Il Parrozzo per Taste Abruzzo
Nel 2004 ho trascorso le mie vacanze estive in Abruzzo. Sono passati dieci anni ma anche per una smemorina come me il ricordo è ancora piuttosto vivido. Sarà che ero in dirittura d’arrivo con la tesi e il tour archeologico fra Chieti e Alba Fucens mi era piaciuto da morire, sarà che era una vera vacanza, un po’ più lunga del solito in cui la macchina fotografica aveva il rullino e si portavano le foto a stampare (sembrano secoli), sarà anche colpa di quel terremoto che qualche anno dopo ha distrutto L’Aquila e danneggiato alcuni dei gioielli della regione, sarà che ci sono viaggi che non devono per forza portarti lontano per regalarti qualcosa di unico.
Ecco, l’Abruzzo me lo porto nel cuore da dieci anni e quando ho visto il contest organizzato da Taste Abruzzo “Taste Abruzzo it’s Xmas Time!” non ho resistito all’idea di festeggiare le terre abruzzesi con una ricetta che ho ricevuto in regalo dalla mamma di un’amica. L’ho studiata bene, ho consultato un piccolo ricettario regionale regalato da un’altra amica molto cara ed ho realizzato il mio primo Parrozzo, il dolce tipico del Natale abbruzzese. Se volete approfondire la storia del dolce vi rimando a questo post di Taste Abruzzo in cui è indicata anche la ricetta per la versione mini: i parrozzetti. Il tema del contest, che scade domani, sono le ricette natalizie che utilizzano alcuni fra i prodotti tipici più famosi della regione. Il Parrozzo ha al suo interno la mandorla macinata, sia dolce che amara entrambe con la buccia che conferiscono all’impasto una consistenza, un colore e soprattutto un sapore tipico per questo dolce… e poi c’è l’olio extravergine d’oliva che ormai non mi abbandona in nessuna preparazione.
E per l’occasione mi sono andata a riguardare le foto su carta stampata: Navelli, Alba Fucens, Chieti, Rocca Calascio, Santo Stefano di Sessanio, Pacentro, L’Aquila e vien voglia di tornarci in terra d’Abruzzo e di festeggiare questo Natale con un dolce diverso ma pur sempre intriso del sapore della feste ;)
Parrozzo
- 275 g di farina 00
- 180 g di zucchero (io di canna chiaro)
- 3 uova
- 90 g di olio extravergine d’oliva
- 90 g di mandorle dolci con la buccia
- 10 g di mandorle amare con la buccia
- 8 g di lievito per dolci
- 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
- cannella in polvere q.b.
- un pizzico di sale
- 100 g di cioccolato al 70%
- 2 cucchiai di panna
- un ricciolo di burro (facoltativo)
Tritare con un robot da cucina le mandorle dolci e amare insieme a un paio di cucchiai di zucchero presi da quello pesato. Separare i tuorli dagli albumi e montare i tuorli con lo zucchero per alcuni minuti. Aggiungere la farina, il lievito, il sale, la cannella setacciati e l’estratto di vaniglia, continuando a mescolare Unire l’olio extravergine, si dovrà ottenere un impasto omogeneo. A parte montare a neve gli albumi e unirli delicatamente al composto.
Rivestire lo stampo a forma di cupola con un foglio di carta da forno bagnato e strizzato. Rovesciare all’interno l’impasto e cuocere a 180° per 50/60 minuti (fate la prova con lo stecchino!). Una volta cotto sfornare il dolce, lasciarlo intiepidire e poi toglierlo dallo stampo.
In attesa che si freddi preparare la copertura di cioccolato sciogliendo a bagnomaria la tavoletta di cioccolato precedentemente tritata oppure usando il microonde. Aggiungere i cucchiai di panna e il ricciolo di burro mescolando. Rovesciare la copertura sulla torta e aiutandosi con una spatola distribuire il cioccolato su tutti i lati. Servire quando la copertura si sarà indurita.
Con questa ricetta partecipo “fuori concorso” a “Taste Abruzzo, it’s Xmas time!”
Non sono mai stata in Abruzzo e sono anche io in preparzione (tardiva!) per il contest.
Questo dolce dev’essere buonissimo, con quell’abbinamento tra interno profumato e glassa morbida che creano un connubio sicuramente delizioso!
Grande Monica! Io sono un fuori concorso visto che una delle giudici è la presidente di Aifb ma ci tenevo a partecipare proprio con questo dolce che avevo in testa di provare da tanto tempo… In bocca al lupo!
Che meraviglia Marina! Ma a qualcosa a che fare con il pan dell’orso? Me lo ricorda molto…lo addenterei volentieri :-)
Il pan dell’orso non lo conoscevo… sono andata a cercarlo e gli somiglia molto. Chissà, dovremmo interpellare qualche amica abruzzese per sciogliere ogni dubbio :-)
Bello rivedere le foto stampate! In realtà fino a poco fa stampavo anche una selezione di quelle digitali, ma ora non riesco più a stare dietro a tutto.
Una Regione tutta da scoprire, partendo anche dalle sue ricette tipiche, semmai legate ad una festività.
Fabio
Mica tanto Fabio… sono passati dieci anni e comincia a vedersi la differenza :/
Scherzi a parte l’Abruzzo è proprio una regione da scoprire anche attraverso le sue ricette…
A presto e saluta Annalù :)
In effetti è una vera delizia… ed è già finita!!! Non lo rifaccio fino a Natale altrimenti divento un parrozzo anch’io ;)
:)
Mi è davvero piaciuta l’idea di Taste Abruzzo. Non sono solita presentare ricette per i contest, ma per loro l’ho voluto fare, e devo dire che ho visto già tante ricette interessanti e ho sentito proprio l’entusiasmo dietro a questo progetto. Che dire, la Tarte Maison è sempre una certezza, ne azzecchi una dopo l’altra cara mia. Non ho mai assaggiato questo dolce, a dire la verità non sono mai andata in Abruzzo e quindi non ho mai assaggiato niente di “tipico”. Ma l’ho messo tra le prossime tappe per le vacanze, ho messo una puntina, ecco. Per anni sono andata all’estero, ma quante bellezze abbiamo in Italia??!! Ma sopratutto quante bontà! In un periodo così delicato, dove davvero mi verrebbe da scappare all’estero per lavoro, il cibo e la famiglia mi legano al territorio più di ogni altra cosa e mi fa essere orgogliosa di essere italiana, nonostante le mille difficoltà. A parte questa lunga parentesi (di cui mi scuso), ti faccio i miei complimenti e mi riprometto di fare un viaggetto e di preparare il tuo bel parozzo.
Te Marina sei solo al primo dolce, del mio che hai commentato sono già a due…altro che parrozzo, io divento un panettone.
Ciao Marina, prima di tutto grazie per le tue belle parole e per aver dedicato un po’ del tuo tempo a realizzare questo dolce che, come hai perfettamente riportato, è uno dei dolci tipici della tradizione abruzzese, fra l’altro “battezzato” così da uno dei nostri conterranei più famosi: Gabriele D’Annunzio…quel malandrino :)
Detto ciò, 10 anni lontani dall’Abruzzo, fra l’altro portando con sé un ricordo così vivo, sono un po’ troppi, quindi sei ufficialmente invitata a venirci a trovare.
Anche perché, da 6 anni a questa parte, noi aquilani, stiamo riscoprendo la magia della rinascita (anche se moooolto lenta)…quella che ti emoziona solo perché riapre il tuo caffè letterario preferito e non solo perché riapre un luogo a cui si è affezionati, ma perché riapre in centro storico. Il nostro bellissimo centro storico dove avremmo voglia di portarti a visitare delle cose che, siamo sicure, apprezzeresti tantissimo.
Perciò, ora, bando alle ciance e organizziamo questa bella rimpatriata! :D
Un abbraccio da tute noi!