Cornetti integrali al miele d’acacia
La mattina ha l’oro in bocca, si dice così.
Sono del partito “mai senza colazione” le pochissime volte che mi capita di uscire di casa senza aver mangiato qualcosa si contano sulle dita delle mani. Le occasioni sono tutte ricollegabili alle analisi del sangue e di solito il premio che mi concedo è la colazione in pasticceria: 2 brioches + il tè!
Il mio desiderio in fatto di colazioni è sempre stata una brioche soffice e fragrante, non il croissant sia chiaro, proprio la brioche. Sono fanatica di Parigi ma confesso l’impossibilità di mangiare appena sveglia un croissant alla francese, indigeribile anche dal mio stomaco che non ha paura neanche dei sassi. Ecco, questi cornetti integrali al miele sono quanto di più vicino alla mia colazione preferita abbia mai prodotto fino ad ora. Sono una banderuola, ogni volta mi sembra di aver raggiunto la perfezione… ma ‘sta volta mi sento di poterlo dire.
Le dosi sono per 16 cornetti, non potendo mangiarli tutti nell’arco di un paio di giorni alcuni li ho congelati già cotti e scongelati in queste mattine di festa in cui ci siamo alzati un po’ più tardi. La prova è stata superata, tolti dal congelatore la sera prima, al mattino li ho scaldati sulla piastra giusto un po’.
Sono piuttosto delicati e, se non riusicrete a mangiarli nell’arco di 24 ore, vi consiglio di congelarli appena cotti, ovviamente quando si saranno raffreddati completamente.
Per la ricetta devo ringraziare Tavola arte e gusto, ricetta mirata e spiegata perfettamente. Vi riporto tutti i suoi passaggi ma se avete bisogno di un aiuto in più da lei trovate il procedimento fotografato passo passo.
Buon lune-mercoledì :)
Cornetti integrali al miele d’acacia
Per circa 16 cornetti:
380 g di farina manitoba
200 g di farina integrale
10 g di lievito di birra fresco
80 g di zucchero di canna
130 g di latte intero
130 g di acqua
3 cucchiai di miele d’acacia
100 g di burro morbido + 50 gr per la sfogliatura
2 uova medie
9 g di sale
Per pennellare:
1 tuorlo
1 cucchiaio di latte
Per decorare:
80 gr di miele d’acacia
Preparate un pre impasto con 95 gr di farina (presa dal totale delle due farine mescolate insieme) , 50 gr di latte (preso dal totale) 50 gr di acqua (presa del totale) in cui avrete sciolto il lievito.
Mescolate con una spatola, fino a formare una crema densa e appiccicosa. Coprite la ciotola con una pellicola e lasciate lievitare per circa 1 ora e mezza in forno appena scaldato e subito spento (circa 25 C°).
Al termine del tempo indicato, il pre impasto avrà triplicato il suo volume, aggiungete il resto delle farine, lo zucchero, il resto dell’acqua e il latte (tutto a temperatrura ambiente, non freddo di frigorifero).
Azionate la planetaria con la frusta K e lasciate amalgamare fino a quando l’impasto non si aggrappa alla foglia, a questo punto aggiungete il miele lasciate amalgamare qualche secondo e passate ad aggiungere le uova, una alla volta. Solo quando il primo uovo è completamente assorbito nell’impasto procedete ad inserire il secondo.
Aggiungete il burro a piccoli pezzi. Incordate con il gancio, che farete lavorare lavorare a velocità medio – bassa. Solo quando il primo pezzo di burro è assorbito, potete procedere ad aggiungere altro. Fate quest’operazione fino ad esaurimento burro. Infine aggiungete il sale.
Se l’impasto a fine incordatura, dovesse risultare ancora un pochino appiccicaticcio, niente paura! spolveratevi le mani di farina, tirate fuori l’impasto dalla ciotola e date 2 pieghe a portafoglio. cioè portando prima un lembo di impasto al centro poi sovrapponendovi l’altro lato.
Quando il panetto si stacca dal piano di lavoro ed è bello liscio e gonfio, formate una palla, ponetela nella ciotola.
Lasciare lievitare in luogo privo di correnti d’aria, asciutto (preferibilmente nel forno spento) ad una temperatura di circa 26° fino a quando non triplica di volume, circa 3 ore e mezza.
Rompete la lievitazione. Stendete l’impasto su un piano di lavoro, spolverato con un pizzico molto molto leggero di farina e fate 2 pieghe a portafoglio.
Nel frattempo scaldate il burro per le pieghe e lasciatelo intiepidire.
Dividete l’impasto in due parti. Stendete un pezzo di impasto per volta, aiutandovi con il matterello per tirare una sfoglia di uno spessore di circa 8 millimetri, cercando di formare un rettangolo che abbia il lato corto di circa 20 cm.
Quando il burro è ben freddo, pennellate la superficie della sfoglia appena realizzata. Intagliate con un coltello a lama lunga dei triangoli isosceli: con basi di circa 6 – 7 cm. Arrotolate i cornetti integrali partendo dalla base fino alla punta che dovrà combaciare con la base del vostro cornetto. Procedete così anche con l’altra parte di impasto
Lasciate lievitare i cornetti integrali al miele fino al raddoppio (in luogo caldo e senza correnti d’aria). Al termine del tempo indicato Pennellateli con il tuorlo sbattuto insieme a un cucchiaio di latte.
Cuocete in forno ben caldo a 180° per circa 20′ fino a doratura. Sfornate, lasciate intiepidire e spennellate i cornetti integrali con abbondante miele.
♥ Qui a la tarte maison la leggerezza è necessaria.
Il mio cuore, i miei pensieri però sono ogni giorno rivolti agli amici e ai parenti che si trovano nelle Marche e in Umbria a combattere un mostro grande e pericoloso. L’ho sempre raccontato anche qui, metà del mio sangue arriva da lì, di sicuro è la parte che più si vede fra queste pagine, anche quella di cui sono più orgogliosa. La parte più forte di me è sangue marchigiano, quella più malinconica è Romagna. Gente tosta i marchigiani, faccio affidamento su questo. La forza che ho sempre respirato in casa dei nonni e poi fra quelle terre mi fa sperare che resistano, che tengano duro, che non si lascino andare. Sono stata in silenzio fino ad oggi (la mia parte marchigiana è anche questo) ma stasera ho sentito fortissima la necessità di lasciare un messaggio. Vi penso, vi tengo tutti stretti.
Mari… avevo iniziato a scrivere ma poi mi si è bloccato e cancellato il commento che oggi diciamo è un po’m “spento” cioè non è scemo come di solito.. perché sai in questi giorni sono un po’ così.. sbattuta, traballante, fragile come una foglia.. e mi viene proprio in mente la poesia “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” …
ecco.. questi cornetti così belli, soffici e fragranti scaldano il mio cuore…sai?
io che la mattina sgranocchio come fossi uno scoiattolino biscotti e pane tostato adoro però immergere le mani in impasti morbidi.. massaggiarli a che diventino belli e gonfi.. non importa che sia del pane (anche senza pasta madre! ;) ) o dei ravioli, della crostata o delle tagliatelle.. l’importante è che impasti.. ed allora anche se lunghetto il procedimento troverò il giusto momento per prepararli…
sai che sbircinando da te qua e la ho trovato la torta al vino San Giovese col cacao che mi ispira un botto? io proverei a farla anche se non ho proprio lui come vino…
dici farà?
un bacione enorme.. un abbraccio gigante.. e non vedo l’ora di vederti…ora più che mai…
Manu migliomelomagno!
semplicemente meravigliosi e da quel che dici mantengono perfettamente ciò che le foto promettono! Pensa che io invece i criossant li digerisco perfettamente, anche di prima mattina :D
Idem come te, se si tratta di analisi salto la colazione, altrimenti mai e poi mai… Certo che al bar, due cornetti… io mi accontento di uno, via! ahahah…
Si ride per non piangere. La tua parte marchigiana ha il cuore lì, ma tutt’Italia spera ardentemente che finisca tutto e che finalmente il Centro possa trovare un po’ di pace. Un bacio
Grazie per la ricetta che proverò ma anche per il pensiero alle Marche stiamo ancora vivendo un incubo che ci ha spezzato e piegato ma come dici tu siamo gente tosta,lavoriamo a testa bassa e duramente ma ci rialzeremo!