Frittelle di zucca
Per me oggi è il primo giorno di autunno. Sono andata alle elementari negli anni ’80 quando ancora la maestra era un’autorità indiscussa, le regole da seguire erano poche e chiare e se un amichetto ti faceva un dispetto te la dovevi sbrigare da sola o al massimo con lui, senza intermediari.
Alle elementari mi hanno insegnato che le stagioni iniziano il 21 del mese e questa cosa per me è rimasta sacra, o meglio, è diventata una regola. La sicurezza che ti regala l’avere dei punti fermi è impagabile, quindi benvenuto autunno, comincierò a cucinare pensando a te.
E l’autunno in cucina è una palette di colori caldi, di consistenze morbide e di sapori avvolgenti. E tra tutte le verdure che esistono quale racchiude in sé tutte queste caratteristiche? La zucca, ovvio (mi piace dire ovvietà!). Ecco quindi una ricetta a base di questa verdura dell’orto che comincia a fare capolino sui banchi del mercato.
Ne esistono decine di tipologie, e anche se non è tra le verdure che preferisco, riconosco alla zucca il merito di essere davvero versatile e di poter essere protagonista dall’antipasto al dolce.
Frittelle di zucca
(liberamente tratta da una ricetta di Cristina Lunardini)
300 g di polpa di zucca
2 uova
100 g farina 0
20 g burro
sale q.b.
prezzemolo tritato q.b.
semi di zucca q.b.
olio di arachidi per friggere
Per ricavare la polpa avvolgete la zucca tagliata a fette nella stagnola e fatela cuocere in forno per 30 minuti circa.
Una volta cotta, togliete la buccia e schiacciatela con lo schiacciapatate o passandola al mixer.
Unite le uova, la farina, il burro precedentemente sciolto, il sale e il prezzemolo, se l’impasto risulta troppo morbido unite uno o più cucchiai di farina.
Formate delle frittelle usando due cucchiai, fate rotolare l’impasto nei semi di zucca e friggete in abbondante olio caldo.
Salate e servite calde.
vedi che ho aspettato un pochino prima di fare il mio attacco a raggio matto… ma oraaaa non posso esimermi… io mi sono innamorata della zucca da poco, forse da quando un amico di quelli miei verdurari che trovo in ogni buco, mi ha fatto provare la delica..e lì è stata la mia fine..ne sono diventata dipendente..praticamente la adoro: consistenza non papposa, resta bella tosta anche in padella per un sugo (e non me se imbroda come invece fa quella classica) è anche dolce al punto giusto..al forno la cucino con adirittura tutta la buccia e poi è bella, verde, scura, bitorzoulta, con quelle sporgenze bugnose che ridanno da strega di Biancaneve…si, la amo.. e da lì pian piano ho iniziato a usarla per gli gnocchi, c’ho fatto un dolce che ehm va rivisto un attimo, e ho finalmente sdoganato il mio pregiudizio… ora tu me fai ste crocchette qui.. e io come devo fa’..? me toccherà sacrificàmme..
ah..che bello l’autunno arrivato, il freschetto che ti fa mettere la felpettina e la copertina per stare sul divano….
Di’, ma a te a scuola in autunno facevano raccogliere le foglie secche per farci i disegni????
hihihiii a me si.. e mi piaceva un sacco andare a raccogliere oppure pestarle e sentirne lo scricchiolio sotto le scarpe…
grazie Mari..per questo sole…
Manù.
Grazie a te che sei speciale e che mi racconti le cose che mi piace ascoltare… i tuoi produttori che trovi nei buchi di paese, la tua pace con la zucca…
E lo scricchiolio delle foglie sotto le scarpe <3
Mari