Spezzatino di guancia e pane all’orzo tostato
Era ora. Questa volta me la sono presa comoda, sono rientrata da una vacanza a zonzo per la Puglia (meravigliosa!), ho fatto qualche giorno di dieta detox (sì vabbé!) e poi mi sono rimessa con serenità ai fornelli. E sono ripartita da qui… La 35^ sfida dell’MTC.
Questo mese le vincitrici, Chiara e Marta, ci hanno deliziato con una proposta che è difficile sbagliare, male che vada si risulterà scontati ma lo spezzatino è uno di quei piatti che, per chi è carnivoro, è un passepartout da mettere in tavola per la famiglia. Nel mio caso c’è da aggiungere che adoro le cotture lunghe, che riempiono la casa di profumi invitanti e che ti permettono di fare altro.
Per la sfida 35 non ho attinto alla tradizione romagnola come al solito, tutt’altro, ho sconfinato in territorio piemontese scegliendo un taglio di carne che ho iniziato ad apprezzare proprio lì: la guancia di manzo. Amo letteralmente la capacità che ha la guancia di fondersi con il condimento, a me, quando si dice che qualcosa si scioglie in bocca viene in mente anche lei… E, visto che ormai la testa aveva preso quella direzione ho scelto di cuocerla con del Dolcetto d’Alba comprato durante l’ultima fuga langarola. E il gioco era fatto.
Anzi no, manca ancora il raccogli-intingolo: il pane. Visto che ci sono e anche se con l’MTC non ha niente a che fare, annuncio con somma tristezza la dipartita del lievito madre da casa della tarte maison. Confesso, è durato davvero poco, giusto due pizze e un pane ma ce ne siamo fatti tutti una ragione molto presto, era un esperimento che andava fatto ;) Ma tornando al pane ho scelto di accompagnare lo spezzatino con un pane aromatizzato con farina d’orzo tostato, bello spugnoso è perfetto per fare la scarpetta.
Cos’altro dire… a sì, felice di ritrovarmi qui!
Spezzatino di guancia con carote e piselli
- 500 g di spezzatino di guancia di manzo
- 1 cipolla media
- 50 g di pancetta dolce a cubetti
- 300 ml di vino rosso (io Dolcetto d’Alba)
- 1 foglia di alloro
- 2 chiodi di garofano
- 3 bacche di ginepro
- 8 grani di pepe nero
- 1 spicchio d’aglio
- 200 g di piselli (io congelati)
- 350 g di carote
- sale e pepe q.b.
Come prima cosa tritare la cipolla piuttosto finemente e tagliare a cubetti la pancetta dolce. Preparare una casseruola dal fondo spesso, versare 3/4 cucchiai di olio e.v. d’oliva e fra soffriggere per 10 minuti a fuoco dolce la cipolla e la pancetta. A questo punto aggiungere tutte le spezie e lo spezzatino. Far rosolare la carne su tutti i lati per qualche minuto mescolando con un cucchiaio di legno. Aggiungere l’aglio schiacciato e bagnare con il vino rosso. Alzare la fiamma e portare a ebollizione il vino per un minuto dopodiché coprire e continuare la cottura a fuoco bassissimo per almeno un’ora e mezza.
Nel frattempo portare ad ebollizione un litro d’acqua, versarci dentro i piselli ancora congelati e attendere che riprenda il bollore. Far bollire per un minuto o due e poi scolare i piselli raffreddandoli subito con acqua fredda. Pulire le carote e tagliarle a rondelle, tenere tutto da parte. Unire i piselli e le carote mezz’ora prima di terminare la cottura della carne, aggiustare di sale e di pepe. Servire bollente. (Dosi per 2/3 persone)
Pane aromatizzato con farina d’orzo tostato
- 500 g di farina 00
- 100 g di semola rimacinata
- 360 g di acqua tiepida
- 8 g di lievito secco da attivare
- un cucchiaino di miele
- un cucchiaino raso di sale
- 8 g di farina di orzo nero tostato
In una ciotola versare prima la semola, la farina d’orzo tostato e poi sopra la farina 00. A parte attivare il lievito disidratato usando con un po’ dell’acqua della ricetta ( dopo averla fatta intiepidire) con dentro il cucchiaino di miele. Quando si sarà formata la schiuma in superficie il lievito è pronto. Con il pugno fare un buco e versarvi dentro l’acqua con il lievito.
Coprire per una mezz’ora e lasciar lievitare fino a raggiungere la consistenza quasi schiumosa. Aggiungere il sale sul bordo della farina, il resto dell’acqua tiepida e impastare con il gancio della planetaria. Lavorarla fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Amalgamare bene il tutto e formare una palla. Lasciarla nella ciotola e coprire con un canovaccio pulito, o con un piatto, e lasciarla lievitare per un paio d’ore nel forno spento ma con la lucina accesa, al riparo da correnti.
Riprendere l’impasto, sgonfiarlo e dargli una forma a pagnotta. Posizionarla sulla teglia da forno. Farla ‘riprendere’ dallo choc della manipolazione e aspettare circa mezz’ora. Cuocere in forno a 200°. I primi dieci minuti nella parte bassa e poi al centro del forno. Cuocere fino a quando, battendo con un cucchiaio non sentirete un suono secco e non ovattato (circa 40/45 minuti).
Brava Marina, dopo un viaggio ispiratore in Puglia, non potevi che tornare con un piatto e un pane meravigliosi!
… Anche io ho avuto un’esperienza brevissima con il lievito madre, incontro breve ma intenso, pazienza! :(
In bocca al lupo per la sfida!
Un abbraccio!
Grazie Lizzy, è stato un amore fugace per entrambe quello per il lm ;) Un abbraccio anche a te
Concordo pienamente con te: la guancia si fonde perfettamente con il condimento e si scioglie in bocca.
Adoro questa sfida perché consente di riscoprire i tagli di seconda e terza scelta, adatti proprio per le cotture lente e per piatti confortevoli come questo.
A regola d’arte il soffritto con la pancetta, e come è noto il fondo è fondamentale per la perfetta riuscita di un piatto!
Mi incuriosisce anche il pane con la farina di orzo tostato: ne bastano davvero solo 8 g per regalare quel bel colore e dare un sapore al pane che sicuramente è unico? E dove l’hai trovata? Mi hai fatto venire una voglia che non ti dico!
Grazie Mapi, sono felice che ti piaccia questa versione… la tua opinione è importante per me e sì, il fondo è importante in preparazioni come queste.
Vengo subito al tuo quesito: la farina di orzo tostato l’ho trovata ad una fiera, è un consorzio di produttori della birra che ha tentato questo esperimento… devi sentirla nei dolci, è una cosa speciale. Ne basta poca perché inibisce un po’ la lievitazione, 8 grammi gli danno quel bel colorino lì :)
Grazie per essere passata di qua, a presto
Lo spezzatino di guancia che si scioglie in bocca mi fa svenire, già a quest’ora.
Quel pane con l’orzo tostato me lo posso immaginare, ma…cosa è successo al tuo lievito madre? Confessa che lo hai abbandonato in autostrada!
Sono sicura che ne troverai altri da adottare, intanto direi che anche senza lm il tuo pane ha un aspetto incredibilmente invitante.
Baci
Ma vogliamo parlare del tuo di spezzatino?! Signora mia lì c’è della bravura, e poi le ferratelle… oddio!
Il lievito madre donato da mia mamma ha fatto la fine che sospettavo, non ero pronta ed ho messo tutte le informazioni sul rinfresco insieme, ho mescolato le idee e fatto di testa mia. Morale? Acidità garantita dopo 7 giorni ;) Devo documentarmi di più o passare al licoli… ci penserò!
Un bacione
Lo spezzatino è una delle prima carni che ho cucinato, forse per la sua simpatia dei piccoli pezzi e per la sua facilità di cottura più facilmente controllabile rispetto al ‘grande’ pezzo.
E poi Cara Mari, riesci a rendere bello anche un piatto di spezzatino, lo dico io che qui c’è una grande classe (oltre che una grande bravura).
bacioni
Ciao Robi, sai che anch’io tra i primi piatti cucinati durante la convivenza ho lo spezzatino?! Fatto nella pentola a pressione però… Grazie per le tue parole, sono come sempre lusingata perché so che sei una persona sincera quindi grazie di cuore! Un bacione a te e buon inizio d’anno, sarà un 2014 speciale me lo sento!
Mi capita spesso di vedere un piatto, e di avere l’impressione di sentirne il profumo sotto le narici.. e mi è capitato anche poco fa, guardando il tuo spezzatino con le carote e i piselli.. deve essere buonissimo! e il pane all’orzo tostato deve starci una meraviglia! Anch’io, un annetto fa circa, ho avuto un’esperienza con il lm, finita in modo tragico – per il lievito, che avevo bonariamente battezzato Pagnottino – finchè non troverò un’anima buona che mi spieghi come farlo e soprattutto come tenerlo in vita, non ci riuscirò mai!!
Che sollievo! pensavo di essere stata l’unica “madre” snaturata e invece siamo in buona compagnia ;)
Lo spezzatino in questione era davvero super profumato, in cucina l’odore ci è rimasto per due giorni ahahaha!
A presto e grazie della visita
Non so come mai, ma quest’anno mi è esplosa una vera passione per lo spezzatino, che ho sempre mangiato ma mai con questa frequenza… fatto anche ieri, con una voce alle mie spalle, mentre lo giravo in pentola, che diceva “Ancora?”… :-) Ancora, eh sì… e non ho intenzione di smettere! Sa di inverno caldo e tenero… e accompagnarlo con quel pane è l’ideale per assorbire tutto il sugo!
ps: siamo tornate alla base, pronte (o quasi…) per l’anno nuovo… grazie alle tue foto su Instagram ho viaggiato in Puglia anche io, ricordandomi quanto sia bella!
Franci allora non oso pensare a quante idee ti verranno questo mese con l’invasione dell’MTC :D La voce alle tue spalle dovrà farsene una ragione!
Grazie per la compagnia che mi hai fatto in Puglia, sei stata una dolce amica che condivideva le mie esperienze. Un bacione grande
Posti il 13? ma siam matti….io non amo la carne, proprio per nulla ma sono talmente rapita dalle tue foto, dal calore e dai toni del marrone che ne assaggerei volentieri un pò. E poi quel pane con le strisce perfette…quello è il tocco d’artista. Buon Anno di soddisfazioni e serenità. un bacione.
In effetti me lo son detta anch’io… ma son matta?! In verità avevo bisogno di partire “mirata” e questa sfida dell’MTC era perfetta per il periodo e per la mia cucina. Le strisce perfette ti hanno proprio colpito, eh? Adesso so cosa regalarti per il prossimo comple blog! ;)
Buon anno anche a te, pieno di cose belle e stimolanti
la mia seconda versione si avvicina molto alla tua, ma la tua presentazione è accattivante!
Un abbraccio.
Adesso mi hai messo curiosità… Attendo!!! A presto
Ciao Marina! i miei complimenti per questo spezzatino, fa veramente venir voglia di raggiungerti in Romagna!!! la guancia di manzo non penso di averla mai assaggiata, ma mi è bastata la tua descrizione e le foto meravigliose per convincermi che è una lacuna da colmare al più presto! bello bello anche il pane, deve avere un profumo veramente speciale anche senza lievito madre ;-)) io il mio ce l’ho ancora in frigo, sopravvive anche se ancora non ho capito come… :-) un bacione!
Dai Francy, viene qua presto allora che ci cuciniamo due guanciole insieme e magari mi spieghi come fai ad andare d’accordo con il tuo lm ;)
Grazie per i complimenti, anche tu con le foto non scherzi in quanto a golosità, che si sappia :)
Un abbraccio e a presto
Sai che mi hai dato la ricetta per la mia cena? ^^
:) Com’era?
Ah, ma qui si sconfina, allora!!
Brava, brava… bellissimo spezzatino, con qualche nota della mia terra e con un piatto perfettamente equilibrato, un fantastico comfort food!
PS. RIP lievito madre ;)
Eheheheh Giulia cara vengo sempre dalle tue parti ;)
PS: ti adoro!
cara, che pane meraviglioso, e che bello ritrovarti.
io come dicevo da me ci sto mettendo un po’ a riprendere i ritmi… ma sappi, come scrivevo in risposta al tuo commento, che mentre mettevo la prima immagine del post, pensavo a te.
Incredibile vero?
Ci vediamo presto, è una promessa, anche perchè io lo penso sempre (uhhhh, ma senti, Pesaro è tanto distante da te? perchè io, ufficioso ancora solo per 48h, mercoledì 22 gennaio presento il libro lì!!! magari riusciamo a vederci? baci baci).
Rossella ma davvero?! Mamma mia lo sai che anch’io ti penso spesso?! No, Pesaro non è distante da Rimini, neanche mezz’ora di autostrada… sarebbe bellissimo riabbracciarti. Sfrigolo all’idea :)
Ci teniamo in contatto in pm, ok?
Uh Signur che felicità!
Ben tornata!! Sto silenziosamente invidiando la tua vacanza..in Puglia ci sono stata tre estati fa e mi sembra sia passato già un secolo. Ma passiamo alle cose importanti: la ricetta, anzi le ricette!!
Mi piace la scelta del pezzo di carne e la scelta del vino rosso, e tutte quelle spezie mi sembra di sentirne il profumo. Il pane posso solo immaginarlo, soffice e spugnoso, la scarpetta ci viene divinamente. Grazie per averci regalato questa ricetta.
P.s sappi che anche il mio rapporto con il lievito madre non è andato a buon fine, se ci riprovo cìè il rischio che mi venga affibbiato il titolo di “serial killer di lievito madre”
La Puglia ti ruba il cuore, non pensavo ci riuscisse anche in inverno ma è stato un colpo di fulmine :)
Grazie per le tua parole e grazie soprattutto per la ricetta che avete scelto, ci saranno millemila idee da cui attingere. Condividiamo lo stesso triste destino in fatto di lievito madre, sob! ;)
dev’essere morbidissimo! e mi piace molto anche la verdura che hai scelto, un vero piatto di casa tradizionale e rassicurante!
ma mi spiace per la tua pasta madre, io mi ci diverto molto (anzi, se dovessi riopensarci…)
Ma Franci immagino il divertimento… in effetti mi dispiace non potermi cimentare con il lm ma tant’è… tornerò al lievito disidratato :)
non c’è niente che sia meno che perfetto in questa tua proposta: il pane, con quel colore e consistenza proprio da spezzatino, e le verdure, il vino, il taglio di carne… e le foto!
tutto splendido. davvero complimenti!
Gaia sei un tesoro, grazie!
Che bella ricetta, Marina! Questo è un “taglio” che in realtà conosco poco, ma mi piace moltissimo come l’hai preparato, pane compreso.
Fabio
ma noooo “la dipartita del lievito madre” nooooo :(
l’ispirazione del viaggetto in puglia ha dato ottimi risultati! :) complimenti!!!
Marina, far sembrare fotogenico uno spezzatino solo tu… e poi io la farina d’orzo celo, adesso sto pane lo provo!
ad una certa latitudine- e qui lascio parlare il mio quarto piemontee- il brasato è di guancia. Non che non ci sia spazio per tagli più nobili, tutt’altro: ma chi ama davvero la carne sa che solo la guancia sa nobilitare al meglio certi piatti. Che restano robusti, ma di una robustezza capace di sfumature, di sapori, di retrogrusti che sprigionano tutti da questo taglio povero. In questa versione, poi, tu insisti su questi toni, ammorbidendo la corposità del dolcetto con verdure dal gusto non aggressivo come le carote e i piselli e dando un ulteriore sprint con le spezie e le erbe. Un gran piatto, insomma, che mi dice quello che già sapevo- e cioè che questa è la tua gara. E benvenuta nel club dei serial killer del lievito madre! ;-)
Tutto stupendo! Ma come fate a fare delle foto così meravigliose!
Sciogliersi, fondersi….sono esattamente gli stessi termini che avrei scelto io per quel miracolo paradisiaco che è una guancetta ben preparata, magari croccante fuori e cedevole subito dopo…..fino in fondo al palato.
Cavoli,,,che meraviglia!!!
Requiem per la tua “grave perdita”…….in attesa di nuovi ingressi;)))))
Vabbé vai in Puglia e fai la dieta detox?? Non ci credo… io non ne sarei capace. Quanto adoro questa regione e spero di tornarci presto! Ma parliamo della tua ricetta…. La guancia, la guancia è uno dei tagli di carne preferiti. L’ho scoperta qui in Spagna, dove la fanno cuocere per ore…. nel ristorante dove lavoravo, alcuni anni fa…. la facevamo andare tutta la notte in forno a fuoco dolcissimo…. non sai la tenerezza che ne veniva fuori!! Bellissime le foto, rispecchiamo esattamente la bontà di questa tua ricettona!!!! Per il lievito madre io non mi sono mai cimentata…. giusto per evitare fracassi :D
che dire….complimenti.Dalla foto si sente quasi il profumo,la morbidezza e il sapore della tua magnifica ricetta!! bravissima
Quella farina mi incuriosisce tantissimo, la sto già cercando on line, vediamo se riesco, della guancia che dire, l’adoro! Ci sono anche nel Lazio piatti con la guancia me ne hai appena ricordati un paio!! :)
Anche a me piacciono molto le guance, per come rendono nella cottura leta…ma a trovarle…. uando le cerco le devo star prenotare…. per il tuo LM RIP … sapessi già quanti ne ho ammazzati io …ahahahahahah, baci Flavia
che foto, Marina! Bella e perfettamente in sintonia della descrizione del tuo spezzatino, aromatico e gustoso! mi piace moltissimo l’insieme !!
Grazie Daniela, sai regalarmi sempre un momento di gioia :)