Babà al rum e amicizia
Mi sento privilegiata.
Ho intorno a me degli amici veri e speciali. Sono fortunata perché non tutti possono godere di questo piccolo dono, non tutti possono ricevere il regalo di essere amati per ciò che si è. Io sono fortunata perché continuiamo a sceglierci da più di vent’anni e ogni volta per me è sempre un’emozione grande.
Questo fine settimana l’abbiamo trascorso in “ritiro” tra di noi immersi in un posto speciale, coccolandoci e viziandoci a vicenda. Ognuno ha fatto i suoi salti mortali per esserci tra lavoro, famiglia, figli, matrimonio in vista ma il desiderio di ritagliarsi del tempo per confrontarsi e per ridere fino a morire ha avuto la meglio. E sono generosi i miei amici, disposti a rinunciare ad un desiderio per esprimere tutti insieme il tuo, per dare forza a te che sembri averne persa un po’. Quindi questa ricetta dolce e insieme forte è per voi augurandovi solo cose belle e ancora tante tantissime risate e sorrisi tutti e sei insieme.
Un babà è il dolce perfetto per trasferirci sopra la storia di una relazione di amicizia che lievita nel tempo, si addolcisce con lo sciroppo ma assume contemporaneamente un gusto deciso e adulto con l’aggiunta del rum. Per quanto mi riguarda mi sono affidata alla ricetta di Adriano. Spiegata fin nei minimi dettagli l’ho riportata completamente aggiungendo fra parentesi le mia variazioni. Per lucidare la cupola del babà al rum non ho usato la confettura di albicocche ma il miele d’acacia, sciolto in un po’ di sciroppo ottenendo lo stesso risultato. Adriano suggeriva di aspettare un giorno per precedere all’assaggio ma, chi mi segue su facebook sa che non abbiamo resistito e il primo babà inzuppato ce lo siamo mangiato alle undici di sera ancora tiepido… beata sia la golosità ;)
Babà al rum (ricetta di Adriano)
- 350 g farina forte (io ho usato una Petra 1 per lievitati dolci)
- 5 uova medie (o grandi se si è pratici)
- 75 g burro
- 2 cucchiai rasi di zucchero
- 15 g lievito di birra (io 6 g di lievito in granuli)
- 6 g sale
Per la bagna e la lucidatura:
- 1 litro d’acqua
- 500 g di zucchero
- 8 cucchiai di rum scuro
- 3 cucchiai di confettura di albicocche (io miele)
Sciogliere il lievito in 30 g di acqua tiepida, aggiungere 25 g di farina, sigillare e lasciare riposare a 28°.
Dopo 30 minuti mettere nella ciotola dell’impastatrice i soli albumi (i tuorli vanno in un bicchiere, sigillato con pellicola, in frigo) romperli con una frusta a mano senza montarli.
Avviare l’impastatrice a velocità 1 ed unire lentamente a pioggia tanta farina quanta ne basta per ottenere un impasto morbido che ancora si attacca alle pareti della ciotola. Coprire e lasciare riposare 30 minuti.
Riavviare la macchina con la foglia, unire il lievito ed una spolverata di farina, quando comincia ad incordare aggiungere un tuorlo e, ad assorbimento avvenuto, una spolverata di farina. Quando comincia a tirare, aumentare leggermente la velocità (1,5) e continuare con un tuorlo e la farina fino ad esaurimento (conserviamo un ultimo spolvero di farina). Con il secondo tuorlo unire lo zucchero, con il terzo il sale. Incordare capovolgendo l’impasto due volte, l’impasto diventerà molto elastico (dovrà fare i fili), a questo punto aggiungere il burro appena morbido (non in pomata), e lasciare che si incorpori lentamente. All’assorbimento aggiungere l’ultimo spolvero di farina ed incordare capovolgendo due o tre volte, la pasta dovrà tendere a staccarsi dalla ciotola.
Montare il gancio, avviare la macchina a velocità 1,5 e lasciare andare fino ad incordatura completa, allargando un lembo di impasto si dovrà ottenere il cosiddetto “windows effect”.
Coprire la ciotola e mettere a riposare a 28°. Quando avrà più che triplicato il volume (due o tre ore) rovesciare sul tavolo infarinato e dare le pieghe del secondo tipo, serrando bene l’impasto.
A questo punto dividere l’impasto (60 g per stampi alti 8 cm), avvolgere a palla, rotolare sotto il palmo e mettere negli stampini imburrati (non infarinati) e al caldo. Quando la cupola uscirà decisamente dagli stampini infornare a 180° per circa 25 minuti. Tirare un babà fuori dallo stampino, se si è colorito sono pronti.
Per la bagna e la lucidatura:
Portare a ebollizione l’acqua con lo zucchero e spegnere. Aggiungere il rum scuro. Immergere i babà intiepiditi nello sciroppo caldo, strizzarli leggermente e delicatamente e metterli in piedi, appoggiati uno con l’altro, con la parte bombata verso il basso. Riscaldare la marmellata di albicocche ( io il miele) con due cucchiai di sciroppo a 30° e pennellare la cupola dei babà con il composto.
Adriano è un mito, sono stata ad un suo corso proprio la settimana scorsa, e con lui non si finisce mai di imparare!
I suoi babà non li ho ancora provati e mi intriga molto l’idea di sostituire la lucidatura con il miele, brava, ti sono venuti splendidi!!
Mamma mia quanto li adoro… meglio poi se pesano 5 kg l’uno perché sono ben impregnati di rum che un po’ la testa te la fa girare… ehehehe son messo male!
non potevi parlare di amicizia con un dolce migliore ,il babà corposo , morbido e succoso come un vero abbraccio da chi veramente ti èamoco
come diciamo qui “‘si nu’ baba’ ”
grande marina
Ho provato questa ricetta e ne conosco bene la bontà ma tu li hai resi veramente belli e romantici.
Il babà è una cosa seria :)) proprio come l’amicizia vera.
Li ho fatti anch’io l’anno scorso e mi hanno dato tanta soddisfazione, sopratutto nel constatare la gioia di chi li gustava: sono perfetti se si condividono con le persone care :)
Brava Marina hai preparato il re dei dolci.
Anch’io ho provato tempo fa la ricetta di Adriano ed è perfetta.
Complimenti a te.
Come mi piace l’impasto del babà che come una spugna assorbe tutto il liquido e poi lo rilascia in bocca, generoso! Non ho ancora mai provato a farlo, ma Adriano è una garanzia e a te, Marina, è venuto da favola!! :)
Marina che bella questa amicizia, quando l’amico guarda i tuoi desideri è un amico vero….
E che meraviglia questi babà ti sono venuti perfetti! Buona settimana!
Mi piace questo inno all’amicizia, e mi piacciono i tuoi babà.. detto da una che non ne ha mai mangiato uno fatto con tutti i crismi.
E che bello dedicarsi del tempo, fra amici… anche se vai nelle Marche che per qualcuno diventano Umbria :D
da tanto non vado in ritiro e da tanto non preparo il babà,complimenti,ci vorrebbero un pò di entrambi,un bacione
Questa esatta ricetta è stampata e piegata nel mio quadernino dei TO DO e se non l’ho ancora fatta (dopo avere comprato anche gli stampi) è solamente perché è lunga e mi incute un po’ di soggezione. M guardando le tue foto mi è ritornata la stessa voglia micidiale che ho sempre avuto per il Babà.
Sull’amicizia che ti posso dire? Se i tuoi amici ti vogliono bene il merito è anche tu. A volte ci sorprendiamo dell’amore che ci circonda, ma la risposta probabilmente, è in quello che noi facciamo per essere così amati.
Un bellissimo post, e bellissimo il buen retiro che vi siete scelti. Ti abbraccio cara Marina.
dolce, soffice e un po’ alcolico, ‘o babbà, il re dei dolci!
come fare a resistere?
Oddio i babà! Li adoro! Bellissimi i tuoi. ;-)