Piada dei morti “de la maison”

Piada dei morti

Un post controverso quello che sto per scrivere, che sovverte le mie regole su tanti fronti. Tanto per cominciare quello che vedete in foto non è uscito dal mio forno ma da quello della Marisa, mia mamma. E’ la sua piada dei morti, un dolce che si prepara in occasione della ricorrenza che cade oggi e che lei realizza da ottobre a novembre. Quindi non è farina del mio sacco questa torta soffice, dolce e coperta da frutta secca.
Seconda cosa: ho scoperto proprio chiedendole di trascrivermi la ricetta che la piada dei morti che da anni mangio con molta soddisfazione non è “ortodossa” come pensavo. Una cosa che un po’ mi scombussola ma d’altra parte la ricetta è quella di famiglia e così ve la regalo. Cosa c’è di profondamente diverso? Manca un ingrediente, il mosto. Quando ho chiesto a mia mamma il perché di questa assenza la risposta è stata: la mia versione è quella da pasticceria, non quella tradizionale. Quindi, lo dico a me e a tutti voi che passate a leggere, facciamocela bastare ;)
Della piada dei morti parla Quondamatteo nel libro “Mangiatori di Romagna” individuando due ricette. Entrambe hanno la pasta di pane come base, arricchita con frutta secca, zucchero e olio. É un dolce tipicamente riminese, da accompagnare nelle serate fredde con un bicchiere di rosso giovane o meglio di Cagnina, dal gusto dolce e un po’ astringente.

Se desiderate una versione più “ortodossa” vi rimando da Barbara Spelucchino, lei l’ha studiata e sperimentata in diverse versioni. Ecco i link:
Piada dei morti [1]
Piada dei morti [2]

Se invece volete provare la versione con lievito madre è necessario andare da Rossella e dalla sua focaccia dolce con mosto e frutta secca che un anno fa è venuta a trovarmi a Rimini e si è lasciata affascinare da questo dolce semplice. Ancora mi emoziona rileggere di noi a novembre in giro per la città <3

piada dei morti

Piada dei Morti

500 g di farina 00
100 g di zucchero
3 uova +1 per spennellare
100 g di olio extravergine d’oliva
100 g di latte
25 g di lievito di birra
sale q.b.
uvetta sultanina q.b.
250 g di frutta secca mista (noci, mandorle, pinoli)
miele d’acacia q.b.

Mescolate la farina e lo zucchero. Versate la miscela nella planetaria e mettere al centro il lievito sciolto in un po’ di latte e a seguire aggiungete le 3 uova. Cominciare a lavorare aggiungendo poco a poco il latte restante, l’olio e per ultimo un pizzico di sale. Impastate per 10-15 minuti, finché il tutto diventa liscio e non si attacca più alle pareti.
Formate una palla con l’impasto e lasciatelo lievitare per 10-12 ore a temperatura ambiente.
Mettete a bagno l’uvetta in acqua tiepida per 30 minuti, riprendete l’impasto e impastate nuovamente incorporando l’uvetta. Dividete l’impasto e stendetelo in due teglie da 26 centimetri precedentemente unte con poco olio. Guarnire con la frutta secca e lasciate lievitare per altre 2 ore, coperto.
Accendete il forno a 180 °C, spennellate le piade con l’uovo sbattuto e infornate per 20 minuti circa. Una volta cotte spennellatele quando sono ancora calde con del miele d’acacia per lucidarle.

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14 thoughts on “Piada dei morti “de la maison””

  1. Grazie Marina,
    questo pane non lo conoscevo, comincerò con il realizzare la ricetta della tua mamma ( la mamma è sempre la mamma!!!) e poi ti farò sapere.
    Certamente sarà ottima e spero di realizzarla al meglio delle mie scadenti possibilità!!!

  2. FINALMENTEEEE! Per prima cosa le fotografie: bellissime! Rendono onore a questo dolce tradizionale… le più belle di tuuutto il web! Bravissima :)
    Non credo che la mia versione sia più ortodossa (nessuno mi ha dato la ricetta, ma si basa su moltissime prove) tuttavia è sicuramente più complessa per via dei tempi lunghi e le attese, tanto da “spaventare” la maggior parte delle persone.
    E’ verissimo quello che dice la tua mamma: la maggior parte delle piade dei morti è senza mosto e non ci sono neppure i semi d’anice che a me piacciono tanto. Se vogliamo fare “confronti” è più ortodossa la versione dell’azdora Marisa. Mi riferisco a quelle che si vendono nei fornai o pasticcerie. L’unico dubbio che ho è sul grasso usato. Forse l’olio extravergine di oliva si usa nella versione casalinga, ma temo che quelle che si acquistano siano fatte di un grasso meno pregiato.
    Adesso mi prendo una pausa perchè ne ho fatte tante, ma proverò anche questa e non aspetterò il prossimo anno.
    Grazie di cuore alla tua mamma e a te per averla pubblicata con splendide immagini!

    1. Grazie infinite Barbara, se non mi avessi spronata tu a pubblicarla non mi sarei mai decisa… Come ti dicevo è una mia pecca, sono pigra e finché la mamma prepara non mi sento spronata a provare. Tanto più che con i lievitati sono molto inesperta e, fino a quando non ho letto i suoi appunti, ho sempre pensato che fosse molto complicata da fare questa benedetta Piada dei morti ;)
      Le foto sono venute da sé, converrai con me che se il soggetto è bello e molto facile dargli dignità e se è ricco di significato e di ricordi come questo dolce vai “a sentimento” anche con la macchina fotografica :)

  3. E’ gia’ la seconda che vedo oggi e sono senza parole. Io che sono di Forli’ non ne avevo mai sentito parlare?!?? mannaggia mi mancano le basi da buona romagnola. Ha proprio l’aspetto rustico e fatto in casa dei dolci tipici romagnoli, pochi fronzoli e tanta sostanza. Sono davvero curiosa di provarla.

  4. la tua bravura è data da qualcuno ! ecco le mani della mamma e posso fare i miei complimenti ad entrambe?
    prima di tutto alla mamma per essere cosi brava e a te come figlia per aver appreso non solo le doti della tua mamma ,ma anche con le foto che mi fanno impazzire ogni volta
    bellissime
    compliementi

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