Torta ladina di grano saraceno
Dispensa in esaurimento, vi ricordate la brioche della scorsa settimana?! Manca solo di smaltire la farina di segale ma quella di grano saraceno è stata usata, c’ho fatto la torta ladina. La ricetta è stata suggerita da Fabio un amico e fotografo bravissimo, che mai avrei pensato si divertisse a cucinare anche i dolci e invece mi ha riservato questa ennesima sorpresa.
La Ladinia è una zona storico-geografica dolomitica che comprende cinque valli e che è accumunata dalla cultura e dalla lingua ladina e questa torta ne è l’espressione gastronomica più famosa.
La torta ladina di grano saraceno è robusta, di sostanza, un po’ lontana dai miei dolci standard, ma ugualmente rassicurante. Completamente senza glutine è perfetta per i celiaci, è golosa per la merenda e la colazione dei bimbi e dei grandi. Conserva la sua morbidezza e umidità per diversi giorni e, viste le dosi, ci vogliono almeno 3 o 4 giorni per finirla anche se siete golosi come noi.
Non volete preparare questa torta deliziosa ma avete anche voi della farina di grano saraceno avanzata?! Ho altre ricette con grano saraceno al mio arco, anche salate come le crepes con pollo e verdure oppure veloci e “ruffiane” come i frollini di Serena oltre ad un’altra versione di torta al grano saraceno, preparata all’inizio di questa avventura.
Torta di grano saraceno (Torta ladina)
250 g di burro morbido
250 g di zucchero (io di canna scuro)
6 uova
250 g di farina di grano di saraceno
250 g di mandorle macinate
12 g di lievito per dolci
250 g di confettura di frutti rossi
zucchero a velo
Montate il burro con 150 g di zucchero e i tuorli delle uova. Aggiungete le farine setacciate con il lievito e mescolate. Non spaventatevi se il composto risulterà piuttosto compatto.
Montate le chiare a neve, a metà del montaggio aggiungete lo zucchero rimasto e continuate a montare, finché la massa sarà fissa. Aggiungerla con cautela alla pasta, poco alla volta mescolando dal basso verso l’alto, versate in una tortiera dal cerchio apribile da 22/24 cm imburrata ed infarinata o rivestita di carta forno e cuocerla in forno a 180 °C per circa 50 minuti.
Lasciate raffreddare il dolce, tagliatelo orizzontalmente in due parti. Farcite con confettura di frutti rossi e con una spolverata di di zucchero a velo.
Ecco, questa torta qui l’ho rifatta oggi. Mi era bastato vederne una fetta, la tua fetta, per provare il desiderio di gustarla con le mie stesse papille e credimi non c’è stata nota stonata o ripensamento. Perfetta, in equilibrio tra la dolcezza e la “rusticità”. Volevo conservarla per colazione, ma ne è rimasta solo qualche sparuta briciola ;-))…
Sono le torte che raccolgono ricordi e che hanno una marcia in più proprio per la semplice realizzazione, sono quelle che amiamo e che non dimentichiamo più!
Grazie per averla rifatta Debora, un abbraccio grandissimo :)
Ciao! Le mandorle le hai macinate con la pellicina marrone o l’hai tolta?
Occhio e croce (se ricordo bene) erano senza pellicina :)
Ciao! Entro quanti giorni si deve consumare? Inoltre, si deve conservare in frigo?
La potrei fare dal venerdì per la colazione del sabato?
Grazie
Assolutamente sì, si conserva per un paio di giorni fuori frigo e poi in frigorifero ma giusto per sicurezza visto che c’è la confettura.
A presto