Focaccia rossa per #MangiareMatera

focaccia rossa La tarte maison

Ci voleva il contest di Mangiare Matera per convincermi una volta per tutte a chiedere un pezzo di lievito madre a mia mamma.

Ho sempre cercato di evitare questa piacevole “incombenza” sapendo di poter cambiare idea in qualsiasi momento vista la vicinanza della materia, e solo Dio sa quante volte sono stata sul punto di cedere spinta da una qualche ricetta letta sul web. Poi tornavo sui miei passi, mi convincevo che potevo aspettare che poi con “lui” nulla sarebbe stato più lo stesso (ancora non ha un nome, o forse pensavo di chiamarlo Lievito prendendo spunto da Colazione da Tiffany dove, per non farsi coinvolgere troppo, Audrey chiama il gatto semplicemente con il nome dell’animale: Gatto… vabbè deliro!).

Ma quando ho cominciato a pensare a quali ricette preparare per il contest ho dovuto decidermi: quella semola, che sembrava seta fra le dita, meritava rispetto. E quindi eccomi qui con questa prima proposta semplicissima a base di lievito madre: una focaccia alta, soffice e saporita, da farcire o, come abbiamo fatto noi, da mangiare liscia insieme alle erbette di campo saltate in padella con un po’ di peperoncino.

Il lievito madre mi è stato regalato debitamente rinfrescato e pronto all’uso. Adesso la palla è stata ufficialmente passata alla sottoscritta… quanto durerà?! Si accettano scommesse :)

Focaccia rossa in teglia

Focaccia rossa con lievito madre

  • 200 g di lievito madre
  • 200 ml di acqua a temperatura ambiente (19-20 gradi)
  • 200 g di semola di grano duro Senatore Cappelli
  • 50 g di farina 0
  • 5 g di sale di Cervia
  • 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 300 g di passata di pomodoro
  • 1 spicchio d’aglio
  • origano q.b.

Unire il lievito madre e l’acqua nella ciotola dell’impastatrice e azionare la macchina a velocità minima con il gancio. Quando il LM si sarà sciolto aggiungere un po’ alla volta le farine precedentemente setacciate. Con l’ultima parte di farina aggiungere il sale e infine l’olio extravergine. Continuare a far impastare per 10/15 minuti fino a quando la pasta non inizierà a staccarsi dalle pareti e dal fondo.

A questo punto rovesciare l’impasto su un piano di lavoro, lavorarlo con le mani dandogli una forma rotonda e metterlo a riposare in una ciotola con coperchio. Posizionare la ciotola all’interno di un forno spento e attendere il raddoppio (circa 4 o 5 ore).

Trascorso il tempo riprendere l’impasto rovesciarlo delicatamente su un piano di lavoro e formare un rettangolo con la pasta, fare 3 giri di pieghe del tipo 1 (vd qui) e rimettere a riposare nella ciotola pulita per un’ora circa.  A questo punto ungere una teglia rotonda da 26 cm di diametro e con le mani unte allargare l’impasto all’interno. Lasciare riposare per un’ora e mezza. Nel frattempo preparare la salsa facendo soffriggere l’aglio in un paio di cucchiai di olio e aggiungendo la salsa di pomodoro, salare. Cuocere e aggiungere a fuoco spento l’origano. Lasciare raffreddare completamente.

Accendere il forno a 200° e infornare la focaccia dopo averla condita con la salsa e spolverata nuovamente con origano. Cuocere per 25 minuti circa.

Con questa ricetta partecipo al contest di Mangiare Matera e ringrazio Teresa De Masi per la bella opportunità:

cropped-mangiare-matera

PS: l’adesivo di Vero Lucano che si vede sul tovagliolo non è arrivato con il pacco di prodotti, è il ricordo di un incontro speciale con il pane di Matera fatto un paio di anni fa a Squisito. Non me ne vogliate ma era troppo carino utilizzarlo nelle foto :)

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18 thoughts on “Focaccia rossa per #MangiareMatera”

  1. Anche chiamarlo Lievito ha il suo fascino (o forse è il fascino di Audrey?)…
    Direi che come primo esperimento con pasta madre, tanto di cappello.. una focaccia eccezionale, mia cara, tutta da addentare :)
    Buona settimana!
    Giulia

  2. Mi sa che chiamarlo semplicemente Lievito è più originale e poi Audrey non sbaglia mai ;-)
    La tua focaccia fa venire una voglia pazzesca, complimenti per la ricetta e in bocca al lupo per la gara!
    Buon lunedì
    Enrica

  3. Beh, un primo tentativo molto riuscito! I sapori mediterranei sono i migliori… un morso di pizza e sembra di essere su una terrazza del Sud, in piena estate… :-) Gradirebbe anche Audrey… e pure il mio Gatto, ehehe!

  4. mi ricorda proprio le focacce che mangio in Puglia quando vado a trovare i suoceri…ti è uscita perfetta…con il lievitino…in bocca al lupo! io ne ho già fatti morire 2… :-(

    1. Ecco appunto, non sopporterei di farlo spirare… ;)
      In effetti ha il sapore e l’aspetto delle pizze del sud. Un abbraccio

  5. Mi piace questa cosa che si dà il nome al lievito madre, il nostro si chiamava Similio, perché delle sorelle Simili, anche se poi non ha fatto una bellissima fine :-) Era un tipo un po’ acidello e poi ha deciso di farla finita. In ogni caso tu ora ce l’hai o puoi fartelo dare in caso di bisogno, quindi direi che sei a posto.
    Io direi che hai trattato davvero bene questa farina, con una preparazione molto gustosa.

    Fabio

  6. Nessuna scommessa: comincerai ad apprezzarlo lievitato dopo lievitato e non tornerai più indietro …..
    La semola di grano duro è un must a casa mia e quindi riesco ad immaginare tutta la bontà di questa focaccia :)

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