Simit, pane turco

In Turchia sono andata in fissa per i simit, ciambelle di pane avvolte nel sesamo che ho visto in ogni angolo di Istanbul. È uno dei prodotti tipici che si trovano nei forni o sui carretti di venditori ambulanti che li portano in giro da una piazzetta all’altra. Lo si può considerare uno spuntino turco da regalarsi durante la giornata, un po’ come si fa in Italia con la focaccia. Hanno un sapore neutro, appena salato e con un retrogusto dolce.

Sono conosciute da tutti come il pane simbolo della città di Istanbul. In realtà è diffuso in tutto il paese, si tratta pur sempre di uno degli street food più famosi della Turchia esportato anche nelle nazioni vicine, ad esempio, se siete stati in Grecia vi sarà capitato di trovarle nei chioschi sulle spiagge e anche nelle grandi città come Atene o Salonicco.

Ma quindi, come si preparano questi bracciali di pane avvolti nel sesamo?

Facili sono facili. Nel tentativo di rifarli mi ha fermato solo la ricerca di quello che è considerato dall’autore della ricetta a cui mi sono affidata, l’ingrediente imprescindibile: la melassa d’uva. Purtroppo è impossibile da trovare nei supermercati italiani, online invece ne ho individuate un paio ma non avevo tempo di aspettare così ho virato su quella di barbabietola, acquistata in un negozio biologico. Occhio e croce direi che va ugualmente bene ma appena troverò “l’ingrediente segreto” vorrei provare a rifarli.

Qui sotto trovate alcune foto dei passaggi per prepararli. Non servono particolari accortezze, anzi, come dice Vidar il tempo per realizzarli è così poco che si potrebbe impastare la massa al mattino presto per metterli in tavola a colazione, magari la domenica per il brunch. Sono buonissimi appena sfornati, dopo 24 ore perdono la consistenza soffice diventando più tenaci al morso ma ugualmente gustosi.

Li rifarò presto, sia per smaltire la melassa di barbabietola sia perché sono risultati davvero buoni e mi piacerebbe proporli alla prossima cena in casa. Chissà…

Simit – pane turco al sesamo

300 g di acqua a temperatura ambiente (in casa adesso ho 24 gradi)
8 g di lievito fresco
500 g di farina manitoba
8 g di sale

Per topping:
100 ml di melassa d’uva (io di barbabietola)
50 ml di acqua
1 cucchiaino colmo di farina 00
200 g di sesamo bianco

Sciogliete il lievito nell’acqua. Unite alla farina l’acqua e il lievito nella planetaria. Lavorate bene e poi aggiungete il sale. Impastate fino a quando l’impasto non si tiene insieme, ci vorranno 5-6 minuti. L’impasto deve essere liscio, ma non morbido come un normale impasto di pane. Coprite e mettere da parte per 1 ora o fino al raddoppio.

Mescolate la melassa, l’acqua e la farina bianca in una ciotola larga e bassa. Prendete i semi di sesamo bianchi e tostateli in una padella senza olio, mescolando regolarmente e facendo attenzione a non bruciare i semi. Ci vorranno 3-4 minuti.

Tagliate l’impasto in 12 pezzi di dimensioni uguali (personalmente peso l’impasto e divido il peso per 12 e poi peso i vari pezzi). Modellate ognuno dei pezzi formando delle sfere e lasciatele riposare ancora 5 minuti. Prendete le palline e affusolatele, allungandole con le mani, formando un cilindro di circa 20 cm. Non usate farina extra per stendere l’impasto se possibile.

Prendete due cilindri unite le estremità insieme e rotolare le estremità in direzioni opposte, facendoli intrecciare. Prendete le due estremità insieme e unitele schiacciandole un po’ tra loro per formare un anello. Ripetete con gli altri 10.
Immergete gli anelli nella miscela di melassa. Poi passateli in una ciotola dove avrete messo i semi di sesamo, facendoli aderire bene tutt’intorno. Sistemateli su una teglia rivestita di carta forno.
Appiattite leggermente i simit prima di metterli nel forno caldo a 200 °C. Cuocete in due teglie per 20-22 minuti o fino a doratura. Lasciate intiepidire prima di mangiarli.

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