Pappardelle al sugo di fagiolina del Trasimeno
Sospendo per un attimo la piccola serie di biscotti natalizi per dare spazio a un piatto che, per chi segue un’alimentazione vegetariana, si può definire completo. Le pappardelle integrali al sugo di fagiolina del Trasimeno sono in pratica l’equivalente di una pasta e fagioli in versione asciutta e un po’ più ruffiana.
Ho pensato a questo piatto mentre controllavo la dispensa e meditavo di inserire almeno una volta a settimana una cena completamente vegetariana, volendo esagerare potrei spingermi anche sul versante vegano… Ma, se i piatti vegani sono un po’ difficili da far digerire in famiglia, quelli vegetariani che includono uova e formaggi rimangono più semplici da proporre. L’obiettivo però è quello di creare ogni settimana qualcosa di diverso e che ci aiuti a eliminare sempre di più la carne dalla nostra alimentazione. La carne continua a piacerci ma da un paio di anni a questa parte stiamo cercando di limitarla, inserendo solo quella di buona qualità a prezzi rispettosi del mercato e variando le tipologie.
Ma veniamo a queste pappardelle: sono state decisamente promosse. Molto del merito è proprio del legume, la fagiolina appunto, che ha un sapore tutto suo e una consistenza burrosa. Ho scelto di abbinarci della pasta all’uovo integrale in formato lungo per sottolineare la rusticità di questa idea.
Nella ricetta è spiegato bene ma, nel dubbio, il trucco per avere un piatto di pasta degno di un re sta nel frullare con un po’ di acqua di cottura della pasta una parte del condimento, in questo modo sarà facile amalgamare il tutto. Aggiungo una cosa: se quando frullate la fagiolina insieme all’acqua aggiungete un po’ di olio la salsa sarà ancora più gustosa.
Ma la domanda più importante di tutte è: dove la trovo la Fagiolina del Trasimeno? Ammetto che non è facile reperirla. La si può comprare online, oppure approfittarne er fare una gita in Umbria oppure in negozi specializzati nei legumi e nei prodotti secchi in generale. Nella mia città ce ne sono un paio ma non ho verificato se ce l’hanno tutto l’anno o solo in certi periodi.
Che fate, vi mettete a caccia di Fagiolina?
Pappardelle al sugo di fagiolina del Trasimeno
200 g di farina integrale
2 uova
acqua se necessario
150 g di fagiolina del Trasimeno
1 cipolla bianca
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
Olio extravergine d’oliva
rosmarino
sale
pepe
(Dosi per 2 persone)
Per velocizzare la cottura mettete in ammollo la fagiolina del Trasimeno per 2/3 ore.
Preparate le pappardelle facendo una fontana con la farina e inserendo al centro le uova. Iniziate ad impastare e se la pasta risulta troppo dura aggiungete 1 cucchiaio di acqua all’impasto. Coprite con pellicola la pasta e lascia riposare 30 minuti. Stendete la sfoglia abbastanza sottile e con l’aiuto di una rotella dentata ricavate le pappardelle.
Portate a bollore 1/2 litro d’acqua. Tritate finemente la cipolla e fatela appassire in una padella con 4 cucchiai d’olio. Aggiungete il concentrato fate soffriggere per poco, inserite un rametto di rosmarino e poi aggiungete la fagiolina e l’acqua. Fate cuocere per 15/20 minuti e poi salate. Continuate a cuocere a fuoco basso per 25/30 minuti o fino a quando la fagiolina non sarà tenera. Se dovesse asciugarsi troppo aggiungete altra acqua calda. Eliminate il rosmarino. Prelevate 1/3 della fagiolina e mettetela nel bicchiere del frullatore a immersione.
Lessate le pappardelle in acqua bollente salata, prelevate 1 o 2 mestoli di acqua di cottura e aggiungetela nel bicchiere e frullate. Dovrete ottenere una crema liscia e non troppo densa. Scolate la pasta e ripassatela in padella con la crema di fagiolina e la fagiolina intera. Completate con un po’ di rosmarino tritato, un giro d’olio e una macinata di pepe fresco.
Con questo tempo qui, direi che ste pappardelle ci stanno tutte!!!
Io sì, mi metto a caccia di fagiolina! Proprio ieri sera girovagavo in un sito, dove ne hanno parecchi ma questa mi sa che non c’era…
Mi piace questa idea di ”vegetalizzare” una sera alla settimana sai? Anche io, nonostante la carne ce l’abbia in casa, cerco di non farla tanto spesso, anche se a mio babbo queste cose ”diverse” fanno fatica a scendere (per non parlare delle minestre/vellutate/zuppe o delle torte salate per le quali ha una vera avversione)… Però forse forse questa pasta qui potrebbe pure piacergli…
Mi hai dato una bella idea Mari..
Ora mi manca solo la fagiolina.
Un abbraccione..
Manù.
Ciao Manù! Ci provo sai? Anche qui c’è chi digerisce poco l’idea ma basta non spiegargliela ed ecco che neppure se ne accorge ;) Scherzo naturalmente ma delle volte mettere in tavola senza spiegare può essere una soluzione comoda…
Ti abbraccio tanto anche io!
Ciao Marina, ho già avuto occasione di dirti quanto apprezzi il tuo blog, soprattutto la riproposta di piatti ormai quasi scomparsi della tradizione locale. Le tue ricette sono precise e tutte buone. Rispetto a questa, visto che avito nella tua stessa città, quali sono i posti che hanno questo tipo particolare di legume? Di primo acchito penserei a Ciro nel Borgo, ma l’ultima volta che ci sono stato non l’ho notata. Un saluto e ancora complimenti per il tuo blog.
Ciao Vincenzo, grazie per le tue parole, non sai che piacere leggerle in questi giorni un po’ frenetici in cui si annaspa un po’… Per la fagiolina ti devo confessare che è stato un regalo di un’amica di ritorno dall’Umbria. Come hai detto tu Ciro potrebbe essere l’unico ad averla o a potersela procurare secondo me. Altro tentativo nei negozi biologici, ultima spiaggia l’ordine online anche se bisogna vedere i costi di spedizione. Se la trovo ti scrivo qui sotto un altro commento così ti aggiorno!
Ancora grazie!