Coniglio con olive taggiasche

Inizio la settimana con una dichiarazione d’amore, sono innamorata della carne di coniglio. Probabilmente potrei urtare alcune persone con questa affermazione ma è meglio smascherarsi subito, non potrei assolutamente fingere il contrario da qui in avanti. Mi piace da sempre, soprattutto con le olive. Quando ero ragazzina e mia nonna mi coinvolgeva nella scelta del piatto domenicale o della festa ecco io sceglievo sempre questo, lei lo preparava  con le olive in salamoia fatte in casa ed anche il coniglio era allevato da lei… A ripensarci adesso questa cosa  mi turba ma da piccola il fatto che gli animali dell’aia finissero poi nel forno non mi sconvolgeva anzi, mi sembrava naturale. Lei lo cuoceva a lungo nella stufa a legna e il profumo invadeva tutta le casa, già salendo le scale se ne assaporava il gusto. Buono così non l’ho più mangiato… dove fosse il trucco non lo so, più semplicemente era buono perché l’aveva preparato lei per noi.

Oggi che la stufa non ce l’ho e che il tempo non è più così dilatato, su suggerimento di mia madre ho provato a cucinarlo nella pentola a pressione. Uso la pentola a pressione in diverse preparazioni ma non per le cose che considero tradizionali, mi sembra come di offendere la loro “tradizionalità”. Ho voluto fare un’eccezione in questo caso. Il sapore di questo coniglio non è come quello della nonna e mai nessun coniglio sarà più così buono, però è assolutamente gustoso e soprattutto velocissimo da preparare. La ricetta è molto semplice, niente di nuovo ma volevo condividerla, magari alcune di noi non l’hanno ancora sperimentata soprattutto nella pentola che fischia.

Buon inizio settimana a tutti.

 

Coniglio con olive taggiasche

1 coniglio di un kg circa

4 cucchiai di olive taggiasche sott’olio (ho usato le Fiorfiore Coop)

un bicchiere di vino bianco secco

qualche rametto di rosmarino

qualche rametto di maggiorana

1 spicchio d’aglio fresco

sale aromatizzato e pepe

Mettere a soffriggere nella pentola l’aglio con qualche cucchiaio d’olio extra vergine aggiungere il rosmarino e la maggiorana. Unire i pezzi di coniglio e farli rosolare a fuoco alto per diversi minuti facendo asciugare quasi completamente l’acqua che fuoriesce dalla carne, a questo punto aggiungere il vino e farlo sfumare. Salare e pepare la carne, mettere le olive dopo aver sgocciolate, aggiungere una tazzina d’acqua calda e chiudere il coperchio della pentola a pressione. Al fischio abbassare la fiamma al minimo (io ho trasferito la pentola sul fornello più piccolo) e lasciare cuocere per 20 minuti. Qualora rimanga un po’ troppo liquido farlo rosolare a fuoco alto, naturalmente senza coperchio per qualche minuto.

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22 thoughts on “Coniglio con olive taggiasche”

  1. sì, il coniglio è buono. poi cucinato con le olive è da sballo! se però dovessi provvedere io alla sua “fine” penso che sarei sommersa dai conigli. mi va bene che lo trovo già tagliato a pezzi da mia zia (e lei abita a 400 km di distanza da me…quindi non li vedo neppure scorazzare allegri).
    mia mamma invece, da quando ha un gatto, non riesce più a mangiarlo…mah…i misteri della mente!!!!

  2. splendido e in pentola a pressione che meraviglia davvero! anche noi amiamo molto la carne di coniglio e voglio provare la tua ricetta! ciao Ely

  3. Ciao complimenti per il blog e le splendide ricette, questa in particolare mi attrae molto, anche io sono una mangiatrice di coniglio e te la prendo subito perchè non ho mai provato nella pentola a pressione! Ti seguiamo, ciao da Simonae Claudia

  4. Ciao carissima…lo faccio spessissimo anche io con le olive, ma nella pentola normale. Devo provare a farlo come hai fatto tu, sicuramente è più veloce!!! Le foto rendono benissimo l' idea di quanto sia buono!!! Un bacione e buona settimana…

  5. ciao Mari! anche io adoro il coniglio anzi lo stra adoro e la preparazione nella pentola a pressione è un must per mia mamma ma questo non l'avevo mai provato non vedo l'ora di farlo, io non ho tempo per aggiornare il mio blog mannaggia fortuna che c'è la tua maison!moi moi!(ciao ciao in finlandese)

  6. Anche mio nonno aveva un modo di cucinare il coniglio che lo rendeva tenerissimo e buonissimo, in quel modo non l'ho più mangiato. L'aspetto del tuo piatto è molto invitante. Un saluto.

  7. Non sono vegetariana, ma sai che sono anni e anni che non riesco più a mangiare il coniglio. Vedo il suo tenero musetto e non oso nemmeno pensarci..

  8. @Salamander: In effetti vederli saltellare non aiuta… Aspetto con ansia i tuoi tagliolini, ho già l'acquolina! Baci

    @Ely: facile, veloce e voilà il coniglio è pronto!Un abbraccio e a prestissimo

    @Patrizia: Buona settimana a te, bacioni

    @Ele: le mamme ne sanno sempre una più del diavolo;) ci vediamo domani

    @Fra: condividiamo un ricordo famigliare/gastronomico… Il mio palato ragiona molto con il cuore. A presto

    @Laura: Mi fa piacere che tu sia passata di qua, apprezzo moltissimo il tuo blog; grazie per i complimenti che ricambio con piacere. A presto, ci conto

    @Cupcakes: passo subito così non ci perdiamo di vista ;)

    @Tiziana: per quel poco che ti conosco eri tra le persone che temevo di urtare con questo post… Sorvoliamo sul coniglio d'ora in poi, ok? ;)) Un abbraccio enorme

  9. Carissima Marina! Anche io da piccola andavo a trovare la nonna e davo da mangiare i fili d'erba ai suoi coniglietti, e la domenica dopo me li trovavo nel piatto coi pomodorini, ma onestamente non mi sono mai fatta problemi… in fondo sono figlia di macellaio, e, proprio come dici tu, il coniglio della nonna è sempre il piatto migliore! ;)
    In un agriturismo in Umbria ho conosciuto amici americani che dicevano che MAI avrebbero mangiato il povero coniglietto (da loro è solo animaletto da compagnia), poi se lo sono trovato nel piatto, l'hanno assaggiato e… hanno chiesto il bis… eh eh eh…

  10. Che meraviglia le stufe a legna, e i nonni pure!
    Il coniglio, che non mangio oramai da anni, è però prerogativa della mamma: qui a casa si prepara solo se c'è in giro lei :) io, mi rifiuto categoricamente!

  11. ciao Marina, non conosci altri liguri, ma questo coniglio, di ligure, ha molto. Le olive taggiasche, la maggiorana (erba aromatica che, insieme al basilico, è una principessa nelle preparazioni liguri. Io personalmente la metterei ovunque).
    La cultura contadina ERA naturale; naturale che polli e conigli che accudivi con tanta cura sparissero di punto in bianco… non siamo più abituati a queste cose, in compenso i nostri cibi si avvicinano sempre più alla plastica.
    Avrei qualche aneddoto da raccontare, ma sarebbe troppo lungo.
    Per il momento ti faccio i complimenti per questa preparazione e visto il risultato (appetitosissimo) ti “perdoniamo” anche l'utilizzo della pentola a pressione! ;)
    Un bacio e a presto
    (aspetto la pubblicazione della tua ricetta; da come me l'hai descritta, asparagi a parte, sembrerebbe molto simile ad un “polpettone” genovese!)

  12. @Linda: 'sti americani! Baci

    @Reb: concord , pagherei per avere una stufa a legna… non parliamo dei nonni poi…

    @Fausta: sei molto clemente, grazie ;) La ricetta la preparerò per Pasqua quindi la vedrai presto

    @Roxi: ;)

    @Tiziana: Un abbraccio affettuoso

  13. il coniglio.. un capitolo nella mia vita lo posso dedicare a lui. E' tra le prime cose che ho imparato a cucinare, perché anche da noi di aie con conigli ce n'eran tante. Si faceva, e ancora si fa, col rosmarino ed il vino bianco, con la crosticina croccante fuori. Ma l'ho fatto cosi tante volte che il solo pensiero mi ribalta, al contrario di te ;) vedi come a volte le cose cambiano!?
    Il tuo è bellissimo, foto stupende, brava

  14. nella pentola a pressione lo devo necessariamente provare sai? io di solito lo faccio al forno e al posto del vino bianco uso il marsala, le olive taggasche sono un must! Visto che anche io sono innamorata della carne di coniglio come te e ne ho appena ordinato uno bello ruspante con i GAS, questa tua ricetta me la faccio prestissimo. grazie

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