Spianata dolce (o focaccia dolce)
Sapete cos’è la spianata?! Con la parola spianata nel riminese si intende quella che da altre parti si chiama pizza bianca o focaccia. Sin da piccola speravo sempre che mia madre, attraversando la strada per andare dal fornaio, tornasse a casa con un pezzo di spianata cosparsa di sale e rosmarino. Come in tutta Italia ogni fornaio ha la sua ricetta: il forno davanti a casa dei miei prepara una spianata alta e soffice, non troppo unta; in centro a Rimini un fornaio dal quale ogni tanto mi fermo a comprare il pane la prepara alta e molto, molto unta. Ma di tutte le spianate una e solo una sola è per me evocativa come le madeleines di Proust: la spianata dolce.
La spianata dolce l’ho sempre e solo mangiata a Santarcangelo di Romagna. Lì, vicino a piazza Ganganelli, c’è un forno che non è mai cambiato: arredi scarni ed essenziali, pavimento di piastrelle, la cassa separata dal bancone, vetrine grandi e disadorne ma appena si entra dentro il profumo della farina ti invade. E quel profumo e quel posto mi gettano indietro con la memoria: sento la voce di un’amica di famiglia che aveva l’edicola poco distante, sento la mia mano stretta in quella di un adulto, sento il profumo di pane e lo zucchero appiccicoso intorno alla bocca.
Qualche settimana fa avevo un appuntamento di lavoro a Santarcangelo e non ho resistito, anzi non avevo motivo per resistere. Mi sono fatta spazio fra le bancarelle del mercato trascinando la mia collega con me e sono entrata nel forno. Stesso odore, stesso identico negozio di trent’anni fa e stessa folla di gente. Ho avvicinato una ragazza che era uscita da dietro il banco per sistemare qualcosa e gliel’ho chiesto: “c’è la spianata dolce?” lei sconsolata mi ha risposto “l’abbiamo finita!”. Evviva!!! La gioia è stata grande, non volevo comprarla, non potevo mettermi in fila, ma sapere che ci sono ancora dei bambini a cui i nonni amorevoli o le mamme comprano la spianata dolce mi ha lasciato dentro un senso di pace incredibile. Quelli sono bambini fortunati come lo sono stata io.
Meditavo di provare a farla da quando ho aperto il blog, poi la focaccia di Alessandra mi ha dato il là: per poter realizzare la spianata dolce perfetta dovevo ricreare quella specie di gelatina dolce sulla superficie e nel procedimento spiegato da Ale ho capito come fare… Ho quindi tirato fuori la mia ultima scorta di strutto (perché in Romagna la spianata si fa con lo strutto!) e mi sono messa ad impastare… E ci sono riuscita!
Spianata dolce
- 500 g di farina 0
- 70 g di strutto di mora romagnola
- 6 g di lievito di birra disidratato (quello in granuli che trovo al negozio bio)
- 280 g di acqua
- 1 cucchiaino di zucchero
- 6 g di sale
- 3 cucchiai di olio extravergine
- 50/60 ml di acqua
- un pugno di zucchero semolato
Attivare il lievito in un po’ di acqua prelevata dal totale, aggiungendo un cucchiaino di zucchero. Nella ciotola della planetaria mettere la farina, lo strutto a temperatura ambiente e il lievito attivato. Aggiungere poco alla volta l’acqua e in ultimo il sale.
Impastare con il gancio fino ad ottenere un composto elastico e morbido (almeno 10/12 minuti). Lasciare lievitare nella ciotola per un’ora e mezza dopodiché trasferire l’impasto in una teglia (la mia 36×25 cm) precedentemente unta e stenderlo con le mani piuttosto grossolanamente. Lasciarlo lievitare in forno spento per altri 45 minuti.
Accendere il forno a 240°. Con le dita creare tanti piccoli buchetti e distribuire sulla superficie, poco prima di infornare, prima lo zucchero poi l’acqua e infine l’olio. Infornare quando ha raggiunto la temperatura e cuocere per 20 minuti circa.
Note a margine: anche questa spianata, come la focaccia di Alessandra, va mangiata in giornata e appena sfornata è una delizia incredibile. Se volete fare una cosa davvero peccaminosa tagliatela a metà e farcitela con della crema di nocciole, di sicuro è da svenimento. E’ ottima per la colazione o per la merenda dei bambini, soprattutto adesso che si avvicina la scuola.
Lo strutto per me è fondamentale. Sono la prima a cercare di seguire un’alimentazione sana ma allo stesso tempo non voglio rinunciare alla tradizione di cucinare quei 3 o 4 piatti che contengono questo grasso di origine animale. Per questo se decidete di provare a rifarla e non siete vegetariani, cercate lo strutto dal vostro macellaio di fiducia (non al super) e provatela. La croccantezza che regala lo strutto alla superficie è incredibile.
Per me la focaccia è come una calamita! Non riesco a resistere alla sua forza.
Quindi mi intrufolo subito nella tua cucina per ammirarla da vicino e confermare quanto bene ti sia venuta … madonnina santa quei buchi untuosi, ma al punto giusto … basta un piccolo tovagliolino di carta insomma e nessun danno a vestiti o interni di porse che la potranno contenere per un tragitto piuttosto preve … solitamente :)
Grazie per aver condiviso la ricetta (e avermi fatto scoprire una nuova picevole cucina)! Ora però (con discrezione) te ne rubo un pezzo … piccolo, piccolo, magari un angolino (che è la parte miglior secondo me) … ti ho detto che non so resistere vero?! ;)
Prossimo rinfresco non me la faccio sfuggire, e se in casa ci saranno fichi o uva, chissà che non li aggiunga?!
Che bel commento Martina, è un po’ come averti vista intrufolarti ma sappi che quando sarai da questa parti la porta della mia cucina sarà spalancata per gli amanti della focaccia come te :D
E fichi, uva secondo me sono da provare assolutamente! Pensavi tu e fammi sapere, ok?!
La prima volta che ho mangiato questa focaccio avero 8-9 anni ed ero a Bellaria in vacanza con i miei genitori…. Ne ho un ricordo fantastico!!!!
Sono commossa, la spianata dolce ha fatto compagnia a molti di noi!
Si vedeva già dalla foto, si sentiva tutto.
La grana, il profumo, la memoria.
Ero preparata ma con te mai abbastanza: grazie per avermi ancora una volta emozionata…
:*
ps. dimenticavo: quella nota sullo strutto… come l’avessi scritta io, virgola per virgola. baci tanti. :)
Lo sapevo che avresti approvato lo strutto ;) E, ti confesso, mentre scrivevo pensavo proprio che questo post ti sarebbe piaciuto… Ci conosciamo bene noi due, mille baci :*
Questa foto è meravigliosa, mi fa sentire piccola ed innamorata di quei piaceri semplici e pieni di gusto.
Mi dilettavo tra una piada ed una focaccia, tra una cotoletta (si, al mare io mangiavo cotoletta con patatine fritte, con sommo disgusto dei miei genitori, ma ancor oggi la ricordo come uan delle più ben fatte, asciutta e -soprattutto- gigante!) ed un gelato.
Meravigliosamente da provare!
Grazie Monica, credo che le foto come le ricette siano più belle se dietro c’è un ricordo come il tuo :)
Un abbraccio
Non ho parole. Deliziosa, solo questo. E’ deliziosa!!! Da provare.
Mi delucidi solo sullo strutto di mora? Di cosa di tratta?
Erica ciao! La Mora Romagnola è una razza suina tipica. E’ un animale che vive bene solo allo stato brado e che per crescere di peso ci mette molto più tempo rispetto ai maiali di allevamento e di conseguenza l’allevamento è stato quasi completamente abbandonato, la sua carne è deliziosa e dalle parti grasse si ricava lo strutto :)
Spero di averti chiarito un po’ di più le idee… A presto!
Decisamente esaustiva!!! Grazie di cuore. Mi piace scoprire tradizioni locali e imparare cose nuove. Grazie grazie grazie ^_^
a vederla sembrava una focaccia genovese! ma si può fare anche in versione salata? bellissima!!
Ma infatti Barbara ho deciso di rifarla leggendo il procedimento della fugassa genovese di Alessandra Gennaro! Di sicuro si può fare anche in versione salata, ti metto qui il link di Ale, lei usa l’olio nell’impasto l’unica grossa differenza è questa :) Baci e grazie per esserti fermata
http://anoldfashionedlady.blogspot.it/2014/08/blogstory-la-focaccia.html
vado subito a vedere, grazie per la dritta! baci a te
Io li amo quei negozietti che non cambiano mai faccia e in cui quando entri ti senti a casa e che hanno i muri che parlano della tua infanzia…Quando vado all’estero vado in cerca di queste botteghe vecchio stile, dei mercatini sgaruppati, dei piccoli artigiani che hanno tenuto in vita i mestieri di uan volta…Sai che quasi mi commuovo quando ne trovo? Sto male al pensiero che il progresso o il consumismo, non so, ha distrutto queste piccole realtà e ha omologato tutto. Noi però abbiamo la fortuna di avere la passione per la cucina e di poter provare a ricreare in casa i piatti della nostra infanzia. Brava mari! La prosisma ovlta che vado a Santarcangelo vado in cerca di questa schiacciata!
Sono come te, più polvere c’è, più è vissuto un negozio più ne sento l’importanza e il rispetto. Certo a volte la voglia di non cambiare di restare fedeli a sè stessi è controproducente ma ti assicuro, quando passerai di nuovo da Santarcangelo e troverai il fornaio anche tu sarai travolta dal piacere che si prova entrando in questo posto! Un abbraccio
Faccio spesso la focaccia (Alessandra-style) e la amo alla follia, ma mai ho assaggiato la versione romagnola, dolce e con lo strutto, che posso solo immaginare che libidine sia.
Come invidio quella merenda di bambina fortunata per davvero :)
A distanza di tempo mi rendo conto delle tante piccole fortune che hanno tempestato la mia vita di bambina :)
Alessandra è un’istituzione, che te lo dico a fare?!
Fantastica!!! Ora dopo aver provato la focaccia di Ale, vorrei provare questa spianata dolce *__*
E io ne sarò onorata!!!!
baci
Non tutti i mali vengono x nuocere..era un segnale che il momento di farsela in casa e rivivere quei sapori non poteva + attendere ^_^
Ottima ricetta, assolutamente da replicare!
Secondo me la focaccia (quella salata) è il cibo degli dèi: non c’è nulla che mi regali lo stesso piacere semplice ed intenso quando la addento.
In versione dolce l’ho assaggiata un paio di volte in Liguria e ne ho un ottimo ricordo. Ora non resta che provare questa con lo strutto per sentirmi anch’io una bimba fortunata!
A presto
Giulia
se la focaccia (genovese) è in assoluto uno dei miei cibi-di-conforto preferiti… più vado avanti, più scopro che ogni Regione d’Italia ha la sua versione; sono tutte diverse, eppure tutte portano con sé questo sapore “antico” che fa tornare bambini. La tua versione non la conoscevo (e mannaggia! Quando sono venuta a Sant’Arcangelo non sapevo, altrimenti avrei svaligiato la tua panetteria!), ma l’aspetto è così invitante! Condivido in pieno il discorso-strutto, quando un ingrediente è indispensabile inutile cercare di sostituirlo. Magari quel cibo lo si cucina una volta di meno, ma come si deve. Grazie e un abbraccio :))
Cara Marina, che bello venirti – finalmente – a trovare in questo tuo spazio!
Adoro le ricette che parlano e la tua racconta!
L’avevo vista già su Fb, eh, dove ti seguo sempre, ma leggerla qui…è un’altra cosa!
Non ho lo strutto di mora romagnola, ma la ricetta è già nella wish list, proverò a farla con tutti i miei senza.
Buona domenica e a rileggerci presto tra ricette e sorrisi
Ne immagino la bontà,…. e poi i ricordi fanno sempre un certo effetto!
Federica
i ricordi che profumano di cibo sono stupendi, io per esempio di ricordo sempre quando da bambina mio zio mi portava a mangiare il “semelle con la mortadella”: quel panino semplice, all’olio, ancora caldo ripieno di mortadella affettata finissima era una cosa meravigliosa. capisco quindi benissimo la tua spianata dolce!
bellissima e perfetta direi, e sono d’accordo con te, pur non usando spesso lo strutto e dovendolo comprare al super (da noi i macellari non lo vendono) so che regala una croccantezza speciale al queste preparazioni!
che ne dici di inserirla nella raccolta di settembre di Panissimo a casa mia?
sarebbe un onore, ti lascio il link, casomai volessi farlo non perdi tempo a cercare!
un abbraccio enorme Marina!
Sandra
http://sonoiosandra.blogspot.it/2014/09/panissimo21-ancora-casa-mia.html
Come dirti di no?! L’onore è mio… Un abbraccio grande a te :*
Ciao ! Ti seguo da un po’ perche ho scoperto il tuo blog tramite un’amica! Le ricette sono tutte molto interessanti, lo stile del blog e le fotografie non sono da meno! Brava! Questa ricetta sembra davvero fantastica e vorrei provarla….c’è solo un problema, io sono vegetariana e lo strutto proprio non ce la faccio a usarlo. Lo so che il risultato sarà poi molto diverso, ma puoi dirmi se posso sostituirlo con burro o olio ed eventualmente in quali quantità ? Grazie di cuore! Ciao!
Ciao Maura :) Grazie per le tue parole, è sempre bello avere un riscontro “esterno” al mondo dei food blogger e sapere che qualcuno decide di testare le ricette :)
Ma veniamo a te: niente strutto e questo mi è chiaro, direi anche niente burro perché ne uscirebbe una brioches (!) quindi olio extravergine. Proverei a diminuirlo un po’ e farei 50 g… Poi mi fai sapere come è andata? Un caro saluto e a presto
Ciao! ho fatto la spianata dolce con il burro al posto dello strutto ed è venuta buonissima lo stesso!!!!! Farcita calda con la crema di cioccolato è andata a ruba! Grazie, sei sempre preziosa! A presto!
Dai che bello!!! Anche con il burro è venuta bene?! Ne sono proprio felice… certo che farcita così doveva essere una vera delizia ;) Grazie di cuore a te :***
Rileggevo ora il mio commento, sono proprio una stordita!!!!! Ho usato l’olio, non il burro! Scusami! Comunque era ottima! Grazie ancora per le tue splendide ricette!
Ahahahahaha! :D
Grazie a te Maura per la fiducia!
Un abbraccio stretto stretto