Colazione di Pasqua: la Pagnotta
La Pagnotta di Pasqua è un classico dolce della colazione pasquale qui in Romagna. Un dolce poco dolce a dir la verità, adatto a quella colazione che per tradizione è sia dolce che salata. Un regalo che si riservavano i contadini dopo le privazioni della Quaresima e che continua ad essere realizzata ancora oggi.
In questo caso l’origine di questa pagnotta è da riferire a Sarsina, in provincia di Forlì-Cesena, dove viene preparata in grandi quantità soprattutto nelle settimane che precedono le festività. Si dice che la lievitazione di questo impasto dovesse essere lenta per garantirne la bontà. Per poterle aiutare a lievitare, si mettevano le pagnotte sotto le coperte insieme “al prete” lo scaldaletto di cui tutti i nipoti fortunati come la sottoscritta hanno goduto quando dormivano dai nonni in campagna. Una vera libidine, altro che termocoperta! Poi si portavano al forno del paese e si facevano cuocere perché quando si preparava l’impasto non se ne faceva poco, anzi, di solito si lavoravano un paio di chili di farina e si realizzava o una grande pagnotta o tante pagnotte più piccole.
La pagnotta che vi presento è di mia mamma, lei l’ha sempre fatta così e siccome ci piace, nonostante le tantissime varianti trovate sul web io vi lascio la sua versione. Già dalla foto si vede che sia i semi di anice che l’uvetta devono essere scarsi altrimenti risulterà davvero troppo aromatica e ricca, come dicevo sopra è un dolce povero e come tale va realizzato e gustato.
Se volete prepararla per domenica prossima avete tutto il tempo!
Pagnotta di Pasqua
- 500 g di farina (io Petra 1)
- 100 g di olio extra vergine d’oliva delicato
- 100 g di zucchero semolato
- 100 g di latte intero
- 3 uova + 1 tuorlo per spennellare
- 20 g di lievito di birra fresco
- uvetta sultanina q.b. (comunque poca)
- semi di anice verde q.b.
Sciogliere il lievito nel latte leggermente intiepidito. Mettere la farina nella planetaria e azionarla, aggiungere lo zucchero, il latte con il lievito e unire un uovo alla volta e infine l’olio. Impastare fino a incordatura. Rovesciare l’impasto su una spianatoia, dargli la forma di una palla e riporlo in una ciotola. Lasciare lievitare coperto per 12 ore a temperatura ambiente.
Trascorso il tempo riprendere l’impasto, aggiungere l’uvetta e i semi di anice e lavorare nuovamente. Dividere l’impasto in due parti e riporlo in due contenitori da 18 cm di diametro e alti circa 12 cm, lasciare lievitare coperto per 2 ore. Dopo la lievitazione spennellare con il tuorlo sbattuto la superficie delle due pagnotte.
Infornare a 170° (forno statico) per 20 minuti circa, per sicurezza però fare la prova stecchino. Lasciare raffreddare e sformare. Si conserva bene per giorni chiuso in un sacchetto di plastica per alimenti.
Eccoti con una ricetta di una volta, da provare e da trovare in tavola domenica mattina per la colazione. Potrei azzardare un tentativo con la pasta madre, sempre che riesca ad averne un po’ visto che ne ho usata tantissima per un pranzo speciale! ;) un bacio cara, e buonissima settimana!
Ho letto che stavi per restare senza lievito… ti sei proprio espressa con una delle tue arti migliori per lìil pranzo di ieri, eh?! Beata Elisa che ha goduta del pasto e della vostra compagnia.
Un abbraccio grande
Non l’ho mai vista in giro :) Mi segno la ricetta che se mi riesce la provo :)
Dai trova il tempo, tutto sommato è anche veloce se il primo impasto lo fai la sera… A presto!
Poco dolce come piace a me! Non la conoscevo e stamattina ho giusto comprato un sacchetto di petra1 :D
Quella farina ci porterà al manicomio della cucina ;)
siiiiiiiii speriamo di essere in stanza assieme ihihih
Ahahaha!!!
Amo i dolci poco dolci e già immagino un velo di marmellata all’albicocca su quelle fettine…
Bello il ricordo di bambina “al caldo”, le ricette con aneddoti mi piacciono sempre di più… :-)
Francesca non sai che bello era infilarsi sotto le coperte, poi di solito c’era anche la nonna e il calore continuava per tutta la notte :)
Che buona somiglia al casatiello dolce di Napoli,veramente a quello che preparava mia nonna perché quello che ho visto a Napoli è un pò diverso,grazie per la ricetta
Prego!
Bello sapere che questa ricetta è proprio quella della tua mamma e porta con sé tradizioni, ricordi e tante Pasque… la salvo, per Pasqua o anche solo per provarla per la colazione di una domenica un po’ speciale… ;)
Un abbraccio, Marina!
Sì le ricette collaudate da generazioni di donne hanno sempre qualcosa di unico e speciale :) Un abbraccio grande Ale
I pani semi-dolci da colazione e non troppo ricchi sono decisamente i miei preferiti, e quella crosta dorata sembra invitarmi a rubarne una fetta…
cara Marina, se è poco dolce fa proprio al caso mio. Un bellissimo lievitato e per di più una ricetta di famiglia. Il massimo. Spero di riuscirle a farla a breve! Un bacio grande :)
p.s. anche la mia bisnonna aveva lo scaldaletto
Compagne di scaldaletto io e te ;)
Che bella! Mi piacciono queste ricette del passato che sopravvivono grazie alle famiglie che continuano a farle! Mi piace anche che non sia troppo dolce, con un buon caffè aromatizzato è perfetta! Un bacione
Complimenti per la ricetta, una delle poche con dettagli importanti !! La devo provare assolutamente !
non conoscevo questa ricetta….buona a sapersi…da provare!!
Non ho ricordi di lievitati pasquali che non siano la classica colomba e di questo mi dispiaccio, perchè in questo momento vorrei tanto avere una storia da raccontare e immagini di contadini, esattamente come erano i miei nonni.
Ho come la sensazione che prenderò in prestito la pagnotta di tua madre:sembra così morbida che vien voglia di metterla al posto del cuscino e chiudere gli occhi!
Morbida è morbida, te lo garantisco ma appoggiarci la testa beh, quello è difficile perché prima la morderai :D
Mari sai che sta pagnotta mi ispira molto? Purtroppo mi sa che non avrò tempo mper provarla, ma magari dopo Pasqua provo
Dai Marti così, almeno una volta, sei tu che replichi mia mamma e non viceversa ;)
Fatta e mangiata. Semplicemente F A N T A S T I C A !!!
Grazie per la ricetta
Ma che meraviglia questa ricetta e la sua tradizione. Poi questi lievitati dolci poco dolci e molto aromatici sono proprio nelle mie corde!
Deve essere buonissima :)
Proverò a farla!
Le tue foto le riconosco subito.
Hai dato tu il permesso di usarla?
https://www.travelemiliaromagna.it/pasqua-ricette-emilia-romagna/
Sì sì, sono stata io! Grazie Barbara <3