Bordatino alla pisana
Dai viaggi, lunghi o brevi che siano, mi piace tornare portando a casa i prodotti del territorio e le ricette. Di ritorno da Dolcemente Pisa due ricette ho desiderato subito riprodurre: la torta co’ bischeri (che prima o poi rifarò) e il Bordatino, una zuppa povera fatta con ingredienti di recupero. A colpirmi è stata la sua consistenza densa, abbastanza tipica nelle zuppe toscane vedi ribollita e pappa col pomodoro, con i fagioli e il cavolo nero che si sentivano sotto i denti. E poi confesso, dove c’è il cavolo nero ci sono io! E’ una verdura che amo particolarmente pur avendola scoperta tardi. Per fortuna mio padre, che non si tira mai indietro quando si tratta di piantare nuovi ortaggi, ha voluto provare a coltivarlo e da alcuni anni siamo attrezzati anche sul fronte della fornitura ;)
Secondo la tradizione il nome bordatino deriva dal fatto che venisse preparata a bordo delle navi. Alcune fonti dicono che la base iniziale fosse il grano saraceno, poi sostituito dal mais con il quale si faceva una polentina che veniva diluita aggiungendo quello che c’era a disposizione. La paternità è divisa fra Pisa e Livorno e i fagioli utilizzati possono essere sia borlotti che cannellini. L’ho assaggiata durante una piacevole serata autunnale in piazza delle Vettovaglie a Pisa, insieme ad un bicchiere di vino chiacchierando con i miei compagni di tour (come quale tour?! Questo). Un bicchiere di vino in una mano e una ciotolina con il cucchiaio nell’altra ed ho fatto anche il bis, impossibile resistergli!
Forse, come tutte le zuppe, il procedimento fatto a regola d’arte è un po’ lungo ma con qualche scorciatoia – vedi pentola a pressione per la cottura dei fagioli – tutto risulterà più veloce, provatela e fatemi sapere. Buona settimana!
Bordatino alla pisana
- 1 litro di brodo di cottura dei fagioli
- 2 mestoli di fagioli cannellini cotti (circa 80 g secchi)
- 100 g di farina di mais tipo fioretto
- 2 cucchiai di concentrato di pomodoro
- 150 g di foglie di cavolo nero
- 1 spicchi d’aglio
- 2 cucchiai di carote, sedano, cipolla tritati
- prezzemolo q.b.
- olio extravergine d’oliva q.b.
Portare a bollore il brodo di cottura con dentro i fagioli. In una pentola a parte far soffriggere per qualche minuto il trito di carota, sedano, cipolla, aggiungere il concentrato di pomodoro appena diluito, lo spicchio d’aglio e il prezzemolo tritati e continuare la cottura. Unire al soffritto il brodo bollente e i fagioli, passando al passaverdura una parte dei fagioli, aggiungere il cavolo nero tagliato grossolanamente, cuocere per una decina di minuti e salare. Unire a pioggia la farina di mais, mescolando con un cucchiaio di legno e lasciare cuocere per 40 minuti facendo attenzione affinché non attacchi. Servire bollente con un giro d’olio d’oliva extravergine.
Io sono toscana, anzi Pisana. Ho scoperto tardi anche io i meravigliosi piatti della tradizione locale. Mia madre ha origini pugliesi, per cui la sua cucina è stata sempre più orientata verso tradizioni della sua infanzia. Nelle osterie e trattorie della zona, quelle un po’ in collina, si riesce a gustarli anche in estate. Ti garantisco che si mangiano volentieri in tutte le stagioni.
E io ti credo assolutamente Rubina, personalmente non rifiuto mai una zuppa bollente o tiepida (in estate) che sia ;) Un abbraccio
Qui tocchi la mia tradizione, quella delle zuppe e delle minestre. In Toscana ogni casa ha i suoi sapori, non troverai mai una ribollita uguale all’altra ma è incredibile come queste zuppe siano buone pur essendo diverse tra loro. Ed è strano che io, da buona ragazza di campagna toscanaccia che sono, non abbia mai postato una ricetta del genere. Forse perché per me è talmente radicata come tradizione da sembrare scontata, ma poi quando vedo post come questi rimango sempre affascinata e orgogliosa della mia terra.
E devi esserlo, la cucina toscana è una vera miniera di sapori soprattutto per chi come noi ama i sapori rustici, veri dei piatti regionali. Anch’io sono come te con la cucina romagnola, cerco di raccontarla un po’ alla volta ma spesso accantono ricette perché mi sembrano scontate e invece… Un grande abbraccio
non la conoscevo ma già mi piace moltissimo! immagino la consistenza densa e cremosa, mmmm, che fame :-D
Quando parli di brodo dei fagioli, non credo tu intenda la semplice acqua di cottura dei fagioli…
Cosa ci va? o per lo meno la tradizione toscana cosa prevede?
Grazie
E invece sì Angelo Maria, semplice acqua di cottura, non salata. La ricetta che ho trovato non indicava niente di più, resta il fatto che non essendo toscana potrei aver sbagliato qualcosa… ma come dice Francesca il bello di questi piatti senza tempo è il fatto che ogni casa li prepara alla sua maniera con tante piccole variazioni. Grazie a te per esserti fermato qui :)
Questa zuppetta dal nome così divertente e simpatico, mi gusta assai!
bacioni cara e buona serata
Sempre molto interessanti queste ricette toscane.
Purtroppo da noi il cavolo nero non lo troviamo, anche se mi piace molto.
Fabio