Tagliatelle agli stridoli

Giovedì ho trovato un regalo sul tavolo della cucina, un sacchettino con dentro il primo mazzetto di stridoli… Che felicità! E come detto su Instagram, per me la primavera è iniziata con questi piccoli germogli, teneri e amarognoli con cui amo condire le tagliatelle. “Passioncella gastronomica di certi romagnoli…” così li definisce Graziano Pozzetto, in effetti per me è proprio così, una piccola passione che pensavo fosse così semplice e scontata che non ne ho mai parlato qui. Poi, confrontandomi con Patrizia, ho scoperto che non era così scontata e visto che questo è un diario “cuciniero” dovevo, e lo faccio con piacere, proporre questa semplicissima ricetta.

Per chi non lo sapesse o non riuscisse a riconoscerli dalla foto, gli stridoli sono conosciuti in Italia con nomi diversi: strigoli, sclopit, silene, selene, carletti, bubbolini… e immagino anche altro. E’ un germoglio tenero, che cresce nei prati, lungo i fossi in luoghi assolati e che può essere mangiato sia crudo che cotto. Io di solito ci preparo due sole cose: il sugo per le tagliatelle e la frittata. Stop. Ma potrei decidermi a provare altre ricette, trovate tra le pagine di alcuni libri di cucina. Per oggi vi lascio quella del condimento per le tagliatelle, che ho preparato come al solito: 2 uova e due etti di farina :)

Tagliatelle agli stridoli (per 2 persone)

  • 2 uova di tagliatelle
  • un mazzetto di stridoli
  • 1 spicchio d’aglio
  • 2 cucchiai di pelati
  • sale q.b.
  • olio evo q.b.

Lavare gli stridoli e farli asciugare su un po’ di carta assorbente. Pulire lo spicchio d’aglio e tritarlo finemente. In una padella  mettere a scaldare l’ olio extra vergine d’oliva, farci soffriggere l’aglio tritato e poi aggiungere gli stridoli. Farli cuocere per 5/8 minuti, devono appassire e ammorbidirsi, a questo punto tritarli finemente e tenerli da parte. Nella padella già usata far cuocere per 5 minuti i pelati schiacciandoli con la forchetta, trascorso il tempo aggiungere gli stridoli tritati, aggiustare di sale e continuare la cottura fino a quando non si amalgamano gli ingredienti. Cuocere le tagliatelle, aggiungere un po’ di acqua di cottura al sugo di stridoli e condirci la pasta.

Niente parmigiano :)

 

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25 thoughts on “Tagliatelle agli stridoli”

  1. Ma sai che io proprio non li conoscevo?! Mi insegni qualcosa di nuovo, grazie di cuore! E chissà che bontà!! Un abbraccio, complimenti e un bacio!!

  2. Ma sai che anche per me gli stridoli sono un’assoluta novità?! Ma mi sa che rientrano fra quelle erbette spontanee e difficili da trovare meravigliose!! Io per esempio vado pazza per i barbabuc (di cui non conosco il nome ufficiale, so solo quello di qui :D).

    Buona settimana,

    Giulia

  3. Ricordo il sapore degli stridoli, quando li preparava la mamma di una ex fidanzata di mio fratello….io li adoravo!!! Ed è una cosa che mi piacerebbe molto rimangiare, spero ricapiti l’occasione prima o poi!
    Questa pasta è invitantissima! Un bacione e buona settimana!

    1. Qui si trovano anche quelli coltivati, chissà magari anche da te. Grazie a te per lo spunto, non avevo proprio pensato di lasciare la ricetta qui :)

    1. Ciao Cristina, ho letto la ricetta di una minestra in un libro, potrei cimentarmi… tua mamma come la fa? :)

    1. Ciao Alee!!! Sì, si raccolgono spontanei nei campi ma si trovano anche dei contadini che li coltivano… In Friuli li chiamano sclopit, in Veneto non so… :(

  4. Uh che buoni che devono essere!sai non ho mai sentito nominare gli stridoli prima :-) e poi la tua foto è cosi romantica e il tuo piatto mi ricorda cosi tanto quelli di mia nonna!che poesia! un bacio Laura

  5. macchè, io non li conoscevo e non li conosco. chissà se li trovo? in frittata mi pare facile immaginarli… ma come accompagnamento alle tagliatelle no! dovrò tentare. e fai bene a presentarli cribbio! :) un bacino, sere

  6. e questi mi mancano, devo informarmi con mio suocero, è lui che di solito vaga per i campi in cerca di cicorietta borragine e simili, le tue foto incantano

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