Garganelli con sugo di salsiccia e piselli
Garganelli, maccheroni col pettine, zuflot questi sono i nomi più comuni di questo tipo di pasta fresca della tradizione romagnola.
Per realizzarli a regola d’arte è necessario avere il pettine di un telaio, o almeno una porzione di esso, su cui far passare i quadratini di pasta arrotolata intorno ad una cannuccia, uno strumento ormai raro che ho desiderato per tanto tempo. Il pettine regala quelle righe fitte fitte che sono tipiche nei garganelli e che ricordano la pasta rigata ormai di industriale produzione.
Si racconta che questa pasta abbia avuto origine da una cuoca romagnola e dalla sua capacità di trovare una soluzione alla svelta. Questa cuoca (geolocalizzata a Imola!) mentre stava preparando i cappelletti per un bel numero di invitati si vide depredata del ripieno dal gatto di casa. Nell’urgenza di trovare una soluzione decise di arrotolare i piccoli quadrati di pasta, pronti a ricevere il ripieno sparito, intorno a dei legnetti sottili per poi passarli con una leggera pressione sul pettine del telaio realizzando quelle caratteristiche striature. Furono serviti nel brodo vedovo dei cappelletti e fu un successo che si diffuse in tutta la Romagna!
Grazie ad un’amica cara che mi ha fatto dono del pettine anch’io ho finalmente potuto realizzare i miei garganelli comme il faut e, anche se il regalo è arrivato qualche mese fa, ho atteso la stagione giusta per realizzare il condimento che da sempre accompagna questo tipo di pasta in casa mia: salsiccia e piselli.
Anche se i garganelli, come dice la tradizione, nacquero per finire nel brodo, ormai è decisamente raro cucinarli in questo modo. Molto più facile trovarli conditi con sughi di carne robusti o di verdure, come stridoli o piselli.
Per realizzarli ho usato della farina di farro e della farina tipo 1 di grano Gentil Rosso, povera in glutine. Questo mi ha permesso di tirare una sfoglia sottile (ma delicata) perfetta per confezionare questi tubetti. La sfoglia deve essere sottile perché arrotolandosi intorno alla cannuccia si sovrappone l’impasto al centro rendendo complicata la giusta cottura se la pasta è troppo spessa rispetto alle estremità. Questa è l’unica difficoltà, oltre alla necessità di tanta pazienza perché vanno realizzati uno ad uno ma la soddisfazione vi ripagherà!
Garganelli con sugo di salsiccia e piselli
Per 2 persone
Pasta:
130 g di farina di farro
70 g di farina tipo 1 Gentil Rosso
2 uova codice 0
Sugo:
1 cipollotto fresco
150 g di salsiccia fresca
½ bicchiere di vino bianco (tipo Trebbiano)
250 g di passata di pomodoro
120 g di piselli freschi sgusciati
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe
Fate una fontana con le farine, rompete al centro le uova e cominciate a mescolare aiutandovi con una forchetta.
Quando gli ingredienti cominceranno a formare un composto legato impastate a mano per una decina di minuti fino a quando la pasta non risulterà liscia e uniforme.
Avvolgete l’impasto nella pellicola e lasciatelo riposare per mezz’ora.
Riprendete l’impasto e tirate la sfoglia il più sottile possibile. Ritagliate dei piccoli quadrati di circa 3 centimetri di lato e, utilizzando il pettine, confezionate i garganelli arrotolando un quadretto di pasta intorno al bastoncino e passandolo sul pettine.
Scaldate dell’olio in una padella profonda e aggiungete il cipollotto tritato finemente.
Lasciate soffriggere e poi aggiungete le salsicce spellate e sbriciolate. Quando la carne avrà cambiato colore alzate il fuoco, aggiungete il vino e lasciatelo sfumare. A questo punto abbassare la fiamma unite la passata, salate, pepate e lasciate cuocere per 15 minuti, volendo anche più.
Unite i piselli aggiungendo un po’ d’acqua se necessario e continuate la cottura per altri 15/20 minuti.
Fate bollire dell’acqua per cuocere la pasta, salatela e versate i garganelli che si cuoceranno in un paio di minuti se freschi.
Scolateli delicatamente e fateli saltare in padella con il sugo. Servite subito con un po’ di parmigiano se gradito.
grande la mia sdoraaaaaa! mi sa che non si scrive così, ma fa lo stesso… che bella la storia! ehm.. chissà perché mia nonna invece di sgridarmi quando le fregavo il ripieno non ripiegasse sui garganelli.. pufferbacco!
Io credo che mi affiderò ad una pasta fresca di fiducia, o vengo a mangiarli da te..perché uno non ho l’attrezzo e due, nun zono proprio brava nel confezionare questi formati.. mi impegno ma non riesco.. ho provato un sacco a far le orecchiette o i cavatelli, ma porca miseria… grrrrrrrrr… tagliatelle, ravioli, maltagliati a palla… queste chicche son per mani delicate e non sframbulone come le mie…
il sugo però è toppissimo.. già me lo assaporo con la salsiccia e il pisello tondo… bbbbuonoooooo!
Ah quel cake tuto orzo li spacca la faccia…è buon da matti, io poi ho usato il finto uovo di lino che avevo ancora di riserva dai muffin della Rossi ed è venuto bene uguale… segnato…
Baci baci baci…
Mnau.
Ciao Pazzerella!
Ma che dici?! Se fai le tagliatelle, i ravioli i maltagliati sei assolutamente in grado di fare anche i garganelli. Parola di lupetto ;)
Comunque tu devi scrivere anche le tue sperimentazioni culinarie perché ti applichi e sperimenti come poche…
Baci grandi mia cara amica
La mia mamma li preparava spesso a mio papà!!! Sempre buonissimi e belli da vedere nelle tue foto.
Buona giornata
Grazie Mila, sei sempre troppo carina :) Buona serata
e’ da tantissimo che non li preparo e questo è anche uno dei sughi preferiti dai miei bimbi ;)
bacio
raf
Piacere di averti fatto tornare la memoria ;)
Un caro saluto a te e ai tuoi bimbi
Ah questi gatti, tremendi! :-D
però in questo caso è stata l’occasione per inventare un nuovo formato di pasta.
Che tu hai condito in maniera impeccabile.