Torta con farina di nocciole e prugne
Ad agosto ha fatto capolino nel cortile condominiale una gattina.
Non piccola ma neanche grande, affamata ma timorosa e spaventata anche dal più piccolo rumore. Per sua fortuna siamo un condominio di gattari e già dalla prima sera si è ritrovata sommersa di cibo ma non ci ha dato nessuna possibilità di avvicinarci.
Poi poco per volta io, che sono l’unica a non avere un gatto in casa, sono riuscita a farmi accettare, prima mi sono lasciata annusare le mani per diversi giorni in cambio di una grattatina fra le orecchie e poco alla volta mi sono conquistata la sua fiducia tanto da vedermela correre incontro quando la chiamo con relativo giretto fra i piedi che ti impedisce di camminare, quella corsetta con la coda dritta mi ha rubato il cuore, lo confesso. Nonostante i suoi attestati di stima Micia non si lascia prendere ed è terrorizzata dai luoghi chiusi mentre io fremo per potermela portare in casa e lasciarle fare la ciambella sul divano o dove vuole lei (e questo la dice lunga)… che fatica stare ai suoi tempi, ma non desisto, è una battaglia e voglio vincerla soprattutto perché le temperature si stanno abbassando e mi si stringe il cuore a saperla fuori.
Nel frattempo la cucina è tornata operativa, la temperatura si abbassa e adesso sono sul pezzo: frutta di stagione e profumi autunnali per un dolce nelle mie corde. Questa volta a profumare la torta è la melata di bosco, un miele di colore scuro, meno dolce del miele comune, dal gusto particolare che ricorda il caramello e che ha profumato la cucina mentre il dolce cuoceva in forno.
Alla prova assaggio il primo sapore che si sente è quello di nocciola che si mescola a quello del miele, le prugne si avvertono sotto i denti e regalano una nota asprina al tutto.
Insomma, questa è decisamente una torta “autunno” la stagione che da domani farà ufficialmente capolino.
Ho proprio voglia di foglie gialle e rosse che cadono e di sciarpe colorate da mettermi intorno al collo, e voi?
Torta con farina di nocciole e prugne
8 prugne
150 g di burro morbido
160 g di farina di farro
2 uova grandi
10 g di lievito per dolci
120 g di melata di bosco
70 g di farina di nocciole
Lavate le prugne e tagliatene 4 a cubetti e le altre a fettine.
Tagliate a pezzetti il burro e sistematelo nella planetaria in cui avrete montato la frusta (oppure usate uno sbattitore elettrico). Montate il burro fino a quando non sarà bello spumoso. Aggiungete un paio di cucchiai di farina e continuate a montare unendo un uovo alla volta (mi raccomando che sia a temperatura ambiente). Si otterrà un composto soffice a cui aggiungerete poco alla volta il resto della farina, il lievito e la melata continuando a montare. Spegnete la macchina aggiungete la farina di nocciole e le prugne a cubetti e, utilizzando una spatola, mescolate.
Versate l’impasto in una tortiera da 22 cm con rivestimento antiaderente, distribuite le fettine di prugne sulla superficie e cuocete in forno a 170 °C per 50 minuti (fate la prova stecchino).
Sfornate e lasciate raffreddare su una gratella prima di assaggiarla.
Ciao Marina!
Grande rientro! Complimenti! Io adoro le nocciole e l’abbinamento col miele mi sembra davvero un’ottima idea.
Un abbraccio.
A presto.
Chiara
La melata ha un sapore un po’ diverso dal miele, meno dolce e leggermente amara sul finale… assolutamente perfetta con la farina di nocciole! Un abbraccio a te
E’ sempre difficile dover sottostare ai tempi altrui ma sono sicura che la tua paziente attesa avrà i suoi frutti.
D’altra parte il rischio di turbarla è talmente elevato! Non è facile guadagnarsi la fiducia di una creatura spaventata
ma hai fatto già dei passi da gigante, complimenti :-).
Anch’io ho tanta voglia dei colori e dei profumi dell’autunno, delle sciarpe e delle merende con tazzoni di thé bollente e fette di torta!!!
Questa torta autunnale dev’essere profumatissima e l’utilizzo della farina di farro in abbinamento alla mielata ed all’asprezza delle prugne
mi incuriosisce molto :-).
Ciaooo
ehm…farina di nocciole…non di farro…nocciole…
Difficilissimo, soprattutto se ormai hai i tuoi ritmi e le tue abitudini ma pur di farle un po’ di compagnia la sera dopo cena scendo in giardino a giocare con lei. Come dice mio marito mi rigira come un calzino :D
Siamo compagne d’autunno quindi?! Allora brindiamo con un tazzone di tè!!!
Grazie per essere passata Riccia, a presto
Ciao Mari…..
anche io ho voglia di golfino, cappellino…mantella… e calzettoni di lana… a si quanta voglia ho.. sarà che comunque a me l’estate tira solo per gli ortaggi in realtà e per la montagna…(adoro camminare in montagna d’estate!) ..Amo invece l’autunno con i suoi colori che in realtà sono caldissimi e, nonostante sia stra freddolosa, amo anche l’inverno.. questa torta spacca la faccia! come dico io e cavolo la melata di bosco è un signor miele, perché a me piacciono i mieli decisi, o comunque che abbiano un loro gusto (tipo l’acacia non la amo perché come dire “non sa di nulla” ..senza offesa all’acacia e a chi invece la adora,ma a me fa così), adoro il castagno, il girasole .. ricordo che una volta in campeggio con la parrocchia in toscana avevo comprato una melata che cavolo era quasi amara… che buona però… devo farla lei, cioè la torta, anche se non amo la morbidezza.. ma non si sa mai che te la trasformo in biscotti eh?! ahahaaa.. ne sarei capacissima…
Manu-miglio-melomagno.
A me l’estate piace tanto, per tantissimi motivi ma arrivata a settembre ho sempre tanta voglia di comincia a fare la tana ;) In un’altra vita sarò stata un orso… anche ame piace il miele dal sapore deciso ma in casa piace tanto quello di acacia e quindi mi adatto. Questo barattolino di melata è stato un regalo di un’amica adorabile che mi conosce bene.
Se trasformi la torta in biscotti dimmelo, so che ne saresti capace e non voglio perdermeli!
Un baciotto dolce MAnu
Bentornata, carissima Marina
un rientro alla grande, con una torta che, al solo guardarla, ti invita ad assaggiarne una fetta.
Non ho ancora sentito il profumo in cottura, ma credo che esso sia davvero eccezionale, visti gli ingredienti che hai usato, davvero squisiti e profumati con un sapore deciso ed accattivante.
Complimenti per la cura con cui lavori e sono felice che tu non veda l’ora di diventare anche tu una gattara. Danno da fare, ma sanno ricambiare l’affetto con le loro fusa e i loro dolci miagolii.
Credo che, iniziato l’autunno, ci rivedremo spesso in questo tuo angolo di favolose tentazioni culinarie.
Bentrovato Francesco, che bello rileggerti fra queste pagine.
La cura che metto in questo spazio è il mio balsamo, credo che si avverta e adesso mi aiuta anche quella bestiolina che miagola come una matta al mattino appena scendo in cortile :)
Ti aspetto, sarà un piacere riaverti qui
I gatti, rispetto ai cani, sono animali piuttosto indipendenti… Ci sono quelli che si accomodano facilmente in casa, e quelli che preferiscono vivere all’aria aperta… Però non vuol dire che non si affezionino! Io da bambina avevo una gatta che è stata sempre in giardino, mai entrata in casa! Eppure era affezionatissima a me: pensa che spesso mi accompagnava a scuola (ci andavo a piedi)!
Ogni gatto ha il suo carattere, proprio come le persone, generalmente però, maturando, iniziano più o meno tutti ad apprezzare il comfort di una casa!
P.S. Ho replicato una tua ricetta, che ho pubblicato proprio stamattina, ovviamente citando il link al tuo “originale”! Spero ti faccia piacere.
Grazie Lucia, in effetti credo che sarà una gatta “da esterno” non c’è verso, neanche con i primi freddi, si avvicina ad uno spazio chiuso. Staremo a vedere e continueremo a prenderci cura di lei :)
Adesso vengo a leggerti… :)