Maccheroncini di Campofilone con pesto di mandorle

maccheroncini pesto mandorle

Passate le feste e visto il bel tempo comincio a pensare a ricette più leggere in previsione dell’estate. Sarà un avvicinamento lento, cercando di non perdere il gusto della cucina. La prova costume mi/ci aspetta ;)

Inizio proponendomi un primo piatto con un formato di pasta marchigiano, i Maccheroncini di Campofilone, un piccolo comune nel fermano dove si prepara questo tipo di pasta che da qualche anno ha ottenuto la denominazione IGP. In famiglia sono sempre stati molto apprezzati e ogni volta che si scende a far visita ai parenti o si fa una mini vacanza da quelle parti la deviazione verso Campofilone è obbligatoria, non ci si può dimenticare di passare a comprarne un po’, sarebbe un sacrilegio tanto più che è pasta all’uovo essiccata e che quindi si conserva per diversi mesi.

maccheroncini pesto_mandorle

Io li avevo già  preparati con cacio, pepe e limone ma di solito i sughi che accompagnano questa pasta sono due: un ragù in stile nonna materna, cioè molto lungo, ricco di passata di pomodoro e con qualche spuntatura di maiale oltre al macinato di manzo oppure un condimento di pesce, di quelli in cui mia madre è maestra. Tra l’altro prima o poi dovrò mettermi al suo fianco e imparare a farlo per poi condividerlo qui, ci sono quei 2-3 trucchi che vanno messi a disposizione, tanto mamma non ha segreti e gli piace condividerli ;)

Io non ho fatto nessuno dei due sughetti sopra descritti, mi sono invece affidata a un pesto di mandorle e pomodori secchi, preso in prestito da chi le mandorle le ha raccontate e scandagliate per benino cioè da Rossella-Vaniglia e dal suo libro che ormai è perennemente appoggiato in cucina (con relativo contorno di macchie ma è il bello dei libri di cucina, no?).
Unica variante l’uso dell’origano secco al posto di quello fresco, pochissimi ingredienti per un pesto che ho lasciato un po’ più grossolano del necessario per sentirlo sotto i denti.

Con la quantità che ho messo nella ricetta vi resterà di sicuro un po’  di pesto. Non preoccupatevi, si conserva in frigorifero per un paio di settimane e se non vorrete condirci nuovamente della pasta potrete preparare dei crostini per l’aperitivo.

Buona cucina!

Maccheroncini di Campofilone

Maccheroncini di Campofilone al pesto di mandorle e pomodori secchi

250 g di maccheroncini di Campofilone
100 g di mandorle spellate
50 g di pomodori secchi sott’olio
origano secco q.b.
olio extra vergine d’oliva q.b.
pepe nero q.b.
Parmigiano Reggiano

(per 4 persone) Preparate il pesto sgocciolando i pomodori per poi tritarli in un robot da cucina insieme alle mandorle. Aggiungete l’origano secco e qualche cucchiaio di olio (3-4). Frullate fino a rendere il pesto abbastanza fine ma non ridotto a crema.
Portate a bollore l’acqua per la pasta, gettate i maccheroncini e prelevate un mestolo di acqua di cottura per stemperare 4/5 cucchiai di pesto nel piatto di portata. Aggiungete anche un po’ di olio extra vergine d’oliva se necessario.
Scolate la pasta e unitela al pesto, dividete le porzioni nei piatti e aggiungete una grattata di pepe, qualche scaglia di Parmigiano e servite.

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10 thoughts on “Maccheroncini di Campofilone con pesto di mandorle”

  1. Questa pasta è uno spettacolo!! Nell’attesa di trovare e provare i maccheroncini di Campofilone, ti ruberò sicuramente questo meraviglioso pesto!

    1. Dani, questo è facile facile ma buono buono ;)
      E per i maccheroncini prova a contattare La pasta di Aldo, un artigiano fantastico. Anzi, ti consiglio un bel giro marchigiano… te ne innamorerai, garantito!

  2. Tesoro quanto mi fai felice… per il pesto, le mandorle, il libro, ma soprattutto per questa cosa delle macchie… Ti ricordi alla presentazione del libro a Rimini quando quella ragazza ha detto “io “Profumo di biscotti” l’ho usato tutto e ce l’ho tutto macchiato, ma quello delle mandorle è così bello che sta in mezzo ai libri di arte”… Era un complimento, certo, ma io i giorni successivi ci ho pensato tanto e con un po’ di “preoccupazione” (se così si può dire)… In merito al fatto che potesse restare nella sua.. come dire? “teca di cristallo”? E invece eccola qua, la prova provata che se ne sta anche inzaccherato nelle cucine di chi stimo (e a cui voglio bene <3), rendendomi felice, come questa pasta… Non potrei immaginare un utilizzo più bello, per questo pesto!
    Quindi grazie grazie grazie!
    Che regalo Mari mia! :-*

    1. Certo che mi ricordo!
      Non ci pensavo più ma sai che è vero, da una parte lusinga il fatto che la ragazza abbia pensato che fosse troppo bello per rischiare di stare in cucina ma dall’altra diventa limitante pensarlo “sotto teca”. Secondo me però anche il suo, da quella volta, si sarà macchiato… ci scommetterei dei soldi ;)
      Che poi, a questo proposito, la grammatura e la patinatura della carta del libro sono quasi idrorepellenti se si arriva in tempo a pulire… di macchia ne ho poche, giusto un po’ in copertina e nella pagina del polpettone (che ogni volta riapro pur avendo ormai la ricetta stampata in testa)
      Grazie a te, per questo libro che mi fa compagnia e che non smetto mai di sfogliare…. <3

  3. Un formato di pasta che ogni volta che lo guardo mi fa sognare…mi affascinano la sua leggerezza, il sapore, un’opera d’arte sono!!!
    E questo pesto ci sta veramente bene!!!
    un abbraccio

    1. Hai detto bene Donatella, i maccheroncini di Campofilone sono un’opera d’arte.
      E adesso che sono finiti mi toccherà organizzare un nuovo viaggetto dalle tue parti ;)
      Un abbraccio grande

  4. Che meraviglia i maccheroncini di Campofilone! Anche a me piacciono un sacco…il pesto di Rossella è il degno accompagnamento. Brave entrambe!come sempre del resto..un abbraccio

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