Le minne di Sant’Agata, la ricetta di Giuseppina Torregrossa

Minne di Sant'Agata

Il mio primo contributo al Calendario del Cibo Italiano ha un risvolto sentimentale perché, per quanto mi riguarda, il cibo ha molto spesso un collegamento con le cose piacevoli che mi sono successe in passato.
La ricetta della minne è stata fra le prime che pubblicai cinque anni fa all’interno di questo blog. Era una ricetta sperimentata più e più volte a cui mi ero affezionata perché sapeva coniugare bellezza e bontà, oltre ad essere stata realizzata in occasione di una cena molto divertente con le amiche che avevano gradito molto. Il Calendario mi ha dato l’occasione di rispolverarla e di riprendere in mano il libro di Giuseppina Torregrossa, La conta delle minne. Con l’autrice proprio in occasione della pubblicazione del post avevo avuto il piacere di scambiare due parole “virtuali” ringraziandola per la ricetta e mostrandole le mie piccole creazioni che lei aveva cortesemente apprezzato.

Mentre mi preparavo a scrivere sono però stata assalita da un dubbio: ma questa ricetta è quella giusta? Ho chiesto aiuto direttamente a Flavia che ha ripetuto a me quello che specifica nel suo post  sul sito AIFB, le cassatine che ho realizzato sono diverse da quelle che si trovano a Catania durante la festa della Santuzza. Quelle di Catania hanno il pan di Spagna come base e la pasta reale al pistacchio come copertura, nel mio caso invece una pasta frolla avvolge il ripieno a base di ricotta, secondo la ricetta di tradizione palermitana. Due versioni di uno stesso dolce che richiama la femminilità e ricorda il martirio della Santa.

Minne

Prima però di lasciarvi alla ricetta vorrei raccontare il grande progetto che sta dietro il Calendario del Cibo Italiano che con AIFB stiamo portando avanti.
Il Calendario si propone di diffondere e raccontare la cultura e la tradizione gastronomica dell’Italia, attraverso 366 giornate (quest’anno è bisestile!) e 52 settimane nazionali. Piatti e prodotti tipici scelti sulla base della loro diffusione e dei loro legami con la cultura popolare e organizzati sulla base del calendario delle stagioni e delle ricorrenze liturgiche o istituzionali.
Il Calendario è molto vicino al mio modo di raccontare il cibo e i prodotti italiani, lo sento molto nelle mie corde e basta sfogliare le pagine di questo blog per capire che mi ci sono buttata a capofitto, dietro le quinte come sempre, perché mettermi in prima fila non è nel mio carattere. Sono grata a chi come me si sta impegnando tanto per portarlo avanti con passione e dedizione.
Ancora due parole e poi taccio. Le dosi qui sotto sono per 12/14 minne circa, resterà un po’ di frolla che si potrà congelare per poi utilizzarla per dei biscotti.

Minne di Sant’Agata

Pasta frolla:
600 g di farina 00
120 g di strutto
150 g di zucchero a velo
2 uova
estratto di vaniglia

Ripieno:
500 di ricotta di pecora
100 g di canditi (zucca, cedro, arancia)
100 g di scaglie di cioccolato (più pratiche le gocce anche perché così non macchieranno la crema!)
80 g di zucchero

Glassa:
350 g di zucchero a velo
2 cucchiai di succo di limone
2 albumi*

Preparare la frolla tagliando lo strutto a dadini e lavorandolo con la farina. Quando i due ingredienti saranno amalgamati aggiungere lo zucchero poi le uova e la vaniglia. Quando il composto avrà una consistenza elastica, da poterci affondare le dita coprire con una mappina e lasciare riposare.
Lavorare la ricotta e lo zucchero fino a farne una crema liscia (io di solito la passo al setaccio). Unire i canditi e il cioccolato e lasciare riposare in frigorifero per un’ora circa.
Dopo aver fatto riposare: imburrare e infarinare stampini rotondi perché il dolce abbia la forma di un seno. Stendere la frolla in uno strato sottile. Foderare gli stampini, farcirli con la crema e chiuderli con dischi di pasta. Capovolgerli sulla piastra unta e infarinata (basta rivestire la placca con della carta da forno). Cuocere nel forno a 180° per 25-35 minuti. Sfornare e far freddare su una griglia.
A questo punto preparate la glassa montando parzialmente gli albumi con un pizzico di sale. Aggiungere lo zucchero, il succo di limone e continuare a mescolare fino a ottenere una crema bianca, lucida e spumosa. Una volta estratte le cassatine dagli stampi colarvi sopra la glassa in modo uniforme, tenderà a solidificare velocemente.
Perché delle semplici cassatine si trasformino in seni maliziosi, minne piene decorare queste profumate rotondità con una ciliegina candita.

*ho preferito realizzare la glassa solo con zucchero a velo e limone non avendo a disposizione degli albumi freschissimi. Ho pesato lo zucchero ed aggiunto il succo di 2 limoni non troppo grandi. Per sicurezza consiglio di aggiungere il succo un po’ alla volta fino ad ottenere una consistenza densa e collosa, con questa ho glassato due volte le cassatine lasciando asciugare un pochino fra una stesura e l’altra (5/6 minuti).

 

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11 thoughts on “Le minne di Sant’Agata, la ricetta di Giuseppina Torregrossa”

  1. Carissima Marina hai scritto tutto eccellentemente tu!! Io proverò a fare questa versione perchè è da quando ho letto il libro della Torregrossa che mi incuriosisce…. grazie per il contributo..un bacio Flavia

    1. Grazie a te cara Flavia per avermi dato l’occasione di rifarle per avermi schiarito le idee e per la tua ricetta. Come sai tutto quello che è tradizione ha per me un fascino speciale… e la ricetta che hai condiviso con l’Associazione è davvero un regalo speciale. Un abbraccio grande a te

  2. Bella bella e meravigliosa anche la versione “frollata” che tu ci proponi. E queste immagini dicono più di mille parole. Grazie Marina <3

    1. Daniela che bello leggerti qui!
      Provale entrambe e poi facci sapere sono cuirosa di conoscere la tua opinione :)
      Grazie per i complimenti, sono super lusingata (anche se la foto di casa tua oggi mi ha lasciato senza fiato!)
      Un abbraccio

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