Insalata di riso, ceci e uvetta
Sono di corsa ultimamente, mi sento come il coniglio di Alice nel paese delle Meraviglie: “…in ritardo sono già, non mi posso trattener… ho fretta fretta assai!” La mattina di qua, la pausa pranzo di là, il pomeriggio di giù e la sera… a volte riesco ad impegnarmi anche la sera. Ma non sono qui per raccontarvi quello che già molte di noi fanno, ossia i salti mortali con triplo carpiato, oggi sono qui per mettere nero su bianco un possibile acquisto che non riesco a fare e non so il perché.
Di libri di cucina ne ho davvero tanti e l’acquisto compulsivo mi ha preso spesso e volentieri, improvviso e inspiegato. C’è un libro che invece bramo e che spesso mi sono trovata fra le mani in libreria ma che non ho ancora comprato senza un motivo plausibile: Jerusalem di Ottolenghi. Ho visto molte ricette nei blog di alcune amiche, ho letto le recensioni che un anno fa fecero le amiche dello Starbooks e non ho ancora trovato nessuno che me ne abbia parlato male eppure… Eppure ancora non mi appartiene e mi sono trovata a copiare la prima ricetta che ho scelto di provare dall’ultimo numero di Elle a table, vai a capirmi!
Questa insalata è bellissima, e già per questo merita un applauso, ed è anche buona e da rifare in qualsiasi momento. Saporita e particolare l’insalata di ceci, riso e uvetta ha il classico accostamento fra dolce e salato mentre le spezie rendono questo piatto assolutamente raffinato.
In più mi permette di parlarvi di un nuovo prodotto made in Rimini che ho utilizzato in questo piatto. Quei piccoli e regolari ceci del colore dell’oro arrivano dritti da Mondaino, un delizioso borgo arroccato sulle colline della Valconca e a coltivarli è l’azienda L’oro del Daino che insieme ai ceci produce delle minuscole lenticchie e l’antica cicerchia.
E quindi, dopo aver fatto un’incursione nella cucina d’Oriente sono tornata dritta dritta a casa, direi che anche il post comincia a risentire della frenesia e dei continui spostamenti… Scappo e a presto!
Insalata di riso selvaggio, ceci e uvetta
- 150 di mix riso selvaggio e basmati
- 50 g di ceci secchi
- 1 cipolla piccola
- 50 g di uvetta sultanina
- Semi di cumino q.b.
- Curry q.b.
- Prezzemolo q.b.
- pepe nero q.b.
(per 2 persone) La sera prima mettere a bagno i ceci in una ciotola con acqua fredda per farli rinvenire.
Portare a bollore abbondante acqua salata per lessare il riso secondo le indicazioni della confezione e mettere da parte. In una casseruola lessare i ceci (per lessarli ho usato la pentola a pressione, 10 minuti dal fischio).
Prendere una padella versare un paio di cucchiai di olio extra vergine e far tostare per un minuto i semi di cumino e il curry in polvere. Aggiungere i ceci e saltarli per qualche minuto dopodiché unirli al riso. Nella stessa padella aggiungere un po’ di olio e soffriggere la cipolla precedentemente tagliata sottile. Una volta che si sarà ammorbidita unire anche questa al riso.
Nel frattempo ammollare l’uvetta per 15/20 minuti, scolarla e tamponarla con della carta per poi aggiungerla all’insalata, infine tritare il prezzemolo finemente e completare l’insalata con una spolverata di pepe nero e un po’ di olio extra vergine a crudo.
A me Jerusalem è arrivato per Natale, il regalo più bello (anche perché dentro c’erano due biglietti per il concerto di Ben Harper.. e io ero talmente presa dal rimirare il libro che quasi non me ne sono accorta).
Un libro che mi ha lasciato davvero a bocca aperta su tutta la linea, e ho sentito parlare con termini altrettanto elogiativi di Plenty del buon Ottolenghi.. quasi quasi..
Intanto quasi quasi ti copio questa insalata, ché in casa ho quasi tutto quel che serve.. mi piace il tocco speziato eppure la semplicità degli ingredienti e dell’abbinamento.
E quanto invidio le tue foto (non i tripli carpiati, che mi bastano i miei) non si sa …
Giulia bella, in effetti non mi spiego la mia resistenza ogni volta che posso portarmelo a casa… lo guardo lo sfoglio e poi rimando dicendomi: “lo compri su Amazon” ma poi non lo faccio mai.
Copiala pure è nelle tue corde, ne sono sicura!
Grazie per le tue parole :*
Che bella insalata Marina!
Io Jerusalem ce l’ho e secondo il mio modestissimo parere è un libro splendido, con delle ricette adatte a tutti i giorno, ma mai banali.
Ovviamente io l’ho comprato in inglese poco prima che uscisse in italiano… l’avessi saputo, mannaggia a me! Non tanto per le ricette che sono semplici da tradurre, ma ci sono parecchie pagine in cui Ottolenghi scrive della sua Gerusalemme in cui è cresciuto… un peccato perdere tutte quelle sfumature che il mio inglese maccheronico non percepisce :-(
Un abbraccio :-)
Grazie Katy, in effetti anch’io trovo che le ricette siano particolari e al tempo stesso perfette per tutti i giorni… lo devo comprare, lo devo comprare ;)
Un abbraccio grande
Sono tre ingredienti che adoro :) mangio spesso un piatto simile nel ristorante libanese dove ogni tanto andiamo, a me e a mio marito piace un sacco questa cucina! Mi hai fatto venire una gran voglia di comprare questo libro e preparargli un acena a sorpresa ;)
E sorpresa sia! Un regalo per lui e anche per te ;)
Purtroppo i libri in inglese per me sono vietati non conoscendo la lingua, un mix di sapori e di profumi assolutamente da prova, l’uvetta nei piatti salati mi piace moltissimo! Buona serata!
Ely sappi che è uscito in italiano… e sarà la nostra rovina ;)
Buona serata mia cara
grazie mille per la citazione dello Starbooks :)
Jerusalem è un libro bellissimo, anche solo come “oggetto”…, e sono sicura che prima o poi cederai all’acquisto!
personalmente adoro anche Plenty, perfetto per chi come me ha una figlia vegetariana.
grazie ancora e a presto
Deliziosa questa insalata!!! La preparo per la schiiscetta di domani :)
Quando passo dal tuo angolino scopro prodotti nuovi, semplici ma particolari al tempo stesso. Ho finito la mia scorta di Ceci di Nucetto con una zuppa ceci-castagne. Ma mi tengo buona la ricetta per la prossima bustina che farò entrare da quella porta. Ora sono in fase “svuota la dispensa”, ma sono certa che prima o poi cederò alla tentazione… Il libro di Ottolenghi mi manca. Che dire… mi viene voglia di provarlo… ho quello di Leman, ma ho percepito essere più “difficile”, sicuramente ottimo per spunti interessanti, ma non con ricette “da tutti i giorni”. I tripli carpiati a me non piacciano per niente, ma che vuoi farci? Alle volte capitano anche loro. In fondo, ci riempiono la vita con un po’ di brivido, no? Un bacio cara, a prestissimo!
Sere sono sicura che il libro di Ottolenghi sia adatto a te, che curi l’alimentazione ma non disdegni le preparazioni di tutti i giorni con quel tocco in più :)
Di tripli carpiati ne sai qualcosa ma converrai che me che siamo in molte per un verso o per l’altro a saltare. E il brivido ci piace, lo confesso!
Un bacio a te tesoro!