Gazpacho andaluso e un appuntamento
Il gazpacho è sinonimo di vacanza da quando siamo stati in Spagna nel 2012.
Inevitabilmente lo associo a Madrid, ai 40 gradi di Madrid.
Sole a picco, non un filo d’aria e un ristorante dalle grandi vetrate. Ci sediamo e prendiamo a respirare regolarmente, dal menu scelgo subito qualcosa di fresco, il mio primo gazpacho. Ed è stato amore sopito fino a oggi quando, per necessità, ho deciso di prepararlo in casa. E subito è riaffiorato il ricordo: ma perchè mi ero dimenticata di te fresco e saporito gazpacho?!
Il motivo lo conosco. Perchè il Salmorejo gli ha rubato lo spazio nel mio ormai esaurito cervello. E quando pensavo alle zuppe fredde andaluse questa versione più spessa e senza cetriolo (che mi piace poco) ha preso il sopravvento. In realtà possono benissimo convivere nella mia testa e nella mia pancia ;)
La ricetta, riuscita al primo tentativo (e di questi tempi è una benedizione) è di Barbara – Pane & Burro tratta dal suo libro “Che zuppa“. E dire che mi ero ripromessa giusto un anno fa di riprodurla, è facile e veloce ho sempre pensato, poi chissà perché me ne sono dimenticata.
La decisione di preparare il gazpacho è maturata pensando all’appuntamento che mi aspetta questo fine settimana ad Al Mèni, l’evento che si svolgerà a Rimini sabato e domenica prossimi.
Sabato pomeriggio racconterò un po’ il dietro le quinte di uno scatto fotografico all’interno dell’Accademia Matrioska il laboratorio si chiama “Cucinato addosso – pillole di food styling” e in effetti questo workshop lo sento proprio cucito sulla mia pelle e il gazpacho mi farà compagnia ;)
Gazpacho andaluso
600 g di pomodori (Barbara indica i San Marzano)
100 g di cetrioli
100 g di peperone rosso
1/2 spicchio d’aglio
50 g di cipolla di Tropea
60 g di mollica di pane integrale
100 ml di olio extravergine d’oliva (io 60 ml)
30 g di aceto di vino bianco
sale
pepe
10 foglie di basilico
acqua freddissima q.b.
1 cucchiaino di Tabasco rosso
Crostini di pane integrale per servire
Praticate un’incisione a croce su ogni pomodoro e immergeteli in acqua bollente per 10-20 secondi, scolateli e raffreddateli in acqua fredda. Spellateli, eliminate il picciolo e tagliateli in quattro parti eliminando i semi all’interno.
Raccogliete tutti gli ingredienti (esclusi acqua sale e pepe) nel frullatore (o in una ciotola stretta a bordi alti, se si usa un frullatore ad immersione), e aggiustate pian piano di acqua fino ad ottenere la consistenza desiderata (il gazpacho è piuttosto liquido).
In ultimo assaggiate, aggiungete sale e pepe e finite di frullare.
Sistemate in frigo per almeno due ore (meglio ancora tutta la notte) e trascorso questo tempo distribuite in 4 piatti.
Aggiungere poco olio e pepe in ciascun piatto, e poi finire con qualche crostino di pane tagliato a pezzetti.
Vara che sbobba che ci propone la Mari oggiiii!!! ahahaaaa! Ciao cucciola che caldo faaaaaa! senti ma il Salmorejo invece che cosa è? che a me il cetriolo mi resta un pelo zullo stomaco (mentre mio fratello adora sia quello che la cipolla rossa e quindi sta ricetta ce casca proprio bene..)…
io non ce la posso fare con le pappette… mi spiace, ma posso cucinarle lo stesso alla family quindi non sbagli un colpo comunque…
Emozione per sabato a palla… mi sento una ragazzina che va ad un concerto del suo cantante preferito…
bellaaaaaaaa
baci baci baci
Manù
Se non ti conoscessi mi sarei offesa: come che sbobba?! Ahahahahah
Il Salmorejo è molto simile al gazpacho ma non ha il cetriolo e ha più pane, quindi è più “spesso” rispetto al gazpacho. In più di solito si accompagna con l’uovo sodo a fettine.
Noi ci vediamo domani, eh?! Baci a te
ceeeeeeeeeeeeeeerto che ci vediamooooooooooo.. non sto nella pelleeeeeee!!!!
ehm.. me sa che io vado per il Salmo-coso allora.. :) ;) ti adoro come poche!
che bellooooooooooo
Manù
Mari secondo me quest’estate i pomodori mi salveranno… ogni giorno, in un modo o nell’altro credo proprio che averli a disposizione con due Trifoline così intorno sarà una benedizione. Mi ricorderò senz’altro del gazpacho. Un bacino gigante!
I pomodori sono il mio salva cena preferito! Esiste qualcosa di più facile da mettere in tavola d’estate? Vanno d’accordo con tutto: dalla piadina alla mozzarella passando dalla feta fino al gazpacho… Un bacio a te e alle trifoline <3
Credo che proprio quelo riginale non l’ho mai provato. Però ne sento il sapore e mi immergo un po’ in altre relatà. Buon laboratorio!