprattutto con la gioia di vivere che solo Valentina, Giorgio e Emanuela riescono a trasmettermi in un piatto.
Dire che gli sono affezionata è dire poco, salire a Roncofreddo per me è come rintanarmi nel mio rifugio preferito: sorrisi, chiacchiere (tante chiacchiere!), prodotti di qualità, piatti carichi di tradizione ma non solo, Giorgio in cucina è per me un “cacciatore” di vecchie ricette che traspone in un nuova veste.
E l’idea di questo piatto è tutta di Giorgio e mi aiuta meglio di tante parole a spiegare la cucina dell’Osteria dei Frati,  i monfettini con squacquerone, pere e cannella.

Monfettini con squacquerone e pere

Ma cosa sono i monfettini? Sono una minestra romagnola con tantissimi nomi diversi: manfrigoli, baffucci, grattini, battutini, pasta battuta e decine di altri nomignoli, tutti per un tipo di “pasta” tradizionale, economica, frutto dell’arte di arrangiarsi. Tanti nomi diversi, pochi ingredienti di base: farina bianca o farina di polenta e acqua, ma anche uova nella versione più ricca. Un impasto sodo che viene tagliato a fette lasciate asciugare sul tagliere fino a poco prima di preparare il pranzo o la cena. Poi ogni fetta viene tritata con un coltello, un po’ come si farebbe con del prezzemolo. Questa pasta “tritata” normalmente si univa al brodo, un brodo povero, fatto di ossa o fagioli e veniva arricchito con un soffritto di cipolla e grasso di maiale o olio.
E qui arriva l’estro di Giorgio nel recuperare questo formato di pasta povero, trattarlo come un risotto e condirlo con dei prodotti locali abbinandoli alla cannella. La ricetta non l’ho ricevuta da lui, diciamo che l’ho fatta a modo mio ma il cuoco dell’Osteria ama spiegare da dove nasce un piatto e da dove arriva il prodotto che utilizza. Così come Valentina che in sala non vi abbandona mai, un sorriso, una parola e una risata ve li strappa anche se siete tristi e se non conoscete un piatto ve lo racconta quasi come fosse una favola… insomma vi incanta.

Forse questo fine settimana salirò a Roncofreddo, è più di un mese che manco alla tavola dell’Osteria e ho proprio bisogno di farmi coccolare.
Buon we!

Monfettini squacquerone, pere e cannella

240 g di farina di farro
2 uova
1 cipolla bianca piccola
1 pera non troppo matura
Olio extra vergine d’oliva q.b.
150 g di squacquerone
Parmigiano Reggiano q.b.
cannella q.b.

Preparare la pasta lavorando a lungo la farina con le uova, formare un panetto lungo e tagliarlo a fette. Lasciare asciugare le fette sul tagliere per qualche ora. Quando si saranno seccate fare un “battuto” con la pasta e lasciarla da parte.
Lavare la pera e sbucciarla, affettarla e tagliare ogni fetta a cubetti.
Portare a bollore circa mezzo litro di acqua e salarla. Preparare un trito con la cipolla e farla soffriggere in una casseruola con dell’olio extra vergine d’oliva. Aggiungere i cubetti di pera, salate e cuocere a fuoco medio per qualche minuto. Quando la pera si sarà ammorbidita versare un po’ di acqua bollente nel soffritto e unire i monfettini. Mescolare continuamente, come si farebbe con un risotto e aggiungere un po’ di acqua bollente alla volta fino a completare la cottura. A fuoco spento unire lo squacquerone e mantecare con un po’ di Parmigiano.
Distribuire i monfettini nei piatti e spolverare ogni porzione con un po’ di cannella.

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9 thoughts on “Monfettini squacquerone, pere e cannella, dall’Osteria dei Frati con amore”

  1. Quando introduci una pietanza, con la tua sensibilità nel ripercorrere il tempo della memoria, sei in grado di renderla ancora più dolce e gustosa. E’ una delle tue grandi doti di gentilezza e competenza che ti rendono unica e inestimabile amica!!!

    1. Francesco tu sei sempre molto carino con me. Ci provo a raccontare, non sempre mi riesce ma quando si tratta di parlare prima di tutto di amici mi riesce facile scrivere. Un abbraccio grande

  2. ma è il posto del formaggio di fossa ? Quello che non sono riuscita a vedere ? Dopo 25 anni di esperienza italica in certi momenti mi sento ancora una forestiera…quando incontro la richezza della cucina povera, la cosa che solo in Italia esiste. Perché la poverta da la giusta misura alle cose… Baci !

    1. L’osteria era dei proprietari della fossa in cui ti volevo portare, adesso a gestirla ci sono due ragazzi Giorgio e Valentina. Quando ti fermerai qualche giorno in più prometto che ti ci porto… sono sicura che ti piacerà molto la loro cucina e poi si fa un salto alla Fossa dell’Abbondanza che è a pochi passi ;)

  3. Ciao Marina, arrivo incuriosita da questo piatto…a prima vista un risotto molto ben presentato, poi leggo il titolo nella foto e penso: “No, se fosse un risotto avrebbe scritto Risotto con scquacquerone, pere e cannella” invece leggo Monfettini…andiamo a vedere allora…e leggo una bella storia che racconta di persone altrettanto belle, piene di passione…sono queste le cose che amo e che mi piace leggere….Grazie di questa nuova conoscenza, dovessi passare dalle tue parti….A presto!

    1. Grazie Maddalena :)
      Le parole escono fluide e leggere se si racconta di belle persone e di buoni progetti. La passione si respira a pieni polmoni da quelle parti e se ti capiterà di venire in Romagna non farteli scappare… sono sicura che piaceranno anche a te.

      Un abbraccio affettuoso

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