Brioche à partager
Non ho ancora fatto l’albero di Natale e medito di non farlo, a dir la verità.
Non sono riuscita a prepararlo il giorno giusto, quello che di solito dedico a questo rito, e mi sento come se avessi perso il treno, come se arrivata sui binari l’abbia visto partire. Un mix di ansia, rabbia, malinconia.
Però ho fatto una brioche à partager – da condividere, che potrebbe farci compagnia la mattina di Natale e restituire un po’ di pace a questa testa matta che mi ritrovo ;)
L’avvicinarsi delle feste mi carica di ansie che si aggiungono a tanta energia che arriva da un piccolo successo personale, un mix niente male. Sono giorni in cui si alternano la sensazione di invincibilità (tanto rara nella sottoscritta) e la malinconia che il Natale, più di altre feste, tira fuori. Insomma una giostra di sensazioni e stati d’animo nella quale tuffarsi e riemergere, prendere fiato per poi sprofondarci dentro di nuovo.
In tutto questo disordine i punti fermi ci sono: la cucina, la colazione e, naturalmente, la famiglia al completo; per metterli tutti insieme ecco che ha preso forma questa brioche, da condividere perchè già fatta a fette e facile da distribuire tra le persone che amiamo.
Parliamo della ricetta: prima di tutto vi invito a dare un’occhiata alle mie stories su Instagram, dove ho postato tutti i passaggi, ancora per qualche ora è tutto documentato così non si sbaglia :)
La fonte di questa brioche è l’autrice di Ricette & Vicende, Laura, che l’anno scorso ha pubblicato la ricetta corredandola di fotografie così suggestive e delicate come solo lei sa fare. Ho atteso dicembre per cercare di avvicinarmi il più possibile al suo risultato, perchè anche il momento dell’anno in cui si prepara un piatto è importante, non credete?! Questa è dichiaratamente una brioche natalizia: sarà il nome, sarà la variegatura sarà che Laura me l’ha fatta conoscere a dicembre e per me a dicembre andava provata.
È davvero buona e, nonostante qualche piccola difficoltà nell’infilare le fette all’interno dello stampo, anche facile da realizzare se si maneggiano ogni tanto i lievitati.
Mentre mangiavo una fetta questa mattina pensavo che l’albero di Natale lo devo fare, superando questa pigrizia e la mia rigidità mentale. Ho perso un treno ma c’è sempre quello successivo, no?!
Brioche à partager
Per la pasta brioche:
420 g di farina bio 00
6 g di lievito di birra
50 g di zucchero integrale di canna
1/2 cucchiaino di sale integrale
2 uova
110 ml di latte intero tiepido
40 ml di acqua tiepida
60 g di burro morbido
Per il ripieno:
una noce di burro fuso
50 g di zucchero di canna
15 g di cacao amaro in polvere
1 cucchiaino di cannella in polvere
Sciogliete il lievito nell’acqua e latte, mettere da parte.
Unite la farina, lo zucchero e il lievito sciolto in precedenza nella ciotola della planetaria e avviare la macchina.
Quando tutti gli ingredienti si saranno amalgamati fra di loro, aggiungete le uova leggermente sbattute una alla volta fino a formare una pasta compatta e liscia, a questo punto unite il burro morbido in più riprese fino a formare un impasto elastico e leggermente appiccicoso.
Su una spianatoia infarinata piegate l’impasto (a libro o con pieghe a tre) fino ad aumentarne la consistenza.
Ungete il fondo di una ciotola con un po’ d’olio. Coprite e lasciate lievitare per 3 ore a temperatura ambiente.
Passato il tempo di lievitazione, sgonfiate la pasta sulla spianatoia e stendetela in un rettangolo di circa 50 cm di lunghezza e 30 cm di larghezza.
Spennellate la superficie della brioche con il burro fuso e cospargerla con tutti gli altri ingredienti del ripieno uniti tra loro.
Con un taglia pasta, dividete il rettangolo in 5 strisce da 10 cm di larghezza. Con delicatezza impilate le strisce una sopra l’altra, aiutandovi con il taglia pasta, e tagliate in 6 quadrati.
Disponete i quadrati, in piedi , nello stampo rivestito di carta forno, a “spina di pesce”. Coprire lo stampo e far lievitare fino al raddoppio in forno spento con lucina accesa (circa 1 ora e mezza).
Preriscaldate il forno a 180°C e cuocete per 30 minuti. Fatel raffreddare la brioche prima di tagliarla.
Cara la mia lievitina … nemmeno qui in casa Manù si è fatto l’albero.. a me in realtà non entusiasma tantissimo metter su tutte quelle palline (che poi non le mettevo mai bene e mia sorella me lo rinfacciava sempre), anche perché pooooooi tocca toglierle… e indovina un po’? “sotto a chi tocca” !! .. quindi, dato che comunque il clima qui dentro casa non è dei migliori, non solo a Natale, l’albero resta dov’è, lasciando il posto a delle candele di formati vari ed eventuali (una tipo a panettoncino) che sono più rapidi ed indolori… hihih…
Leggo leggo e non tra le righe di un successino personale e io zono curiosa come una scimmia,. quindi.. tocca che mi dici dici dici dici….
Per il resto, stai diventando davvero brava a smanettare cose che crescono e si duplicano prendendo forme sempre più belle… brava Mari…
intanto ti abbraccio.. e poi comunque i treni fanno sempre ritardo! ;)
Manù..
Manù, io sto lavorando con il lievito di birra pensando a noi, disadattate del lievito madre… e anche se il clima di casa non ti sorride tu hai saputo illuminare casa con la tua grazia. Dai retta a me :)
Cara Marina, il piacere infinito nel vedere questa ricetta qui da te ha infinite ragioni a partire dalla simpatia istintiva e forte che sento nei tuoi confronti da sempre. :-) >Ricordo di aver scritto il mio post un anno fa sull’onda di emozioni simili alle tue : era arrivato il Natale così di fretta che l’unica a non rendersene conto ero stata proprio io che desideravo viverlo. La sensazione era molto simile a quella di chi si presenta ad una festa che non c’è più, semplicemente perché si è arrivati in ritardo. Ecco. Io ricordo di aver voluto trattenere così tanto l’idea del Natale che il mio fu un post per raccontare il ‘post Natale’ che per me si era realizzato nel realizzare in maniche di vestaglie (che dovrebbe diventare una condizione imprescindibile nella preparazione di alcune ricette) una brioche a partager :-) Mi fa piacere ritrovarla qui e soprattutto mi fa piacere vedere che tu sia riuscita a sfornarla anticipando il Natale a dispetto del tuo albero. Quanto a lui, l’albero: aver lasciato mano libera al consorte quest’anno ha fatto si che una scultura avveniristica troneggi nel mio salotto in questo momento… sono certa che anche se in ritardo il tuo albero sarà bellissimo!;-) un abbraccio!
Come ben sai la simpatia istintiva è reciproca, complice anche un’amica comune che non fa mistero delle tue doti e che mi ha convinta ancora di più del mio istinto ;)
L’affanno con cui si arriva alla feste natalizie è proverbiale, ogni anno lo avverto sempre di più e ogni anno mi riprometto di fare meglio. La tua scultura in salotto sarà di sicuro meglio di quello che potrebbe tirare fuori il mio di consorte, cioè assolutamente nulla!
Ho deciso che sabato sarà il giorno, bello o brutto che sia, mi metterò all’opera per far in modo che anche in casa mia si respiri un po’ di Natale, non solo a tavola.
Un grande abbraccio a te Laura cara <3