Zuppa imperiale, la minestra di Pasqua
Spesso, per noi donne, la vita in cucina si scandisce tra prima e dopo il matrimonio o la convivenza. Il mio pranzo di Pasqua prima di sposarmi era a base di cappelletti in brodo ora, il piatto principale del pranzo pasquale, è la zuppa imperiale. Una minestra in brodo di tradizione emiliana più che romagnola, infatti la prima volta l’ho assaggiata da zia Bice proprio per un pranzo pasquale e me ne sono innamorata.
Ho sempre ammirato le vetrine delle gastronomie bolognesi che esibiscono al fianco dei tortellini questi quadretti porosi e regolari, dal colore dorato che mi facevano venire l’acquolina in bocca. A Bice ho chiesto la ricetta in un paio di occasioni ma, come le vere azdore, lei va ad occhio e l’unico modo per carpirle la ricetta era assisterla durante la preparazione. Ma Imola non è vicina…
Poi ho incontrato Angela, un’amica di mamma che segue il blog e non ricordo come siamo arrivate a parlare della zuppa imperiale. E, guarda il caso, lei aveva la ricetta di sua mamma che mi ha fatto arrivare insieme ad una versione più moderna, un regalo preziosissimo per me.
Non mi sono fatta scappare l’occasione e, naturalmente, mi sono fiondata su quella tradizionale ed eccola qui, la condivido con voi, sono sicura che ad Angela farà piacere.
Zuppa Imperiale
- 5 uova
- 150 g di farina (io semola rimacinata)
- 125 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
- 100 g di burro sciolto
- 1/2 cucchiaino di sale
- Noce moscata q.b.
- Pepe q.b.
- 5 g di lievito per torte salate (io non l’ho messo)
- Brodo di gallina
(per 4 persone) Mescolare bene le uova, il Parmigiano, il burro sciolto (io l’ho sciolto nel microonde, poi l’ho fatto intiepidire), la noce moscate e il pepe. Una volta ben amalgamato il tutto aggiungere la farina setacciata e il lievito (io niente lievito).
Imburrare per bene una teglia rettangolare di circa 30×20 cm e infornare in forno caldo a 180° per circa 30 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare completamente, rovesciare la pasta su un tagliare e ricavare dei quadretti piuttosto piccoli.
Per preparare la zuppa portare a bollore il brodo e versarci i quadretti, appena vengono a galla la minestra è pronta.
Qui un approfondimento: www.genusbononiaeblog.it
Ma che bella questa ricetta, mi rcorda un pò la stracciatella che fa la mia mamma. Questa è molto più carina e anche molto più elegante con quei cubetti tagliati col calibro, ma come hai fatto a farli così precisi? Buon fine settimana bella bimba.
E’ la pignoleria signora mia… son tignosa, lo sai! ;) Un bacio a te
Ciao Marina.
Ho sentito parlare spesso della zuppa imperiale, ma purtroppo non l’ho mai avuto l’occasione di assaggiarla. Grazie alla foto però riesco ad immaginare molto bene il sapore e la consistenza di quei quadrettini…
Mi salvo la ricetta e spero di provarla al più presto!
Buon fine settimana
Giulia
Ti assicuro che, se ami le minestre in brodo, non potrà non piacerti e poi è davvero facilissima da fare…
Buon fine settimana a te
Che delizia! non la conoscevo, è da provare!
:)
Ti scopro solo ora, ma ne sono molto felice! Mai vista prima questa zuppa, quindi mai assaggiata… ma sembra squisita! :)
Grazie Miu, piacere di fare la tua conoscenza ;)
Cara Mari, tu mi lasci sempre a bocca aperta! Il tuo è uno tra i blog più belli, eleganti, onesti e puliti di tutta la rete e questa zuppa imperiale non la conoscevo anche se la mia mamma è emiliana (ferrarese-troppo in là?)
bacioni
Cosa ho fatto per meritare le tue parole?! Grazie Robi, sei sempre molto cara…
ma veniamo alla zuppa, diciamo che è una ricetta che ho sempre visto e sentito nominare nella zona bolognese e forse per questo che tua mamma non te l’ha mai fatta ma secondo me, per sentito dire la conosce.
Un grande abbraccio
Ciao Marina sai che tanto tempo fa provai la zuppa imperiale? La ricetta da me preparata era,però,con il semolino.
Proverò anche la tua versione.
Complimenti per le belle fotografie.
Io ho usato una semola rimacinata… praticamente semolino, giusto?! A me è piaciuta moltissimo!
Grazie per i complimenti sei sempre molto gentile Mariabianca :)
Quando entravo nelle gastronomie ne ho vista tanta di zuppa imperiale. Mi affascinavano quei quadratini, raccolti tutti insieme, tra loro. Non li ho mai presi, tentata sempre dai tortellini. E poi avevo scoperto i passatelli e quando preparavo il brodo per me erano loro i re. Ora che ho la tua ricetta posso anche provare a farla da me la zuppa imperiale, perché qui a Napoli, ovviamente non si trova. Grazie mille
Questa “pasta” ricorda il passatello per l’uso del parmigiano e della noce moscata… sono sicura che ti piacerà! E sì a Bologna la zuppa imperiale è sempre vicina ai tortellini e questi ultimi hanno un potere attrattivo notevole ;)
Grazie a te per essere passata
Sto proprio scrivendo un post su Bologna, una delle città che amo di più.
Martedì ero da Atti a comperare tortellini e accanto a loro c’era un vassoio stracolmo di questa delizia.
Non posso quindi non aggiungere il link della tua ricetta al mio post.
E intanto accendere il forno.
Bacioni Marina :)
Grazie Dorina, vengo subito a leggerti :)
a me piace tantissimo..e non la mangio solo a Pasqua!;D
http://duecuoriinpadella.blogspot.it/
Forte!! L’ho vista altre volte ed è proprio una di quelle preparazioni che mi incuriosisce… Per Pasqua non posso perchè sarò da mia suocera, ma mi ripropongo di provarla al più presto, magari proprio con questa preziosa ricetta, tramandata di madre, in figlia, in amica…fino ai tuoi lettori! Un abbraccio!
Già! Questa cosa che una ricetta passa di mano in mano, fiduciosa e replicata mi riempie sempre di emozione :)
Un abbraccio a te e se la proverai fammi sapere
Sai la conosco benissimo!! Qui nelle Marche però la chiamiamo Pasta al sacco…anche se mi sa proprio che zuppa imperiale è il nome esatto!!! che buona però ;)
Ma dai? La mia parte per metà marchigiana non me l’aveva mai fatta incontrare, adesso mi documento, grazie mille!!! A presto
Da noi in provincia di Ancona si chiama Pasta Reale. Nei negozi di pasta fresca la fanno anche colorata: rossa, verde e giallina! Mia suocera la faceva come la tua! Comunque oltre ad essere molto buona, vederla tricolore nel piatto fa anche allegria!
Ma davvero?! Tricolore non l’ho mai vista!
Grazie per aver condiviso il tuo ricordo :)
Anche a Bologna si fa la pasta al sacco ,ma si mette l’impasto in un tovagliolo che si avvolge come un “salame” ,si chiude come una caramella,poi si cuoce nel brodo e si taglia a quadretti
Ho già incontrato qualche volta la zuppa imperiale, ma non l’ho mai assaggiata.. mi ricorda però i i passatelli, un mio grande amore!
Dal momento che adoro il brodo, mi sa tanto che te la copierà alla prima occasione utile :)
Carissima Marina, ti seguo con un pizzico di affetto in più rispetto ad altri blog, primo perchè sento l’amore che metti in quello che fai, e poi perchè in quanto riminese amo leggere quando parli delle cose legate alla nostra bellissima città!! Con i miei genitori, ho gestito un negozio di pasta fresca per tantissimi anni a Viserba e tra le tante cose fatte come una volta facevamo anche questa meravigliosa pasta che si mangiucchiavamo ogni tanto rubandola dal banco tanto era buona! Ti lascio la mia ricetta di famiglia…magari un giorno ti va di provarla!! Grazie mille per il tuo impegno, fonte di svago e d’ispirazione per me!!
1 uovo
30 gr di parmigiano
20 gr di semolino
10 gr di burro
1 pizzico di sale
il tutto da moltiplicare a piacimento in base alla quantità desiderata!! Io ovviamente faccio almeno 6 uova e una volta tagliata e raffreddata la congelo per usarla a piacimento…i miei figli ne vanno matti!!
Cara Roberta, non sai che bello leggere il tuo commento, mi ha reso proprio felice ma proprio tanto :)
Grazie per aver condiviso con me la tua ricetta della zuppa imperiale, il fatto che i tuoi bambini ne vadano matti mi costringerà a provarla…
Con affetto!
MArina