Uno strudel che si credeva una gubana – MTC n.36
Quando ho pensato a questa ricetta mi sono detta: “Marina vuoi rischiare di prenderle?!” (due sberle virtuali intendo). Il motivo è semplice: rielaboro una ricetta della tradizione andando a giocare con un’altra ricetta tradizionale della stessa regione, cioè il Friuli Venezia Giulia che poi altro non è che la regione di Mari, la vincitrice dell’MTC n.36.
Ma ormai la testa era partita, la voglia di provare a fare la farcia della Gubana era tanta e l’occasione davvero ghiotta. La Gubana è un dolce delle valli del Natisone, ha la forma di una chiocciola ed è a base di pasta lievitata. E’ un dolce pasquale ma, quando anni fa andai ad Udine notai che era presente in numerose pasticcerie nonostante non ci fossero festività in vista.
Come molti dei dolci della tradizione non esiste una ricetta “originale” ma ne esistono diverse varianti. In fin dei conti questo dolce viene citato nell’elenco delle vivande servite al banchetto in onore di Papa Gregorio XII durante la sua visita a Cividale nel 1409, in seicento anni le varianti sono state per forza tante e diverse. Diciamo che, con il passare del tempo questa specialità si è arricchita, sicuramente di cacao, fin ad arrivare alla versione odierna che vede fra gli ingredienti principali le noci, l’uvetta e i pinoli come costante.
Per questo MTC ho quindi deciso di farcire la sfoglia delllo strudel che Mari ci ha insegnato a preparare (e che è davvero quanto di più elastico possa esistere!) con la farcia della Gubana e un tocco in più per dare umidità e spessore a questo “rotolo”: le mele renette. Per accompagnare il dolce, che è già piuttosto ricco, ho optato per una crema inglese, dolce e leggera.
La prova assaggio è stata superata brillantemente. A differenza dello strudel di mele, con il quale farei colazione, pranzo e cena, senza fare una piega, una fetta di questo strudel sazia e appaga il palato, ancora di più se accompagnato da un paio di cucchiai di crema inglese. Ma non lasciatevi impressionare dagli ingredienti: è davvero un dolce da fare e rifare!
Strudel – Gubana
Per la sfoglia:
- 150 g di farina 00 (io manitoba)
- 100 ml di acqua
- 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva (io aromatizzato al limone)
- 1 pizzico di sale
Per il ripieno:
- 140 g di noci
- 90 g di uvetta
- 6-8 prugne secche
- 40 g di pinoli
- 40 g di mandorle
- 40 g di cacao amaro
- 2 cucchiai di latte
- 30 g di zucchero di canna chiaro
- 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
- la scorza di un limone grattugiata
- 1 cucchiaio di rum scuro
- 2 mele renette
- cannella in polvere q.b.
Per la crema inglese:
- 250 ml di latte intero
- 2 tuorli
- 60 g di zucchero semolato
- 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
Per preparare la sfoglia:
scaldare l’acqua, deve essere abbastanza calda ma non bollente. Setacciare la farina in un recipiente, aggiungere il sale e l’olio e versare a mano a mano l’acqua calda mescolando. Quando la farina avrà assorbito tutta l’acqua, togliere l’impasto dal recipiente e cominciare a lavorarlo con le mani su una spianatoia per un paio di minuti, fino ad ottenere un impasto morbido, quasi appiccicoso ma che comunque non resta attaccato alla spianatoia o alle dita. Mettere l’impasto a riposare, coperto da un panno umido o da una pellicola, per circa mezz’ora.
Mettere l’uvetta in ammollo con acqua tiepida, per circa mezz’ora. Inserire in un robot da cucina le noci, le mandorle, l’uvetta, i pinoli, le prugne, il cacao, l’estratto di vaniglia, il latte e il rum. Azionare il robot e tritare tutto fino ad ottenere un composto sodo. Lavare e sbucciare le mele, tagliarle in quattro parti e poi a fette sottili. Con l’aiuto di una spatola distribuire il composto di frutta secca sulla sfoglia, lasciando circa 3 centimetri lungo i bordi liberi dal ripieno, fare attenzione perché essendoci dei pezzetti di noci e mandorle questi potrebbero rompere la sfoglia. Una volta livellato il composto, distribuire sopra le mele tagliate e spolverare con un po’ di cannella.
Ripiegare i bordi della sfoglia sui due lati lunghi. Aiutandosi con un canovaccio iniziare ad arrotolare piano piano fino ad arrivare alla fine. Disporre lo strudel su una teglia ricoperta da un foglio di carta forno, imburrate la superficie generosamente e infornate in forno già caldo a 180° per 40 minuti circa.
Preparare la crema inglese:
Portare a leggero bollore il latte con il cucchiaio di estratto di vaniglia. Nel frattempo in una ciotola montare i tuorli con lo zucchero. Aggiungere il latte caldo a filo e rimettere tutto sul fuoco a calore minimo. Mescolare e cuocere finché la crema si addensa senza che raggiunga il bollore. Togliere dal fuoco e far raffreddare ricordandosi di mescolare ogni 5/10 minuti.
Con questa ricetta partecipo alla sfida indetta da Mari per l’MTC n.36.
Marina, hai avuto un’idea meravigliosa ! A parte le note storiche sempre tanto interessanti… il tuo Sturdel…. Gubana mi piace tantissimo, baci Flavia
Grazie Flavia, le note storiche sono risicate… fosse per me scriverei dei post lunghissimi ;)
Marina, io sono rimasta a bocca aperta.. sì, per lo splendore di questo strudel, ma soprattutto e ancor più per un altro motivo, che credo scoprirai la prossima settimana.
Telepatia? Non so, ma di sicuro c’è una forte comunanza di idee ;)
Posso sicuramente dirti una cosa… la tua proposta mi piace da morire :)
Ciao sorella telepatica! Non devo l’ora di vederlo… :) Bacione
Mi pare di pregustarne il sapore… Bellissimo.
Lidia
Chissà che profumino!!!!!
La gubana l’ho provata una volta vicino a Trieste, quella lievitata e mi era piaciuta moltissimo. La tua versione strudel sarà favolosa di sicuro. Complimenti per la bella idea! Un bacio :))
Stefi quella lievitata è divina ma decisamente sostanziosa, questo strudel è di sicuro un pochino più leggero. Un bacio a te!
Mi piace, mi piace , mi piace!!!
Che bellezza…le foto, la descrizione, il tutto crea un’atmosfera meravigliosa (forse ance perché quel piattino mi ricorda un servizio regalato ai miei genitori per il matrimonio).
Ho vissuto qualche anno a Trieste, e anche li appariva la Gubana, deliziosa e imponente.
Bella l’idea e la realizzazione!
Marina per me hai avuto un’idea fantastica, altro che due sberle virutali!! il ripieno “gubanoso” :-) è fantastico, pieno di sapore e bello sostanzioso.. come piace a me! tutto stupendo!!
…azz! Potevo chiamarlo strudel gubanoso non ci avevo pensato :) Grazie Francy, mille grazie
Questo è uno degli aspetti del gioco che mi piace di più, l’abbinamento delle ricette, gli spunti per nuove elaborazioni. Ormai le ricette tradizionali legate a certi periodi si trovano veramente tutto l’anno.
Ottimo strudel!
Fabio
Fabio ti confesso che prima di iniziare a giocare temevo di non riuscire ad entusiasmarmi, invece man mano che passano i mesi comincio a capire fino in fondo la gioia di questa sfida: imparare, apprendere e sperimentare :)
tu sei un mito marina fai delle cose stepitose la gubana nello strudel è un’idea fantastica e ancora più buona secondo me perche’ il suo involucro è leggerissimo
Troppo buona Vero, però è un dolce che sono sicurissima rifarò!
Ho sospettato ad un certo punto che la ricetta prevista poteva essere una Gubana perché è fra le cose più conosciute e versatili. Ma segretamente speravo nello strudel. Tu riassumi i miei due pensieri in un a creazione che merita un’ovazione. Perché pasta lievitata che sia, sempre buona e meravigliosa resta. Fantastica idea Marina. Come sempre d’altronde. Un bacione.
In effetti ho avuto proprio la sensazione di fare un riassunto culinario quando mi sono messa all’opera. Grazie Patty tu sei sempre troppo buona con la sottoscritta :*
Fantastico! Io per il mio strudel ho pensato ad un ripieno che ricordasse il presnitz triestino… si vede che pur non conoscendoci ci piacciono le stesse cose ;.)
Complimenti ancora, e l’idea di aggiungere le mele poi… no comment!
Ciao!
Cercando informazioni sulla gubana mi sono imbattuta in questo dolce triestino che sembra avere origini comuni con la gubana… Non si finisce mai d’imparare neppure in cucina :) A presto
geniale! Se c’è un dolce che amo più dello strudel è la Gubana! Magnifica idea, altro che sberle virtuali!
Cara e bravissima Marina.
Mio marito la gubana me la chiede da tempo immemorabile. Mi sa che mi ispiro da te, aggiungendo poi il “panoso” :)
Se marito chiede, Vaniglia prepara ;) Un abbraccio tesoro
mi tocca, perché il marito sì, è argentino, ma di antiche origini friulane… ;-P
e quindi grazie a te, che mi avvicini a questo piatto che devo fare da tempo immemorabile… :*
Guarda, ti dico una cosa, meno male che questi strudel li possiamo assaggiare solo virtualmente, altrimenti avrei preso 100 chili!
A chi lo dici Stefania, a chi lo dici… :)
Non ho mai mangiato la gubana ma, visti gli ingredienti, sicuramente mi attira molto. Anche il mio strudel (che posterò a breve) si crede un’altra cosa!
Dolci travestiti(smi)!
Che bella idea, sai che è geniale? così hai stravolto non una ma ben due tradizioni :D però il risultato c’èe poi con te vado a occhi chiusi. Un bacione.
La gubana è uno di quei dolci che ho sempre voluto provare, sapere di poterlo gustare nella sfoglia dello strudel non mi dispiace affatto, anzi…stessa idea per la crema inglese!
Bella idea :)
Grazie Lori, in effetti è molto più veloce da preparare rispetto alla versione panosa… crema inglese per tutti ;)
La Gubana con la grappa siiiiiii! Un altro dolce che adoro. Pensa che a me la grappa come liquore non piace …. se non accompagnata a 2 dolci. Il primo è la sbrisolona Mantovana ed il secondo è la Gubana.
Questo strudel è da provare. Certo che se rifaccio tutti quelli che mi piacciono… non passerò dalle porte!
Bacioni
Nora
A me sembra una bellissima idea! Ho fatto la gubana più di una volta, perchè adoro il suo impasto e il suo ripieno…ecco il ripieno viene messo ancora più in risalto dalla pasta sottile dello strudel. Per essere proprio sicura, sai che ti dico? Che l’assaggerei!! :D
hai fatto una cosa straordinariamente buona…non ho mai assaggiato la Gubbana a dire il vero proprio non ne ero a conoscenza ed é sicuramente un dolce che ora ho voglia di provare!!!
Buon fine settimana mia carissima Marina!
scusa le du “bb” :P
Sempre una gioia passare di qui, mi dispiace di non avere il tempo per farlo piu’ spesso. Piatti fantastici, sempre ben realizzati e splendidamente fotografati. ” Prugne, cacao e noci” e’ un must nella mia cucina, abbinamento perfetto che si presta anche ad essere “declinato al salato”. Non essendo io friulana, non ho alcun problema a dirti che questo strudel e’ una vera meraviglia. Bravissima come sempre, Marina.
ecco, anche oggi ho imparato un’altra cosa nuova. ti ho sempre seguita anche quando non ero in entrata all’mtc e da te ho imparato cosi tante storie, ricette e tradizioni.
Anche questa versione è per me un arricchimento.
La foto è cosi romantica.. proprio nel tuo stile cara Marina. ti abbraccio forte.
vaty
Spesso le nostre ricette assorbono più spunti e idee, come un collage di ispirazioni preziose che si tramandano, come racconti e come storie… per me questo è il lato bello… :-)
Cosa sia la Gubana lo scopro solo oggi grazie a te, ma appena vedo uno strudel i miei occhi sorridono e ripenso a tutti quelli che ho mangiato nei rifugi di montagna e nelle pasticcerie dei paesini innevati…
Cara Marina, hai fatto una cosa che solitamente faccio anch’io e che mi piace molto e cioè quella di giocare con le ricette della tradizione, facendole incontrare con altre ricette della tradizione, di uno stesso luogo o anche di luoghi diversi. Spesso ne escono risultati sorprendenti. E questo tuo strudel, che si crede una gubana, ne è un esempio. La gubana ha un ripieno che mi piace molto, bello tosto, di sapori e calorie, ma allo stesso tempo estremamente affascinante e che poi, con piccole varianti, si ritrova anche in altri dolci tipici del Friuli- Venezia Giulia, come il presnitz e la putizza. Però, se il ripieno mi piace, normalmente non mi entusiasma l’involucro, soprattutto quello della gubana. Ed ecco perchè la tua idea di utilizzare la sfoglia dello strudel è assolutamente vincente, perchè così si alleggerisce il tutto facendo prendere al ripieno il sopravvento e dandogli un ruolo di protagonista che altrimenti non avrebbe. Inoltre, secondo me, la scelta della crema inglese come accompagnamento è perfetta. Molto interessanti anche i cenni storici.
Bravissima e grazie per questa tua proposta.
Mari
Mi piacciono molto i riferimenti storici in una ricetta, che mi fanno apprezzare ancor più il piatto ! Il tuo strudel è eccellente, accompagnato da una foto, come sempre, assolutamente all’altezza! Bravissima Marina!
Prenderle, da chi?
Da me ti prendi una standing ovation, altro che…
immensa marina, sempre di più…
la Gubaba è uno dei dolci della mia infanzia, per cui il tuo strudel è un colpo al cuore per me!
che crisi di identità!!!! strudel o gubana? ahahaha….sono senza parole per tanta bellezza…strudel o gubana che sia! complimenti brava brava
La leggerezza della crema inglese certo è una base eccellente per tanta golosità concentrata!! Bella ricetta e splendide foto, come sempre, Marina!!