Biscotti all’anice verde di Castignano

Di tutte le giornate passate a scoprire le Marche grazie al tour di Eating Piceno, una mi rimarrà impressa nella memoria più delle altre. Il giorno che è stato inevitabilmente identificato come “quello dell’anice verde”, una giornata in cui dal mattino fino alla sera abbiamo assaggiato, parlato, discusso, vivisezionato l’anice verde.

Tanto per cominciare specifichiamo che l’anice verde di cui sto parlando è legato ad una località precisa: Castignano, provincia di Ascoli Piceno. Purtroppo, la mattina in cui siamo saliti fino in cima al paese, il cielo non era pulito e non ci ha permesso di godere del panorama. C’è stato detto che si vedono il Monte Conero (quello sopra la spiaggia di Sirolo per intenderci) e il Gran Sasso, giusto per  capire l’ampiezza della visuale. Il paese si è comunque dimostrato un piccolo gioiello, di quei paesi dove pensi subito che sì, avere una casettina qui sarebbe bellissimo :)

A Castignano l’anice verde veniva coltivato in maniera intensiva alla metà dell’800 per la produzione industriale di distillati come l’Anisetta e altri derivati. Ad oggi purtroppo la coltivazione di questa pianta è quasi completamente scomparsa ma, grazie ad un progetto che viene portato avanti con fermezza e  dedizione dall’amministrazione provinciale nella persona di Sergio Corradetti in collaborazione con Assam, si sta cercando di rimetterla in produzione con l’aiuto degli agricoltori della zona, coinvolti nel progetto come agricoltori custodi.

Personalmente credo che tutto ciò che caratterizzi un territorio, che aiuti a raccontarne la storia e che fa parte della sua tradizione, vada valorizzato, preservato e tutelato. Perdere questa possibilità è un po’ come perdere un monumento, un palazzo, l’archivio storico e un po’ come perdere il territorio stesso e la sua naturale vocazione. Detto questo, oggi vi propongo la prima ricetta che vede l’anice verde di Castignano diventare protagonista. Questi biscotti li ho assaggiati presso la distilleria Meletti, preparati dalla mamma di Matteo Meletti, titolare dell’azienda che per decenni ha utilizzato l’anice verde di Castignano per aromatizzare i suoi prodotti.

Ho scelto di non usare l’olio di semi come indicato nella ricetta che gentilmente Matteo ci ha fatto arrivare, ma l’olio extra vergine d’oliva, questa è stata l’unica modifica.

Biscotti all’anice verde di Castignano (per 35/40 biscottini)

  • 170 g di farina 00
  • 90 g di zucchero semolato
  • 55 g di vino bianco secco
  • 40 g di olio extra vergine d’oliva
  • 1 cucchiaino di semi di anice verde
  • 8 g di lievito per dolci
  • una ciotola piena di zucchero

Setacciare la farina sulla spianatoia e, facendo un buco al centro inserire lo zucchero, il vino, l’olio e i semi di anice. Lavorare l’impasto  fino ad amalgamare tutti gli ingredienti. Lasciarlo riposare per mezz’ora, coperto da un canovaccio dopodiché prelevare un po’ d’impasto e creare delle strisce di pasta piuttosto sottili (non più di un centimetro di diametro). Tagliarne dei pezzetti lunghi quel tanto che basta per arrotolarli intorno al dito, formare il biscotto e poi passarlo nello zucchero. Sistemarli nella teglia da forno rivestita di carta-forno.

Infornare in forno già caldo a 180° per 12/15 minuti circa.

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24 thoughts on “Biscotti all’anice verde di Castignano”

  1. Le fotografie sono splendide.. e che biscotti unici! Mi hai davvero incuriosita e quell’anice deve essere favoloso! Complimenti di cuore e una piacevole giornata, cara! <3 Un bacino!

    1. Cran!!! Sono uguali, non per vantarmi ma sono così facili, e poi con l’anice giusto ;) ahahaha! Un abbraccio

  2. le Marche sono davvero bellissime, ho visto dei panorami mozzafiato, dalla collina fino al mare, potrebbe essere la meta per una gita futura, chissa! i biscotti sono molto particolari e profumati, mi piace l’anice, saranno buonissimi!

  3. Non ho mai sentito l’anice verde ma sembra che il profumino di questi tarallini arrivi fino a qui. Mi piace moltissimo l’aroma dell’anice e mi riporta inditro nel tempo alla casa dei nonni. Un bacione, buona giornata

  4. Come hai hai fatto a fare biscotti così piccoli….L’anice è un seme che mi provoca dipendenza. Io lo adoro e lo metterei ovunque. Ricordo una giornata ad Ascoli, era un agosto caldissimo e con mio marito ci siamo fermati nella piazza al caffè Meletti ed ho preso un gelato all’anice abbinato al gusto caffè. Volevo piangere, avrei voluto finirmi il contenitore del gelato per quanto era buono.
    Ho un sacchettino di semi di anice verde comprati in un meraviglioso negozio di Roma. Ci farò dei biscotti pasqualini fra poco, ma questi tuoi mi incantano (come tutto d’altronde qui dentro!). Un bacio bellissima. Pat

  5. Un articolo perfetto! Mi è piaciuto.
    Altrettanto la ricetta e la tua variante con l’uso di olio di oliva anzichè di semi ………
    Peccato che non si senta il “profumo” …….. comunque hai creato un’ambientazione fotografica perfetta
    con l’anice disseminato nello zucchero.

  6. continuo a perdermi tutti i tuoi post, perchè blogger fa come gli pare e non mi aggiorna il bloroll…cerco stasera di rifarmi gli occhi :) questi biscotti sono una droga per me, sono croccantelli e quindi antistress, sono poco dolci, hanno il sapore di anice, ma anche una vaga sensazione di pane…adoro!

  7. Mari, non conoscevo questo anice verde, ma fortunatamente ci sei tu che vai in giro per l’Italia a scovare questi tesori nascosti. Molti prodotti li ho conosciuti proprio grazie a te e grazie alle tue ricette li ho potuti apprezzare ancor di più.
    Non sai quanto approvi la sostituzione del “semi” con l’olio extra, che personalmente adoro e metterei dapperuttto (poi per quello ligure ho una vera venerazione…) e che credo renda questi dolcetti ancor più saporiti.
    Un abbraccio

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