Sangria bianca con pesca e menta
Con il caldo di questi giorni è decisamente impossibile pensare di cucinare qualcosa, qualsiasi cosa. I miei pranzi alternano cocomero a pesche e susine con qualche biscotto. Sicuramente non sono un esempio di alimentazione equilibrata ma che volete farci, quest’anno va così. E la sera?! Insalatone, di quelle con dentro un po’ di tutto cambiando la base ogni volta: farro, riso, fagiolini, insalata riccia. Si capisce che l’unica cosa che posso fare è mettere una pentola d’acqua a bollire, chiudere la porta per evitare di sentire il calore che sprigiona, tornare dopo 3 minuti e immergere la pasta o le verdure, attivare il timer e fuggire dalla stanza un’altra volta in attesa di sentire il trillo del pomodoro-timer.
Ma se la cucina langue non vuol dire che non mi possa impegnare prendendo ispirazione da un’ipotetica cena all’aperto, o da uno di quei picnic fra le vigne che quest’estate sembrano essere ovunque (che riescono a spegnere ogni mio desiderio di parteciparvi, troppi e tutti uguali… mamma mia la noia!).
Dopo il gazpacho andaluso resto in Spagna con un’altra proposta e preparo una sangria in versione bianca e con un solo tipo di frutta, la new entry di questa stagione nell’orto di famiglia: la pesca tabacchiera.
Una non-ricetta che potrebbe tornare utile se andate a cena da amici e avete il compito di portare da bere o se avete voglia di qualcosa di fresco da bervi sul terrazzo in attesa di cenare. L’importante è come sempre un vino di qualità e in questo caso un vino bianco secco, spumantizzato o no. Ho usato del Pagadebit di Romagna, una bottiglia che mi è stata regalata qualche giorno fa e che ha fatto una gran bella fine ;)
Sangria bianca con pesca e menta
1 bottiglia di vino bianco fermo (io Pagadebit di Romagna)
1 pesca tabacchiera
10-12 foglie di menta
1 cucchiaino di zucchero integrale
In una caraffa con coperchio versate il vino, aggiungete le fettine di pesca tagliate sottili, le foglie di menta e il cucchiaino di zucchero. Mescolate con un cucchiaio e chiudete.
Lasciate riposare in frigorifero per 10 ore e servite con dei cubetti di ghiaccio.
Mariiiiiiiiiiii! mi offri un cichettin? Quanto mi piace quella pesca!!!!
Io in realtà ho sempre voglia di spadellare, poi madre frena i miei bollenti spiriti (tanto per rimanere in tema calura) e quindi mi freno, ma non posso fare a meno di accendere un pelo il forno la domenica per fare dolci vari per la colazione settimanale (la scorsa settimana ho fatto la tua torta di ciliegie al brandy e quella al cacao di poco tempo fa) …
Io ho una zia spagnola e credo proprio andalusa, e, siccome la figlia insegna e balla flamenco, quando ci sta qualche occasione per festeggiare, via che ci scappa la sangria! mi toccherà farle vedere sta ricetta qua… ;)
che dici?
un besito… (si dirà così?)
Manù
Mari, me sa che la zia non è andalusa…. ehm ehm ehm… ho chiesto.. è della Valladolid.. en centra nient.. comunque la sangria la fa lo stess! :P
Manù rincretinita…
mi sa che è meglio se non accendo il forno ve?
Baciiiiiiiii
Dai che adesso un pochino ha rinfrescato e anche la sottoscritta medita di accendere il forno per qualcosa di dolce… Nel frattempo ci facciamo un cichettin! ;)
Ottima! Io ho aggiunto anche il succo di un limone. Ancora più’ fresca. Grazie
Ottima idea! La prossima volta che la preparerò me ne devo ricordare… Grazie a te Simonetta :)